Dal 2002 in #Europa vige una regola: quando in finale di #ChampionsLeague o #EuropaLeague c’è una squadra iberica, non c'è dubbio su chi sarà la vincitrice 🇪🇸🏆
Dal sogno del calcio professionistico a quello di creare un nuovo campo sportivo in Sudafrica. #RanieriSalvini adesso gioca nel Bazuka FC, in quarta serie sudafricana, che sta lottando per la promozione. Che vale mille volte di più di una semplice promozione: la possibilità di andare nel mondo professionistico per loro è una delle uniche possibilità di ascesa sociale e di miglioramento di condizione di vita. Non solo: con la campagna per donazioni su GoFund Me può donare scarpe per giocare, materiale di allenamento, kit di magliette, e soprattutto aiuti per rinnovazione delle infrastrutture. Ad alcuni tornei arrivano ad esserci anche 2-3mila spettatori e il livello di talento presente in una comunità così vicina allo sport è veramente alta.
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Ok, ma quindi come gioca il #Brighton di #DeZerbi? Lo abbiamo chiesto direttamente a loro, intervistando il vice-allenatore Andrea #Maldera. Prima di tutto: la preparazione e i giocatori.
Abbiamo intervistato Andrea #Maldera, vice allenatore di #DeZerbi al #Brighton, che ci ha raccontato tutti i segreti di una squadra che ha meravigliato tutta Europa, portando a suo modo in alto l'orgoglio italiano all'estero.
Il feeling tra il #Siviglia, l’#EuropaLeague e gli autogol ha fatto male anche alla #Roma. Oltre a quello di #Mancini, gli andalusi hanno beneficiato di altri 2 autoreti nel corso di questa edizione di Europa League.
Entrambi sono arrivati nella partita d’andata dei quarti di finale contro il #ManchesterUnited: in svantaggio 2-0, la squadra di #Mendilibar ha trovato il pareggio a #OldTrafford nei minuti finali grazie ai gol nella propria porta di #Malacia a 6’ dal 90’ e di #Maguire al 92’.
Al ritorno il Siviglia batterà i #RedDevils con un secco 3-0, ma senza quelle 2 autoreti probabilmente l’Europa League degli andalusi sarebbe andata in modo diverso.
Vincere un Mondiale e una coppa europea, l’Europa League, nella stessa stagione è una roba pazzesca. Farlo entrambe le volte ai calci di rigori rende il successo ancor più dolce.
Essere l’uomo che segna il penalty decisivo, prima contro la Francia e poi con la Roma, significa essere baciati dall’alto. E di mezzo c’è pure la dea bendata. Perché Gonzalo Montiel il primo tentativo lo aveva sbagliato.
Se potrà raccontare ai suoi nipoti di questa straordinaria annata, è anche grazie all’intervento del VAR. L’errore, nel momento decisivo, viene corretto, offrendo all’hombre del destino – a questo punto dobbiamo chiamarlo così – una seconda chance.