Ecco, per dire, quello che è stato il segretario del Pd, Matteo Renzi: <<A Berlusconi ci voglio bene, fino a oggi. È una persona onesta, scrivetelo>>.
Ah no, questo è il suo stalliere, Vittorio Mangano.
Ecco, Renzi, proprio lui: <<Silvio Berlusconi ha fatto la storia in questo Paese. Tanti lo hanno amato, tanti lo hanno odiato: tutti oggi devono riconoscere che il suo impatto sulla vita politica ma anche economica, sportiva, televisiva è stato senza precedenti>>.
Non sarà iniziata anche la scalata a Forza Italia?
Soprassediamo sui peana di Meloni e gli altri miracolati della destraccia al Potere. Si rischierebbe l’apologia di reato.
Che dire dell’uomo che ha sgovernato l’Italia trattandola come roba sua, sdoganato i fascisti, rincretinito una generazione con la sue tv, che si è difeso dai processi più che nei processi …
La morte non riscatta nessuno. E come ha scritto qualcuno che ciascuno pianga i suoi morti. Da Gennaio ad oggi sono 270 i morti sul lavoro. #Berlusconi
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Quella che si sta consumando in queste ore - con i funerali di stato e il lutto nazionale - è la più oscena operazione di rimozione storica mai compiuta da un governo.
Omaggiare un pregiudicato come fosse un eroe nazionale è di una sconcezza senza precedenti.
Saranno funerali di Stato, come prevede la legge italiana per tutti gli ex capi di governo, ma un giorno di lutto nazionale in passato non era mai stato proclamato per un ex presidente del Consiglio.
Tra l’altro in passato quasi tutti i familiari di ex presidenti del Consiglio hanno preferito funerali in forma privata. Gli unici ad avere funerali di Stato prima di Berlusconi furono Giovanni Spadolini, Amintore Fanfani e Giovanni Leone.
IL 14 giugno 1928 nasce a Rosario in Argentina il COMANDANTE.
Prima di diventare una leggenda Ernesto Guevara ha fatto il medico, lo scaricatore di banane, il fotografo ambulante, lo sguattero.
All'inizio era semplicemente Ernesto, poi a Cuba diventa il “Che”.
Sartre dice di lui : “Non era solo un intellettuale, ma era l’essere umano più completo della nostra epoca”.
Dalla guerriglia alla presa dell’Avana, il COMANDANTE è l’anima della rivoluzione cubana.
Inesauribile nel 1965 si trasferisce prima nell’ex Congo belga e poi nel ‘66 in Bolivia.
L’8 ottobre del 1967 viene ferito e catturato a La Higuera da un reparto antiguerriglia e da agenti della Cia. Il giorno dopo viene mutilato e giustiziato.
Lo hanno trovato così: in
mezzo all’erba, disteso sulla schiena, gambe divaricate, sul torace il foro insanguinato di un proiettile, un altro buco sulla fronte.
Quella brutta fine è toccata ad Alceste Campanile, 22 anni, di Reggio Emilia.
12 giugno 1975. Strada di campagna che da Montecchio porta a Sant'Ilario. Siamo nel reggiano.
Alceste milita in Lotta Continua, ed è il responsabile del circolo “Ottobre”, una rete di associazioni culturali che gravita intorno ad “ellecci’”.
Scattano le indagini che finiscono in un frullatore di piste. Prima nera, poi rossa. Poi il rapimento Saronio, i dubbi che diventano accuse del padre di Alceste. Anche nel Movimento si scatena un dibattito lacerante. Alla fine il colpo di scena nel 1994.