Thread by @riannuzziGPC

Gli scontri armati in Sudan e la battaglia per l’Africa

Un paese chiave per gli equilibri del Mar Rosso e del continente africano sta sprofondando nella guerra civile.

Il mio nuovo articolo su #IntelligenceForThePeople
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robertoiannuzzi.substack.com/p/gli-scontri-…

Khartoum, la capitale del Sudan, si è trasformata in una zona di guerra a causa degli scontri a fuoco scoppiati tra le Forze Armate Sudanesi (FAS) – ovvero l’esercito regolare – e le Forze di Supporto Rapido (FSR), una potente formazione paramilitare.
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Lo scontro armato è esploso dopo mesi di tensione attorno al processo di transizione politica arenatosi da tempo, durante il quale FAS e FSR avevano condiviso il governo del paese.
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cfr.org/blog/security-…

L’origine della crisi risale al 2019, allorché un movimento di protesta nazionale portò al rovesciamento del presidente Omar al-Bashir, che aveva governato il Sudan per trent’anni. Bashir fu deposto grazie all’azione decisiva dei militari.
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towardfreedom.org/story/archives…

La giunta militare che si costituì in quell’occasione era presieduta dal comandante delle FAS, generale Abdel Fattah al-Burhan, e dal leader delle FSR, generale Mohamed Hamdan Dagalo (noto con il soprannome di Hemedti).
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Entrambi erano vicini al deposto presidente Bashir. Le FSR, costituitesi nel 2013, erano eredi delle milizie Janjaweed che Bashir aveva impiegato negli anni precedenti per combattere la ribellione nella regione occidentale del Darfur.
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newleftreview.org/sidecar/posts/…

Oggetto della contesa tra le 2 fazioni è stata la prevista integrazione delle FSR nell’esercito regolare (FAS). Mentre il leader delle FSR, Hemedti, chiedeva che essa avvenisse entro 10 anni, il comandante delle FAS Burhan ha insistito su un intervallo massimo di 2 anni.
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In realtà, sia le FAS che le FSR desiderano conservare il potere il più a lungo possibile per preservare gli interessi derivanti dalle loro attività economiche, e per assicurarsi di non dover rispondere dei crimini da entrambe commessi contro il popolo sudanese.
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Il deposto presidente Bashir, al cui comando sia Burhan che Hemedti avevano combattuto, pagò a caro prezzo la sua guerra contro il Sud del paese, poiché quest’ultimo, grazie anche all’appoggio americano, finì per ottenere la secessione nel 2011.
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L’appoggio USA all’autodeterminazione del Sud acquisì slancio sotto la presidenza Bush. Negli anni precedenti il referendum sull’indipendenza del 2011, gli USA arrivarono a spendere circa 40 milioni di $ all’anno per addestrare l’Esercito di Liberazione del Popolo Sudanese.
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Con la secessione del Sud, il Sudan perse un quarto del suo territorio, circa 8 milioni dei suoi cittadini e oltre il 70% dei suoi introiti petroliferi. Il paese continuò ad essere isolato a livello internazionale.
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Già dal 2013, Bashir comprese di dover rompere il proprio isolamento internazionale assecondando lo sforzo delle monarchie del Golfo, guidate dall’Arabia Saudita, di attirare il Sudan nella loro orbita sottraendolo all’influenza iraniana.
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crisisgroup.org/middle-east-no…

Tuttavia, quando nel 2018 scoppiarono le proteste in Sudan e divenne chiaro che Bashir stava perdendo il controllo, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti (EAU) diedero la loro benedizione al colpo di mano di Burhan e Hemedti per rovesciarlo.
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Riyadh e Abu Dhabi si coordinarono con gli USA e il Regno Unito per favorire un accordo fra i militari e i leader della protesta. Burhan, considerato un militare e non un islamista, sebbene organico al precedente governo Bashir, era una figura tollerabile per…
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…l’Occidente, e perfino per i sauditi, che hanno mantenuto contatti indifferentemente con lui e con Hemedti. Col tempo, gli EAU hanno invece stretto legami soprattutto con quest’ultimo, dalle cui miniere hanno acquistato consistenti quantitativi d’oro.
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Burhan, dal canto suo, ha stretti rapporti con l’Egitto essendovi un legame storico fra l’esercito egiziano e quello sudanese. I comandanti sudanesi si sono formati tradizionalmente in Egitto, e negli ultimi anni i 2 paesi hanno condotto esercitazioni militari congiunte.
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Sia Burhan che Hemedti sono coinvolti nel processo di normalizzazione con Israele, ed hanno incontrato rappresentanti di alto livello del governo e dell’intelligence di Tel Aviv, sebbene altri politici sudanesi si oppongano a questo processo.
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al-monitor.com/originals/2023…

In questi anni gli USA non solo sono riusciti a sottrarre il Sudan all’influenza iraniana, ma anche a ridimensionare la penetrazione cinese nel paese. La Cina rimane il principale partner commerciale, ma i suoi investimenti si sono molto ridotti.
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scmp.com/news/china/dip…

Lo scorso settembre, John Godfrey, primo ambasciatore USA in Sudan da venticinque anni a questa parte, aveva messo in guardia Khartoum dal permettere alla Russia di stabilire una propria base navale sulla costa sudanese del Mar Rosso.
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A febbraio, Hemedti si era recato a Mosca per ribadire che non vi erano ostacoli alla base russa sul Mar Rosso, ma si era attirato la condanna degli USA. Godfrey aveva affermato in quell’occasione che una simile decisione avrebbe avuto “conseguenze”.
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middleeasteye.net/news/sudan-us-…

Un aggravamento del conflitto in Sudan potrebbe compromettere l’accesso russo alla vicina Repubblica Centrafricana, dove il gruppo Wagner (presente anche in Sudan) ha aiutato le autorità locali a riprendere il controllo di vaste aree del paese.
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korybko.substack.com/p/sudans-deep-…

La guerra civile in Sudan rischia di innescare una spirale di destabilizzazione regionale in grado di estendersi dal Mar Rosso all’Africa centrale ed al Sahel. Ciò farebbe saltare i fragili equilibri di un continente che è già teatro di una battaglia fra le grandi…
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…potenze (USA, Cina, Russia, Europa) per accrescere la propria influenza ed aggiudicarsi le risorse africane, in un contesto di esasperata competizione internazionale.
Per capirci di più, consiglio caldamente di leggere l’intero articolo.👇
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robertoiannuzzi.substack.com/p/gli-scontri-…

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