Il seguente grafico rappresenta le temperature massime di luglio delle 1.218 stazioni meteo americane dal 1895 al 2021.
Questi sono i dati "grezzi" (osservati).
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Quest'altro grafico mostra gli stessi dati, ma riflette una serie complessa di aggiustamenti, che il NOAA ritiene necessari per migliorare la qualità dei dati.
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Qui abbiamo i due grafici sovrapposti.
L'aggiustamento è consistito nell'abbassare le temperature del passato e nell'innalzare quelle del presente.
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Proviamo ora a tracciare la differenza matematica tra le due curve di dati.
Ecco cosa compare
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Guardate come questa curva alterata assomiglia ai dati ufficiali NOAA delle temperature globali per il mese di luglio che contiene quei dati.
Curioso, no?
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Avete mai fatto i conti di quanti soldi si spendono per combattere il cambiamento climatico e che effetto hanno avuto finora?
La scienza si fa coi numeri, e anche l'economia.
Preparatevi a piangere.
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Dal 2000 ad oggi, il mondo occidentale ha speso 5 trilioni di dollari l’anno per la lotta al cambiamento climatico. Per il futuro, scrive il Sole 24 ore, ne serviranno 9,2 trilioni l’anno per arrivare a Net Zero nel 2050
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In 22 anni, dal protocollo di Kyoto, abbiamo cioè speso 110 trilioni di dollari, e per il 2050 ne dovremo spendere altri 250 trilioni.
Ma che risultato hanno dato i 110 spesi fino ad ora?
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Tentare di raccogliere informazioni sul clima che non supportino la narrativa della crisi è decisamente impegnativo. E’ sufficiente utilizzare un motore di ricerca tradizionale per rendersene conto.
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Per ogni analisi o dichiarazione che sostiene che non esiste una crisi climatica, i motori di ricerca offriranno una pagina piena di rapporti che sfatano l’analisi e screditano la fonte.
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Lo testimoniano, in piccolo, anche i commenti offensivi, ma rigorosamente privi di argomentazioni supportate da dati, che si alternano ai miei thread.
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La giornalista d’inchiesta canadese, Donna Laframboise, ha condotto un’indagine sul quarto rapporto di valutazione IPCC per determinare quante delle fonti del rapporto sono state sottoposte a revisione paritaria.
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Il risultato è stato che 21 dei 44 capitoli del rapporto utilizzavano meno del 60% di fonti sottoposte a revisione paritaria, mentre le altre fonti erano materiale non sottoposto a revisione paritaria, comunemente chiamato "letteratura grigia “
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cioè non sottoposta a revisione tra pari. Nel 2013, Laframboise aveva ricevuto bozze trapelate della sezione IPCC Fifth Assessment Report WG II su Impacts, Adaptation and Vulnerability.
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Nel 2020, a causa della pandemia, c’è stata una diminuzione del 6% della emissione di combustibili fossili. Se la CO2 dipende dall’uso dei combustibili fossili, ci dobbiamo aspettare una conseguente sua minore crescita.
Verifichiamo con i fatti
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Quello che vediamo è il grafico delle emissioni di CO2 a fatte dall’osservatorio di Mauna Loa tra il 2016 e il 2021. La quantità di CO2 nell’atmosfera continua a crescere con lo stesso tasso degli anni precedenti, nessuna diminuzione. I fatti smentiscono.
Andiamo avanti
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Questa è la rappresentazione delle emissioni fossili nell’emisfero nord e nell’emisfero sud.
Non stupisce che nell’emisfero Nord le emissione siano circa 15 volte più elevate che nell’emisfero sud, dato che i paesi più industrializzati sono concentrati lì.
Di notte e anche con le nuvole i fotovoltaici non funzionano. Spesso non c’è vento e anche l’eolico salta Il solare e l’eolico soffrono del problema dell’intermittenza. Mentre la domanda di energia non si annulla mai.
Come fare?
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La soluzione EU è quella di utilizzare delle batterie tampone di stoccaggio. Si caricano quando c’è sovrabbondanza di vento e di sole rispetto alla domanda, e forniscono energia scaricandosi di notte e quando manca il vento.
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In base allo storico della variabilità si calcola che serve una batteria di accumulo pari a 4 settimane di energia.
Per sostituire i fossili, l’energia da eolico e solare deve essere pari a 26.220,7 TWh l’anno.
4 settimane di stoccaggio sono 26.220/365 x 28 = 2011,39 TWh
Come i governanti tedeschi sono caduti nella trappola verde e continuano a perseverare nell’errore. La storia di una scelta scellerata sulla transizione energetica che vale la pena di approfondire.
Potrebbe essere utile ai nostri leader politici.
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Katrin Eckardt, vice presidente del Bundestag, dice a Zeit che i prezzi dell’elettricità sicuramente si abbasseranno. Il metodo è usare più solare e eolico. La Eckardt è del partito dei Verdi, ed è logico che parli così. Vediamo perché sbaglia.
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E’ molto probabile che fondi le sue considerazioni su dati ufficiali come quello dello IEAS sotto riportato. E’ il confronto tra i costi livellati delle rinnovabili rispetto a quelli di Gas e carbone in alcuni paesi.