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L’Italia è incivile perché non punta sull’eolico? O #hastatoSgarbi?
Nessuna delle due, ovviamente. È noto che un impianto eolico in Italia se funziona più di 2.200ore all’anno può già considerarsi fortunato (media Italia 2022 pari a 1.800 ore). Una ventosità costante adatta
per questa fonte di energia nel nostro Paese si registra solo in alcune zone ristrette di cinque o sei regioni meridionali, già molto sfruttate. Alcuni sviluppi ci possono essere offshore Puglia Sardegna e Sicilia, con fondali però molto profondi.
L’Italia, semplicemente, non ha
il Mare del Nord, dove il vento ha velocità maggiori, la producibilità supera le 3.500 ore/anno e i fondali sono relativamente bassi. Nè l’Italia si affaccia sull’Oceano Atlantico come Spagna e Portogallo, ove il vento spira con velocità e costanza ben superiori
a quelle riscontrabili nel Mediterraneo.
Quindi, definire il grado di civiltà di un paese in base alla sua ventosità è, come dire, uhm, non mi viene la parola, una…
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La superficie boschiva in Italia è di oltre 11 milioni di ettari (11.110.315 per la precisione), pari al 38% del territorio nazionale. Germania e Svizzera sono al 31%.
Negli anni '50 la superficie di territorio italiano coperta da boschi era la metà, 5,6 milioni di ettari.
Dal 1985 al 2015 le foreste hanno avuto un incremento pari al 28%, passando da 8.675.100 a 11.110.315 ettari, in graduale e costante espansione.
Questa tendenza è legata principalmente all’abbandono delle aree agricole marginali di collina e montagna.
Le foreste italiane sono tra le più ricche a livello europeo, ospitando 117 specie differenti soltanto nello strato arboreo (2/3 delle specie arboree europee).
Le tipologie forestali più diffuse in Italia sono le faggete, i boschi di rovere, roverella e farnia e le cerrete
Sull'art. 11 Cost. è utile rileggere l'intervento del Presidente della Commissione per la Costituzione, Meuccio Ruini, dai verbali della seduta del 24 marzo 1947 della Costituente. Ogni parola nella Costituzione è stata oggetto di lunghi approfondimenti.
Il testo iniziale era «L'Italia rinunzia alla guerra come strumento di conquista e di offesa alla libertà degli altri popoli e consente...»
Poi Ruini: "Si tratta anzitutto di scegliere fra alcuni verbi: rinunzia, ripudia, condanna, che si affacciano nei vari emendamenti.
La Commissione, ha ritenuto che, mentre «condanna» ha un valore etico più che politico-giuridico, e «rinunzia» presuppone, in certo modo, la rinunzia ad un bene, ad un diritto, il diritto della guerra (che vogliamo appunto contestare), la parola «ripudia», se può apparire
Non è così.
Come spieghiamo oggi su @LaVeritaWeb, l'ARERA non prevede nulla. Riporta solo le attuali condizioni di mercato forward per 3° e 4° trimestre, che sono più alte del prezzo con consegna a pronti. Premesso che la tariffa gas viene stabilita ex post mensilmente, i numeri:
Tariffa tutela gas marzo: 49,8 €cent/mc
Tariffa tutela gas aprile (PSV giornaliero ex-post): 49 €cent/mc (sinora, 14 gg)
Prezzo forward gas maggio: 47 €cent/mc
Prezzo forward gas Q3: 49 €cent/mc
Prezzo forward gas Q4: 57 €cent/mc
Quindi:
Se il prezzo forward fosse la tariffa, nel Q3 sarebbe sarebbe in linea con quella di aprile (ancora in formazione) e di marzo (49 vs 49), poco più alta del prezzo di maggio (49 vs 47). Nel Q4 sarebbe più alta di quella di marzo e aprile (57 vs 49).
Nella realtà, le tariffe
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Di fronte alla frattura cui stiamo assistendo oggi tra Occidente e Oriente, al disaccoppiamento delle catene del valore, all’Europa first, agli USA first, alla guerra, penso con grande affetto a tutti quelli che con toni da maestrini in questi trent’anni hanno ammorbato
l’aria con le loro lezioncine su quanto la globalizzazione fosse inarrestabile, irreversibile, ineluttabile.
Ecco: la storia è frutto dell’agire umano, non è un cieco destino.
Decisioni umane portarono alla globalizzazione, decisioni umane la stanno rinnegando e trasformando.
Per questo la visione secondo cui è la scienza, che nella pratica declina in tecnica, a dettare le linee dello sviluppo umano, è pura ideologia e va combattuta.
Limitarsi a prendere atto del procedere inevitabile del nuovo protagonista della storia come fato, significa votarsi
🧵 Costituzione, articolo 1.
Durante i lavori della prima Sottocommissione della Commissione per la Costituzione, nel 1946 si arrivò a una forma provvisoria del primo comma dell'art. 1 ("L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro"), proposta dall'onorevole
Mario Cevolotto nei termini seguenti:
«Lo Stato italiano è una repubblica democratica».
Il 28 novembre 1946 Palmiro Togliatti, che era tra i membri della sottocommissione, propose di aggiungere "di lavoratori". Per evitare equivoci, "l'aggiunta potrà anche essere ampliata in:
«lavoratori del braccio e della mente»".
Dopo lunghe discussioni, Aldo Moro osserva che tutti concordano sulla necessità della specificazione «Repubblica democratica», ma "non ci si può nascondere che l'indicazione proposta dall'onorevole Togliatti potrebbe apparire alla