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Ed eccoci al momento scorrete lacrime di oggi. Chi vuole, chi può, si prenda un minuto per leggere questa cosa. È un po' lunga, ma non ve ne pentirete.

Il premio nobel per la fisica Richard Feynman era sposato con una ragazza conosciuta al liceo, Arline.
Arline morì di tubercolosi nel 1945, a soli venticinque anni. un anno e mezzo dopo Feynman le scrisse questa lettera, ritrovata chiusa in una busta dopo la sua morte.

17 ottobre 1946

Cara Arline,

ti adoro, tesoro. So quanto ti piace sentirtelo dire
– ma non lo scrivo solo per questo: lo faccio perché scrivertelo mi scalda il cuore.

È passato così tanto tempo dall'ultima volta che ti ho scritto - quasi due anni - ma so che mi perdonerai perché sai come sono fatto, cocciuto e realista,
e pensavo che scriverti ora non avesse senso.

Adesso, moglie mia cara, so di dover fare quello che finora ho sempre rinviato, e che in passato facevo così spesso. Voglio dirti che ti amo. Che voglio amarti. Che ti amerò per sempre.
Faccio fatica a capire cosa significhi amarti ora che sei morta, ma voglio ancora darti conforto e prendermi cura di te - così come voglio che tu mi ami e ti prenda cura di me. Voglio avere problemi da discutere con te; voglio mettere in piedi piccoli progetti con te.
Non avevo mai pensato prima d'ora che potessimo fare una cosa del genere. Vediamo, che dovremmo fare? Avevamo cominciato a creare dei vestiti insieme - a imparare il cinese - a usare un proiettore cinematografico. Non potrei continuare a farlo anche adesso?
No. Sono solo senza di te: eri la mia 'donna delle idee', istigatrice di tutte le nostre folli avventure.

Quando ti sei ammalata ti preoccupavi di non riuscire a darmi quello che volevi e di cui pensavi io avessi bisogno. Non avresti dovuto.
Come ti ho detto, non avevo bisogno di nulla: ti amavo tantissimo, in così tanti modi diversi. E adesso questo è ancora più vero: non puoi più darmi niente, eppure ti amo così tanto che mi impedisci di amare qualunque altra donna – e io voglio che tu lo faccia.
Tu, da morta, sei meglio di ogni altra persona viva.

So che mi darai dello sciocco, che vuoi vedermi pienamente felice e non desideri essere un ostacolo per me. Scommetto che sarai sorpresa di sapere che dopo due anni non ho nemmeno una fidanzata (a parte te, tesoro).
Ma non puoi farci niente, cara, e nemmeno io. Non capisco: ho conosciuto molte ragazze, anche carine, e non voglio restare solo – ma dopo due o tre incontri diventano come di cenere. Ci sei solo tu per me. Tu sei reale.
Mia cara moglie, ti adoro.
Amo mia moglie. Mia moglie è morta.

Rich.

P.S.: Scusami se non ti spedisco questa lettera, ma non conosco il tuo nuovo indirizzo.
(“Tu, da morta, sei meglio di ogni altra persona viva”, il senso dell'amore vero, oltre il tempo e lo spazio, una cosa così semplice e che fa così male)

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