2002. Il gesto delle corna di Berlusconi nella foto ufficiale del vertice dei ministri agli Esteri. #madeinitaly
2003. Berlusconi al Parlamento europeo di Strasburgo attacca l'allora deputato Spd tedesco Martin Schulz dicendo: ''In Italia stanno girando un film sui lager nazisti. La proporrò per il ruolo di Kapò''. #madeinitaly
"Io ti ho dato la tua donna!". È la battuta di Berlusconi, riferendosi a Carla Bruni, all'allora presidente francese Sarkozy, in una conferenza stampa del 2006. #madeinitaly
2008. Durante il vertice italo-tedesco di Trieste il Berlusconi gioca a nascondino con Angela Merkel. #madeinitaly
2008. Durante la conferenza stampa congiunta con Vladimir Putin e Silvio Berlusconi mima con le mani un mitra e lo indirizza verso la giornalista russa Natalia Melikova. L'assassinio di Anna Politkovskaja avvenne soltanto due prima, il 7 ottobre 2006. #madeinitaly
2009. Berlusconi arriva a Khel per il vetrice Nato, dove lo attende Angela Merkel. L'allora premier scende dalla macchina con il cellulare all'orecchio, facendo segno alla cancelliera tedesca che l'avrebbe salutata successivamente perché impegnato in una conversazione.
Nel 2009 fece il giro del mondo la sua foto insieme alla first woman statunitense, Michelle Obama al G20 di Pittsburgh. #madeinitaly
2009. «Vi porto i saluti di uno che si chiama… uno abbronzato… Ah, Barack Obama». È la ripetizione di una battuta che, già all'indomani dell'elezione di Obama nel 2008 un «giovane, bello e abbronzato» (27 settembre 2009).
2009. «Certo, si tratta di alloggi temporanei. Ma lo dovrebbero prendere come un weekend di campeggio». Questo il commento alla televisione tedesca N-TV dell'allora Presidente del consiglio sui 28.000 senza tetto del terremoto de L'Aquila, costretti al campo d’accoglienza.
2010. Il «mio amico Silvio Berlusconi». Centinaia di ragazze, perlopiù hostess, convocate all'Accademia libica a Roma per incontrare Muammar Gheddafi . #madeinitaly
Nel 2011 il @derspiegel ritrasse Silvio Berlusconi vestito da gondoliere con due escort (titolo: «Ciao Bella, il declino del paese più bello del mondo»). #madeinitaly
2011. Il @TIME titola “L’uomo responsabile dell’economia più pericolosa del mondo”. #madeinitaly
2017. "Andai con Gheddafi e i suoi architetti nei centri di accoglienza. Guardo i bagni e mi accorgo che non c’era il bidet: "ce li metto io, avrò l’orgoglio di aver insegnato agli scopatori di africani che esistono i preliminari".
Continuate voi...
2013. Berlusconi nel libro di Bruno Vespa: «I miei figli dicono di sentirsi come dovevano sentirsi le famiglie ebree in Germania durante il regime di Hitler».
1 ottobre 2010. La barzelletta di Berlusconi sulla Shoah raccontata ai sostenitori di Forza Italia in via del Plebiscito. 'Un ebreo racconta a un suo familiare...'
• • •
Missing some Tweet in this thread? You can try to
force a refresh
L'analisi di Meloni sul Msi è faziosa e incompleta. Il partito che "ha traghettato milioni di italiani sconfitti" è stato un partito taxi per fascisti e collaborazionisti. Coinvolto in gravi episodi di violenza politica e con profonde radici nelle teorie razziste.
La fondazione del Msi sancisce di fatto la nascita del neofascismo italiano. Fra i suoi fondatori Pino Romualdi, già vicesegretario del Partito Fascista. Almirante funzionario della Repubblica Sociale Italiana e Rauti fondatore nel '50 dei Fasci di Azione Rivoluzionaria.
Già dal 1948 vi furono i primi arresti per sospetta ricostituzione del partito fascista: prima delle elezioni Romualdi, poi le incriminazioni di Julius Evola, Pino Rauti, Fausto Gianfranceschi, Clemente Graziani.
