La simulazione del sistema elettrico IT al 2035 in questione, come dicevo è ben fatta: bravi gli analisti di @_Artelys. Hanno simulato i profili orari della generazione solare ed eolica e della domanda elettrica al 2035 (poco + di 400 TWh contro 650-700 attesi al 2050). 1/n
E sono stati talvolta più "severi" di noi. P.e. per offshore wind ipotizzano 10 GW con capex di 3400 €/kW e 2600 ore di funz alla pot nominale equivalente (noi 2200 €/kW e 3000 h).
N.B. In scenario UK si ipotizzano 5000 h.... avete presenti quelli che "l'IT è ventosa"? 2/n
Certo, prevedere che al 2035 si importino 60 TWh (il doppio di oggi) quando la generazione d'inverno è insufficiente è un facile escamotage. Come lo è l'ipotesi di esportare d'estate 20 TWh in eccesso, perchè anche i ns vicini installeranno fotovoltaico a buon mercato 3/n
Infine, la gestione della domanda, arma spuntata dei censori da twitter del ns lavoro, è ricondotta al suo (modesto) ruolo in uno scenario 100% RES IT. "The demand that can be shifted is limited, in compliance with the latest edition of ERAA" scrivono gli autori. Corretto 👇 4/n
Insomma, pur importando 60 TWh dall'estero, per coprire il fabbisogno elettrico IT al 2035 (poco + di 400 TWh) 100% RES servono 170 GW fotovoltaici (oggi 22), 41 GW eolici onshore (su ~600 mila ettari ventosi, 1,5 volte il Molise), 10 GW eolici offshore galleggianti 5/n
E ancora ~35 GW di elettrolizzatori per produrre idrogeno con il surplus di generazione elettrica estivo (funzionanti meno di 2000 h/anno con uso assai inefficiente dei materiali impiegati), 8 GW di pile a combustibile e 65 GWh di batterie al Litio. Nessuna sorpresa... 6/n
lo sapevamo già.
E se è così complicato usare in IT solo rinnovabili x una domanda di poco + di 400 TWh (pur importandone 60), diverrà proibitivo x la domanda di 650-700 TWh attesa x #NetZero2050. E infatti si dimostra facilmente che rinnovabili+nucleare è il mix + sostenibile!
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Dedicato a quelli che: "fotovoltaico ed eolico sono complementari"; "quando non c'è uno, c'è l'altro"; "è che non ci fanno costruire gli impianti", ecc
I dati @TernaSpA mostrano che da 7 giorni la generazione eolica in IT è bassissima. In particolare di notte, gli 11,4 GW 1/n
installati hanno generato da 0,3 a 0,8 GW, cioè dal 2,5 al 7% della capacità.
Maggio-Giugno sono tra i mesi meno problematici quando si volesse soddisfare la domanda con sole fonti rinnovabili. Molto + complicato in IT trovare la soluzione per i mesi invernali. Tuttavia, pur 2/n
in questa situazione favorevole, il semplice esercizio che segue aiuta a comprendere come un mix equilibrato di fonti low-carbon, incluso nucleare, come fa EU Green Taxomy, sia preferibile.
Oggi, domanda notturna a maggio è ~27 GW; in uno scenario a zero emissioni al 2050 3/n
Facciamo chiarezza sui tempi di costruzione della tech low-carbon più efficace oggi disponibile.
