La cosa non mi dovrebbe riguardare. Non voto #5stelle. Ma i titoloni indignati e allarmati sulla “sparata” di #Grillo sono la prova provata che l’informazione in Italia è una vera e propria emergenza.
Un assaggio. La Stampa di Torino: <<Il guastatore in passamontagna>>.
Il Messaggero di Roma: <<Grillo: ora il passamontagna>>. Il Giornale dei Berlusconi: <<Grillo scherza col fuoco>>. Libero si supera: <<Cercano il morto. Brigate Giallorosse>>.
Ma Grillo che cosa ha detto veramente? Ecco il passaggio incriminato: <<Siate i leader di voi stessi. Fate le brigate di cittadinanza. Mettetevi il passamontagna e andate di notte a fare i lavoretti. Mettete a posto i marciapiedi, aiuole. Fate il lavoro e scappate. Reagite>>.
Dov’è lo scandalo? A casa mia si chiama paradosso, un’iperbole per sottolineare la precarietà del lavoro e la cancellazione del reddito di cittadinanza.
Ma soprattutto nasce da un fatto di cronaca, questa volta vera.
Un pensionato di Barlassina, in provincia di Monza, è stato sanzionato per 800 euro dal suo Comune per aver riparato una buca in strada. Dopo tre mesi di segnalazioni rimaste inascoltate.
#ClaudioTrenta, 72 anni, è stato multato per aver tappato di sua iniziativa una buca
dopo aver acquistato un sacco di bitume da lui ritenuta pericolosa. Nel verbale si legge: <<senza autorizzazione e competenza>>. Oltre alla sanzione il pensionato è stato anche obbligato a provvedere a rimuovere l'opera abusiva.
Roba da pazzi.
Più che i pensionati col passamontagna, temo molto di più quelli in giacca e cravatta o quelle col tailleur. A viso scoperto
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<<La Corte Costituzionale ci ha aperto la strada allo sconto e c’è la potremmo cavare così ma non siamo qui per questo. Cospito non merita sconti>>.
Ecco in sintesi la requisitoria contro Alfredo Cospito e Anna Beniamino andata in scena stamattina a Torino.
Il procuratore generale Francesco Saluzzo e il pm Paolo Scafi hanno chiesto la condanna all’ergastolo per Alfredo e 27 anni e un mese nei confronti di Anna, detenuta nel carcere di Sanremo.
È finita così l’udienza di fronte alla Corte d’Assise d’Appello di Torino contro Alfredo Cospito e Anna Beniamino in relazione all’attentato alla scuola allievi carabinieri di Fossano del 2006.
Il reato: strage politica. Anche se gli ordigni non uccisero nessuno.
19 giugno del 1973, autostrada del Sole. Giorgio Almirante, di ritorno da un comizio elettorale, si ferma al “Mottagrill” di Cantagallo sull'A1 alle porte di Bologna Sud.
Appena viene riconosciuto il personale incrocia le braccia e si rifiuta di servirgli la colazione.
La notizia della presenza del capo dei fascisti in doppiopetto si sparge rapidamente in tutto il locale.
Scatta una protesta spontanea che in un baleno si trasforma, prima in stato di agitazione e poi in sciopero dei cento dipendenti del “Grill”.
<<Noi qui non serviamo i fascisti e non serviremo nessun altro fino a quando costoro non saranno andati via!>>.
P.S
Elon Musk ha una figlia con la maternità surrogata, ovvero l’utero in affitto, ma è ricco da fare schifo quindi per la ducetta tutto o.k.
La maternità surrogata è una pratica - che la proposta di legge di Fratelli d’Italia appena licenziata dalla Commissione Affari costituzionali della Camera - considera "un reato universale", cioè punibile anche se commesso all’estero, con la reclusione fino a due anni.
Quella che si sta consumando in queste ore - con i funerali di stato e il lutto nazionale - è la più oscena operazione di rimozione storica mai compiuta da un governo.
Omaggiare un pregiudicato come fosse un eroe nazionale è di una sconcezza senza precedenti.
Saranno funerali di Stato, come prevede la legge italiana per tutti gli ex capi di governo, ma un giorno di lutto nazionale in passato non era mai stato proclamato per un ex presidente del Consiglio.
Tra l’altro in passato quasi tutti i familiari di ex presidenti del Consiglio hanno preferito funerali in forma privata. Gli unici ad avere funerali di Stato prima di Berlusconi furono Giovanni Spadolini, Amintore Fanfani e Giovanni Leone.
IL 14 giugno 1928 nasce a Rosario in Argentina il COMANDANTE.
Prima di diventare una leggenda Ernesto Guevara ha fatto il medico, lo scaricatore di banane, il fotografo ambulante, lo sguattero.
All'inizio era semplicemente Ernesto, poi a Cuba diventa il “Che”.
Sartre dice di lui : “Non era solo un intellettuale, ma era l’essere umano più completo della nostra epoca”.
Dalla guerriglia alla presa dell’Avana, il COMANDANTE è l’anima della rivoluzione cubana.
Inesauribile nel 1965 si trasferisce prima nell’ex Congo belga e poi nel ‘66 in Bolivia.
L’8 ottobre del 1967 viene ferito e catturato a La Higuera da un reparto antiguerriglia e da agenti della Cia. Il giorno dopo viene mutilato e giustiziato.
Ecco, per dire, quello che è stato il segretario del Pd, Matteo Renzi: <<A Berlusconi ci voglio bene, fino a oggi. È una persona onesta, scrivetelo>>.
Ah no, questo è il suo stalliere, Vittorio Mangano.
Ecco, Renzi, proprio lui: <<Silvio Berlusconi ha fatto la storia in questo Paese. Tanti lo hanno amato, tanti lo hanno odiato: tutti oggi devono riconoscere che il suo impatto sulla vita politica ma anche economica, sportiva, televisiva è stato senza precedenti>>.
Non sarà iniziata anche la scalata a Forza Italia?
Soprassediamo sui peana di Meloni e gli altri miracolati della destraccia al Potere. Si rischierebbe l’apologia di reato.