Secondo voi, cosa può trasformare il vostro fegato da sano e funzionante (SX) a cirrotico non funzionante? (DX)
A small thread
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Il fegato è un organo composto da milioni di cellule chiamate epatociti, che lavorano instancabilmente per mantenere l'equilibrio nel nostro corpo. Il fegato riceve il sangue da intestino e altri organi, filtrandolo per rimuovere sostanze dannose come tossine e farmaci.
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Inoltre, il fegato produce e immagazzina glicogeno per fornire energia al corpo e regola i livelli di zucchero nel sangue.
Sappiamo che abuso di alcool e alcuni virus (HCV e HBV) possono danneggiarlo fino alla sua distruzione (cirrosi) e ad alcuni tipi di tumore (HCC)
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Negli ultimi anni si è aggiunta un altra causa di cirrosi:
La steatosi epatica non alcolica o NAFLD (Non-Alcoholic Fatty Liver Disease), è una condizione caratterizzata dall'accumulo di grasso nel fegato in assenza di consumo eccessivo di alcool.
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La causa esatta della NAFLD non è del tutto compresa, ma si ritiene che diversi fattori possano contribuire alla sua insorgenza
- obesità
- insulino-resistenza (diabete di tipo 2)
- metabolismo dei lipidi alterato
- dieta ricca di zuccheri e grassi saturi
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Si stima che la NAFLD sia la principale causa di patologie epatiche in occidente. Quindi anche un soggetto che non consuma alcool potrebbe morire a causa della cirrosi epatica.
Cosa possiamo fare per evitare NAFLD ed un eventuale cirrosi?
- tenere sotto controllo peso corporeo e pressione
- dieta varia e ed equilibrata
- sport ed attività fisica
- tenere controllo livelli glucosio sangue
TAKE HOME MESSAGE: 1. fegato elemento fondamentale nel nostro organismo 2. abuso alcolici e infezioni virali possono portare a cirrosi 3. NAFLD può causare cirrosi 4. corretto stile di vita può evitare NAFLD
Sì, i vaccini fanno parte della prevenzione cardiovascolare.
Non solo riducono il rischio di infezioni come influenza, polmonite o SARS-CoV-2, ma diminuiscono anche la probabilità di eventi cardiaci maggiori, soprattutto nei pazienti più fragili.
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Una nuova Consensus pubblicata dalla Società Europea di Cardiologia (ESC) ribadisce un concetto ormai solido: le infezioni respiratorie aumentano il rischio di infarto, scompenso e complicanze cardiovascolari.
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Vaccinarsi non serve solo a evitare la malattia infettiva in sé, ma può prevenire le sue conseguenze cardiache. Le evidenze disponibili mostrano una netta riduzione del rischio cardiovascolare dopo la vaccinazione, specialmente nei soggetti con malattia coronarica.
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Non esistono dubbi: l’esposizione solare senza protezione causa il cancro della pelle. Le prove arrivano da studi epidemiologici su larga scala e da meccanismi molecolari ben documentati.
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Da tempo la comunità scientifica ha stabilito un nesso causale tra esposizione ai raggi ultravioletti (UV) e sviluppo di tumori cutanei. Non si tratta solo di associazioni statistiche: l’evidenza è ampia, solida e coerente.
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Gli studi epidemiologici mostrano che chi vive in aree geografiche con alta intensità solare ha un rischio maggiore di melanoma e di carcinomi cutanei non-melanoma. Il rischio aumenta anche in chi ha avuto frequenti scottature solari, soprattutto in età giovanile.
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Hanno sconfitto il vaiolo, tenuto a bada poliomielite e morbillo — e oggi si candidano a cambiare l’oncologia.
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Un’ampia rassegna, «Cancer vaccines and the future of immunotherapy» di Orrin Pail et al. (Mount Sinai), fotografa i progressi più promettenti.
• Vaccini profilattici
– HPV e HBV hanno già ridotto l’incidenza di tumori cervicali e epatocellulari.
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• Vaccini terapeutici
– Adjuvant: nei trial su melanoma e pancreas diminuiscono malattia minima residua e recidive.
– In-situ: in stadio avanzato di polmone, mammella e linfomi innescano regressioni sistemiche.
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Il vapore acqueo che esce dai motori degli aerei congela ad alta quota formando scie di condensazione.
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Analisi spettrometriche riportate dal ministero dell’ambiente inglese non rivelano bario, alluminio o altri additivi segreti. Durata e intreccio delle scie dipendono solo da umidità, temperatura e rotte di volo.
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Tre falsi miti da archiviare
“Restano a lungo, quindi contengono sostanze chimiche pesanti”
La persistenza è legata all’umidità: in aria satura d’acqua, i cristalli di ghiaccio si sublimano lentamente.
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Lo studio retrospettivo su 1,8 milioni di adulti del Clinical Practice Research Datalink (Iwagami M. et al., Lancet Healthy Longevity, 2021) certifica che ogni aumento di 39 mg/dL di LDL in età <65 anni innalza il rischio di demenza del 17 % dopo almeno dieci anni.
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Il colesterolo “cattivo” si conferma fattore di rischio modificabile, al pari di ipertensione e obesità.
– La finestra critica è la mezza età: intervenire prima dei 65 anni evita danni irreversibili al cervello.
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-Più è alto l’LDL, più salgono le probabilità di Alzheimer e altre forme di demenza. – Assenza di beneficio nelle HDL e nei trigliceridi: il bersaglio da colpire resta l’LDL.
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