Secondo @iaeaorg, da 2000 a oggi entrati in servizio 103 reattori nucleari, di cui solo 2 in UE e 1 in USA; dei 57 in costruzione, solo 2 sono in UE, 2 in UK, 2 in USA; 1/n
infatti, negli ultimi 20 anni, direttive e regolamenti UE hanno erroneamente identificato tech low-carbon con rinnovabili, imponendo per queste ultime obiettivi obbligatori, per cui gli Stati Membri hanno riconosciuto priorità di dispacciamento e garanzia di acquisto 2/n
di tutta l’elettricità generata, a prezzi lautamente incentivati (solo in GER, IT e SP incentivi per oltre 1000 miliardi in tutto), attraendo sulle rinnovabili la quasi totalità degli investimenti in nuovi impianti di generazione elettrica a bassa emissione di CO2; 3/n
A voi lo spettacolo di una notte senza vento in GER. Dalle 17 di ieri alle 10 di oggi, in media 30 GW a carbone e 15 a gas. E 3 miseri GW nuke a manetta. 45 GW per 17 ore (sino alle 10) fanno 765 GWh di energia. Già li sento gli illusionisti del 100% rinnovabili : "batterie!" 1/n
765 GWh di batterie, messe in opera e collegate in rete, oggi costerebbero € 350 mld. Come 35 GW di nucleare al prezzo di Hinkley Point (il sacro-gral dei no-nuke) o 77 GW al prezzo dei reattori che la coreana Kepco costruisce in tutto il modo (offerti anche in Polonia) 2/n
Nel caso peggiore, 35 GW nucleari di gen 3+, la migliore disponibile, sicura e affidabile, genererano, per 60 anni, 280 TWh puliti e continui; nel caso + realistico, 77 GW generano 615 TWh, circa l'intera domanda GER. Ma i Tedeschi preferiscono batterie. Basta non imitarli! n/n
Se è vero che a Taranto si vuole realizzare ora un primo "modulo" per la produzione di 1,2 milioni di ton di preridotto a idrogeno verde, mentre in Germania e Svezia realizzano un pilota da 100 mila ton (12 volte più piccolo), val la pena di fare qualche conto 1/n
E per farlo prendiamo a riferimento proprio il progetto svedese Hybrit. Sotto👇 lo schema.
Servirebbero 66 mila ton di idrogeno verde, per produrre il quale si dovrebbero impiegare 3,6 TWh di elettricità rinnovabile e 660 mila ton di acqua distillata. 2/n
3,6 TWh di en elettrica si possono generare oggi in IT o con un impianto fotovoltaico con tracking da 2,2 GW che occuperebbe 4500 ettari; oppure con un impianto eolico da 1,3 GW, composto da 325 aerogeneratori diametro 160 m, altezza 200 m, distribuiti su 20000 ettari ventosi 3/n
Barin, lei merita un monumento, e anche un aiutino da parte mia.
Il nostro è un modello con analisi oraria, in cui la capacità installata di ciacuna tecnologia è determinata da un ottimizzatore automatico, che ricerca il mix che dà luogo al minimo costo dell'intero sistema 1/n
Abbiamo definito un parametro di costo del kWh reso disponibile al momento della domanda, LCOTE, che tiene conto appunto di tutti i costi e che è la funzione obiettivo dell'ottimizzatore.
Per calcolarlo occorre conoscere capex e opex di tutte le tecnologie coinvolte 2/n
e naturalmente pure la durata di vita. Per le rinnovabili variabili consideriamo poi il reale profilo orario di generazione nelle diverse zone in cui suddividiamo il Paese (per IT, le zone Terna). Quindi il modello è adattato a ciascun Paese. E le differenze si vedono eccome 3/n
C'è una grande differenza: i pochi reattori in costruzione in UE e USA arrancano, perchè scontano l'impoverimento delle capacità industriali, conseguenza in UE dei target obbligatori sulle rinnovabili e in USA del focus su shale gas. 1/n
Ma in questo momento un reattore p.e. coreano, con le stesse prestazioni, costa la metà, e funziona allo stesso modo dovunque venga costruito, persino negli Emirati.
Un impianto eolico offshore, invece, funzionerà sempre meglio dove c'è più vento (4800 h contro 2800-3000) 2/n
e avrà sempre capex più basso se si può realizzare con fondazioni fisse (come la maggior parte in Nord UE) invece che floating (come in IT).
Detto questo, sarebbe meglio finanziare (spendendo quel che serve) 2 o 3 progetti pilota floating offshore wind, da 100 MW ciascuno, 3/n