Sabato sera, lo sceicco Mansour bin Zayed Al Nahyan ha presenziato a una partita del #ManchesterCity, il club di cui è proprietario, solo per la seconda volta nella storia. Ma di chi si tratta esattamente?
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Vicepresidente e vice Primo Ministro degli Emirati Arabi Uniti (il Presidente è suo fratello Mohamed), è soprattutto a capo del fondo sovrano Emirates Investment Authority, attraverso cui controlla la compagnia Abu Dhabi United Group e il City Football Group.
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Generalmente indicati come il più aperto e tollerante dei paesi del Golfo, in contrapposizione con Arabia Saudita e Qatar, gli Emirati Arabi in realtà sono accusati di diverse violazioni dei diritti umani, in particolare di repressione del dissenso.
Negli anni, si sono costruiti l'immagine di paese moderno e accogliente, soprattuto in relazione al turismo straniero. Ma sotto questa patina amichevole, si nasconde l'ennesima storia di sfruttamento dei lavoratori migranti.
Il Manchester City è stato il primo club di calcio europeo acquistato direttamente da uno stato del Golfo Persico, nell'estate del 2008, e da allora è stato di frequente accusato di fare parte di un'operazione di sportwashing.
Oltre a questo, il Manchester City emiratino è accusato di violazioni su vasta scala del Fair Play Finanziario della UEFA. Vale a dire che avrebbe costruito i propri successi spendendo più del possibile, foraggiato dallo stato di Abu Dhabi.
Secondo il @CorSport, prima di morire Berlusconi avrebbe ceduto il #Monza all'imprenditore greco Evangelos #Marinakis, controverso proprietario di Olympiakos e Nottingham Forest, ben poco dissimile dallo stesso Berlusconi.
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Marinakis è un potente armatore, ma controlla anche uno dei maggiori colossi mediatici di tutta la Grecia, grazie al quale ha ottenuto non poco consenso politico nella sua città natale.
Dal 2014 è infatti consigliere comunale del Pireo grazie a un partito creato da lui stesso, e con il quale ha fatto eleggere due volte sindaco Yannis Moralis, ovvero il vice-presidente dell'Olympiakos.
Un caso di razzismo sta facendo discutere in Corea del Sud, all'interno della squadra campione nazionale. l'Ulsan Hyundai. Alcuni giocatori del club sono accusati di aver rivolto offese razziste sui social a un compagno.
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Park Yong-woo e Lee Kyu-seong hanno commentato un post Instagram di Lee Myung-jae, rivolgendo al collega degli epiteti riferiti al colore della sua pelle, leggermente più scuro rispetto al coreano medio.
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La parola usata è traducibile come "quota asiatica", che nella K-League serve a indicare i giocatori acquistati dai club locali e originari del Sud-Est asiatico.
È morto #SilvioBerlusconi, ex proprietario del Milan e attuale proprietario del Monza, nonché uno dei politici più discussi e controversi della storia italiana.
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Fece fortuna tra gli anni Settanta e Ottanta con l'edilizia e le televisioni, grazie anche a prestiti ottenuti da banche vicine alla mafia, legami con la loggia massonica golpista P2, e con il Presidente del Consiglio socialista Bettino Craxi. Nel 1986 acquistò il Milan.
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Grazie a una serie di investimenti fuori scala, per il calcio dell'epoca, ma anche a ottime scelte manageriali e sportive, portò i rossoneri a dominare il calcio europeo. La popolarità ottenuta col calcio gli spianò la strada in politica negli anni Novanta.
"L'antifascismo non è reato" recita questo striscione esposto dai tifosi del St. Pauli nella partita di domenica scorsa. Il riferimento è Lina E., 28enne studentessa e antifascista tedesca sotto processo e condannata ieri a 5 anni di prigione.
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Assieme ad altri 3 militanti, è stata condannati per delle aggressioni a esponenti neo-nazisti, e il caso sta creando un certo dibattito in Germania, con molti che denunciano una "giustizia politica" verso i militanti di estrema sinistra.
Diverse tifoserie tedesche hanno preso posizione in merito: questo è il messaggio dei gruppi Infamous Youth e Caillera della curva del Werder Brema. "Lina libera. L'antifascismo non è reato!".
Sabato è stato formalmente incoronato #CarloIII, il nuovo re del Regno Unito, e come era prevedibile diverse tifoserie di calcio non hanno fatto mancare la loro disapprovazione. A partire ovviamente da quella del #Celtic, che sta per confermarsi campione di Scozia.
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Lo striscione è stato esposto ieri contro l'Hearts of Midlothian, ma già qualche giorno prima, sfidando i Rangers in Coppa di Scozia, erano stati fatti cori contro la monarchia britannica.
Proprio sabato, invece, erano stati i tifosi dell'Hibernian di Edimburgo a esporre uno striscione contro l'incoronazione del monarca: "Fanculo l'incoronazione, sfamate i poveri!".
Cori razzisti contro #Vlahovic durante #AtalantaJuventus, poco fa: il serbo è stato bersagliato da cori che lo chiamavano "zingaro". L'arbitro Doveri ha sospeso momentaneamente il match, facendo partire l'avviso del rischio sospensione della partita.
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Il fatto è che poco dopo Vlahovic ha segnato il 2-0, e i cori sono ripresi: a regolamento, la partita andava sospesa, ma così non è stato. Anzi, Vlahovic è stato ammonito per aver reagito agli insulti.
Situazione simile a quella che in Coppa Italia portò all'ammonizione di Lukaku, poi revocata per intervento del presidente della FIGC Gravina. Si conferma una grave inadeguatezza della classe arbitrale italiana e della Federcalcio davanti al razzismo.