Ripeto il concetto già più volte ribadito: competere sui debiti è come barare.
Infatti, al contrario di quello che vi raccontano i due Giovannini, i Guido e i tanti altri generosamente foraggiati, la Juve viaggiava su cifre vicino ai 500 mln, dico
cinquecento milioni, di debito già prima del covid.
Debito, figlio della cattiva gestione, poi è aumentato con la pandemia.
E poco importa che la Juve abbia messo mano ad aumenti di capitale - la regola sul FPF imponeva che le uscite non potessero superare le entrate e non
che tutto si potesse poi ripianare con iniezioni di capitali - tantomeno che abbia optato per l'adozione di artifizi finanziari per far quadrare i bilanci ( #Prisma ).
Quello che conta è che mentre alcuni club ( #Napoli, Fiorentina, Udinese, Atalanta) hanno sempre
rispettato le normali regole amministrative, sia quelle del FPF, altri, come appunto la Juve, non lo hanno fatto, traendone indubbiamente un ingiusto vantaggio.
Ecco la direzione in cui vanno interpretate le parole di #DeLaurentiis.
Era #doping.
Doping amministrativo, ma pur sempre doping.
E il doping invalida i risultati ottenuti.
Don Aurelio ha solo detto, a modo suo, quello che tutti sanno.
Ha urlato " il Re è nudo " , mentre il resto dei media compiacenti fingono cecità.
• • •
Missing some Tweet in this thread? You can try to
force a refresh
La testimonianza di una signora presente in curva domenica sera, tratta da @fanpage.
"Alle 20:10 circa arrivo all’ingresso del prefiltraggio in Curva B. Sugli spalti ad aspettarmi ci sono mia sorella, il marito e mio nipote di 10 anni con
un’altra famiglia e un bambino. Sono quasi arrivata ai controlli dove si esibisce il biglietto quando un’orda di 200-300 persone arriva, sbatte letteralmente per aria la gente e pretende di entrare senza fare la fila. Cantano "Napoli siamo noi", "Non ci
avrete mai come volete voi". Succede sempre, qualcuno dice, ma stavolta si percepisce che c’è qualcosa di diverso nell’aria: l’intenzione di entrare per fare "casino" si avverte. Uno di loro, proprio alle mie spalle, chiede di farmi da
Ci sono stato anche io in curva.
Ci sono stato per 20 anni pieni pieni, trasferte comprese, e non hi mai visto lo schifo visto ieri.
Non si è trattato, come hai scritto, solo di ultras che si son picchiati, sarebbe comunque deprecabile,ancorché barbaro ed anacronistico, ma di
ultras che hanno ferito tifosi comuni, con bambini in lacrime per la paura - ad una donna hanno persino spaccato il naso - solo perché non si sono piegati alla loro volontà, solo perché non hanno voluto aderire alla protesta antisocietaria, solo perché rivendicavano il posto per
il quale avevano pagato il biglietto.
Perché gli ultras la protesta possono anche farla, certo sarebbe meglio se fosse civile e non cruenta, anche se probabilmente, non sentendo l'odore del sangue, ci resteresti male, ma non possono obbligare gli altri tifosi ad assumere il loro
"Io sono dalla parte dei contestatori.
Vedere le tifoserie avversarie primeggiare sugli spalti con materiale che invece a noi non è consentito introdurre è un calcio sui coglioni. Adl e il questore diano risposte serie senza giri
di parole. Ripeto, sono dalla parte dei contestatori e trovo giusto protestare.
Possibilmente con azioni civili, condivisibili, non violente in grado di ammorbidire anche l'opinione pubblica portando la notizia all'attenzione nazionale. Una protesta costruttiva che metta i
responsabili di questa assurda e inaccettabile discriminazione spalle al muro.
Una critica razionale capace di produrre risultati.
Ed è stata bella l'azione di protesta fuori lo stadio, anche Francesco Repice si è emozionato. Fuochi, fumogeni, cori,
Leggetela con calma... da Napoletano mi ha fatto un certo effetto! Siamo Così!
AH, QUESTI NAPOLETANI...
--- "Sono in Norvegia, in fondo ad un fiordo del cazzo, privo di qualsiasi attrattiva naturalistica, se non fosse perché il termine villaggio è completamente
diverso dalla nostra tradizione mediterranea e dalla
nostra percezione semantica; un territorio di 1410 km quadrati con una popolazione di 1147 abitanti, come capirò in seguito, uguale ad altri mille, ovvero una impalpabile spolverata di case lontane una
dalle altre.
Nella lunga notte invernale queste case sono rintracciabili ai bordi dell'unica strada che circumnaviga il fiordo perché hanno delle abat-jour, delle luci, delle candele finte alle finestre prive di scuri e sempre accese notte e giorno.
- Questa lontananza abitativa
-Calciopoli non e
è mai esistita.
-Il doping tanto meno.
-Suarez chi?
- Non sono mai stati favoriti dagli arbitri.
-Non c'è conflitto d'interessi nello sponsorizzare la FIGC.
- GEDI non persegue gli interessi della dinastia e i media non sono oscenamente a loro proni.
- Non hanno
avuto rapporti con la ndrangheta.
- Non hanno mai fatto plusvalenze: Arthur valeva 80 mln e Rovella 40, anche se potevano prenderlo gratis.
- Le intercettazioni non rappresentano una prova, nemmeno quelle esplicite, quelle che parlano degli
inquirenti pronti a saltarli alla gola, quelle in cui si autoaccusano.
Non hanno commesso illecito occultando stipendi, anche se i loro giocatori hanno confessato.
- Paratici non faceva il mercato per le consociate, anche se " tranquillo faccio tutto io, ho
Minacciavano arbitri.
Stilavano le griglie arbitrali.
Decidevano chi e quando dovesse essere ammonito.
Tutto il mercato passava dalla loro(sue) mani.
Atleti giovani e forti assumevano farmaci, leciti e illeciti, di ogni genere.
"La farmacia della #juve
era più fornita di una comune farmacia comunale"(Cit)
Addirittura, cosa che fa rabbrividire, ragazzi poco più che ventenni sottoposti a flebo il giorno prima delle gare.
Rabbrividire, sì!
Perché chissà quanti di loro hanno pagato in termini di salute.
Chissà quanti stanno
pagando e chissà quanti pagheranno.
Biglietti alla ndrangheta, così come evidenziato dal processo #AltoPiemonte