‘Ritorna il vecchio sogno’, si legge nello striscione dove è visibile il logo della sezione Msi (C e O con la saetta). La scritta dipinta su striscioni elettorali di Meloni al contrario è stata apposta di fronte alla storica sede del Fronte della Gioventù. #matrice
Lo striscione di Blocco Studentesco in una scuola di Pesaro. Di seguito una raccolta di scritte e striscioni che inneggiano al fascismo e alla marcia su Roma apparsi in Italia nelle ultime ore. A Brescia medaglia d'argento alla Resistenza, Toline e Concesio. #matrice
Di seguito una raccolta di scritte e striscioni che inneggiano al fascismo e alla marcia su Roma apparsi in Italia nelle ultime ore. A Monza cancellata la scritta 'Antifa' al suo posto uno striscione che celebra la marcia su Roma. Le foto di Cremona, Roma e Napoli. #matrice
13 giugno del 1921. Le squadre fasciste minacciano Francesco Misiano con una pistola. Viene picchiato, rapato e costretto a sfilare con un cartello al collo – «La patria va servita e io sono fascista» . In Italia cominciò quel giorno la morte del parlamento e della democrazia.
Antonio Gramsci così commentò l'episodio: «La prima affermazione dei Fasci in Parlamento è un atto cui non si può attribuire, nemmeno con i più stiracchiati contorcimenti mentali, nessun significato politico: è un atto di pura e semplice delinquenza.»
La spirale persecutoria fu innescata nell’agosto del 1920 quando Misiano raggiunse Fiume, dove prevedeva di effettuare una serie di comizi. Come reazione D'Annunzio emise un bando di proscrizione che equivaleva ad una sommaria condanna a morte da infliggersi "a ferro freddo".
I Democratici Svedesi vincono le elezioni e Magdalena Andersson si dimette. La Svezia svolta a destra, anzi estrema destra. Si perché nonostante il nome e i fiorellini quello di Åkesson è un partito etno-nazionalista, che si oppone a ogni tipo di immigrazione e di integrazione.
Le origini neonaziste dei Democratici svedesi sono state recentemente confermate nel loro "White book", uno studio sulla propria storia dalla fondazione al 2010. Questo descrive come i fondatori provenissero dal movimento fascista New Swedish, dalla scena skinhead e razzista.
Il primo presidente dei Democratici svedesi, Anders Klarström, era stato attivo nel movimento neonazista Nordiska rikspartiet ("Partito del regno nordico"). Mentre il primo revisore dei conti del partito era un veterano delle Waffen-SS. #matrice
Da mesi Paolo Mieli respinge ogni tentativo di accostare Meloni al fascismo. Seppur in parte, da storico, ha ragione nel sottolineare che Meloni non sarà mai Mussolini (nonostante la M). Il tentativo questa volta di dissociarla anche dal neofascismo è davvero troppo.
Innanzitutto l'errore, aldilà dei simboli, che hanno un peso, del video elogio a Mussolini, sta nel considerare Meloni come unico "player" del suo partito. Eppure la storia parla chiaro. FdI, partito di estrema destra, è nato dalla fuoriuscita del PDL considerato troppo moderato.
La fiamma ha valore simbolico, ma non solo. Molti dei dirigenti di FdI hanno un passato storico nei movimenti neofascisti. Come Fronte della Gioventù. Da Gasparri, Alemanno, La Russa, Isabella Rauti, figlia di Pino. E poi ci sono i nomi simbolo: Caio e Rachele Mussolini.
Il 7 settembre del 1938 veniva promulgato in Italia il Regio decreto legislativo numero 1.381, contenente “Provvedimenti nei confronti degli ebrei stranieri”. Il decreto che oggi compie 84 anni era composto da 5 articoli e stabiliva le seguenti aberrazioni:
1. agli ebrei stranieri è vietato “fissare stabile dimore nel Regno, in Libia e nei Possedimenti dell’Egeo”;
2. è da considerarsi ebreo “colui che è nato da genitori entrambi di razza ebraica, anche se egli professi religione diversa da quella ebraica”;