La piattaforma americana che doveva fornire aiuti alimentari ai palestinesi di Gaza verrà smantellata dopo appena 2 mesi e 230 milioni di dollari buttati via. Nei circa 21 giorni di operatività sono state scaricate dal molo più o meno 8.800 tonnellate di aiuti, pari a
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un solo giorno di consegne prima dell'inizio della guerra a Gaza. L'amministrazione Biden non è stata in grado e soprattutto non ha voluto premere sul governo di Netanyahu per aprire dei grandi corridoi umanitari, nonostante Israele controlli militarmente ogni accesso alla
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striscia di Gaza. In sintesi il pontile umanitario americano è stata sostanzialmente un'operazione mediatica per far finta di aiutare i palestinesi. Ma che agli occhi del mondo si è trasformata nell'ennesimo simbolo del disastro politico degli americani in Medio Oriente. Nel
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giro di 23 anni gli USA hanno sbagliato tutto quello che potevano sbagliare. Dall'Afghanistan si sono ritirati malamente, dopo 20 anni di guerra inutile, finendo per trattare con i tanto disprezzati Talebani. In Iraq hanno distrutto un'intera nazione nel tentativo di
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"liberarla" e "portare la democrazia", salvo poi ritrovarsi nel 2014 un Califfato con successivi orrori e guerre a seguire. Dovevano contenere l'Iran, mentre in realtà l'hanno trasformato in una Potenza regionale con la creazione dell'Asse della Resistenza. Nella "guerra al
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al Terrorismo" hanno bruciato migliaia di miliardi di dollari, provocando profondi danni interni alla propria società. Nel frattempo sono morti migliaia di soldati e altri decine di migliaia sono tornati traumatizzati. Invece nel caos mediorientale sono morte
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probabilmente più di 900.000 persone, con milioni e milioni di profughi. Gli effetti di queste politiche li stiamo subendo tutt'ora oggi, sia negli USA, sia in Europea, sia in Medio Oriente. Ma invece di riflettere in maniera sensata su quello che è accaduto, si è preferito
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relegare il tutto fra gli "addetti ai lavori", in qualche sgabuzzino della Storia. E così arriviamo al futile pontile americano, mentre la carestia dilaga nella striscia e diversi esperti dell'ONU accusano esplicitamente Israele di essere pienamente responsabile della cosa.
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Mi spiace dirlo, ma l'Italia non si adatterà in maniera efficace con la crisi climatica-ambientale in peggioramento. Ora si parla di emergenza siccità in Sicilia, ma è bene far notare come "funziona" la macchina
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Mappa sulla siccità dello "European Drought Observatory"
politico-burocratica dello Stato italiano di fronte alle crisi sistemiche. Della questione climatica si parla da decenni, ma per avere il leggendario "Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (PNACC)" abbiamo dovuto aspettare la fine del 2023... dopo un iter
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burocratico lunghissimo, totalmente inaccettabile. Per far capire la lentezza nell'adozione dei fondamentali piani di adattamento, faccio un breve riassunto di alcune tappe: i primi timidi accenni li ritroviamo già nel 2006 e soprattutto nel 2010. Ma per ottenere qualcosa
Il salari reali degli italiani sono al palo o in calo rispetto agli anni '90, a seconda delle statistiche prese in esame. I peggiori d'Europa. Una notizia che esce ormai ciclicamente, ma che non suscita grosse reazioni. Qualche commento online e fine. Perché? Questa è
veramente la questione da indagare. Sono state pubblicate tantissime analisi sul disastro economico italiano, sugli errori, gli orrori e le politiche sbagliate. Ma ben poche analizzano la scarsa reazione della gente di fronte ai bassi stipendi. Fra i tanti motivi mi
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concentrerei su 3 aspetti particolari che stiamo osservando in questo periodo: 1) Eredità: tanti millennial godono dell'eredità o delle pensioni di genitori/nonni, grazie al quale hanno acquistato casa, auto o avuto aiuti economici. Questo ha creato un cuscinetto che
L'Italia si conferma implacabilmente, giorno dopo giorno, come il Paese dove è impossibile discutere seriamente dei problemi della nazione. In questo caso della crisi demografica. Ma proviamo a partire da questo grafico interessante che mostra
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Fonte grafico: @Zeta_Luiss
come si è spostata l'età media al parto dal 1995 a oggi, fino a raggiungere i 32,5 anni nel 2023. Un cambiamento strutturale che ha diminuito la natalità italiana ed è il frutto dell'incrocio di 2 grandi cambiamenti: 1) La rivoluzione del boom economico e del diffondersi del
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benessere materiale di massa negli anni '60/'70, con l'aumento del livello d'istruzione, l'allungarsi degli studi, il focus sulla carriera lavorativa e sul proprio benessere personale, con l'instaurazione di modelli sociali diversi. Un cambiamento che più o meno è avvenuto
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Dov'è il punto di rottura di questo teatrino tardo-imperiale? Questa ormai è l'unica domanda da porsi osservando non solo la politica, ma anche tutto il sistema mediatico-culturale occidentale. L'account del leader della prima Potenza globale pubblica insulti
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infantili, mentre il rivale fa altrettanto, in un perenne show degradante senza fine. Dietro di loro eminenze mediocri e potentati vari sperano di lucrare sugli apparati in decadenza, mentre i problemi interni ed esterni si accumulano. Il sistema mediatico rilancia e va a
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rimorchio di questo delirio, de facto selezionando la "classe dirigente" in base all'intrattenimento che è in grado di mettere in piedi. Ora la discussione giornalistica si è focalizzata sulle capacità intellettive del presidente Biden, quando la cosa era chiara a chiunque
< Bisogna lavorare duro! > (Cit.)
Un'espressione popolare ricorrente qua nel Nord Italia, che torna utile per spiegare quello che sta succedendo in Grecia. Dove dal 1 luglio i datori di lavoro di diversi settori economici potranno obbligare i
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Grafico di @MediaWill
dipendenti a lavorare un giorno in più alla settimana, pagando il 40% in più quelle 8 ore aggiuntive (quindi se uno guadagna 1500 € netti al mese, aggiungerà ben 100 euro in più di extra circa...). Il governo ha giustificato la cosa dicendo che mancano i lavoratori e che
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quindi bisogna lavorare di più. Altri esperti di diritto hanno invece affermato che è l'ennesimo attacco contro i diritti dei lavoratori. In Grecia già si lavora in media più ore rispetto agli altri Paesi europei (41 ore a settimana) e mentre in altre nazioni si parla di
L'Europa pare avere un nuovo motore economico secondo il giornale WSJ: ovvero un'economia basata sui panini gourmet & il turismo di massa. Questo "sviluppo" (chiamiamolo così...) sta conoscendo un netto incremento nel Sud Europa, dove le nazioni che arrancavano fino a
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qualche anno, ora fanno da traino in un continente allo sbando. Ricco, ma allo sbando. Non è la prima volta che appaiono articoli del genere, anche se giustamente diversi economisti fanno notare che questa è la via per diventare poveri, tecnologicamente alla mercé
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altrui, con lavori a basso valore aggiunto e una perdita di capitale umano spaventosa. Ma nonostante gli allarmi che suonano da anni, questa pare essere la "strategia" di cui si vanta anche il nostro governo... Mentre il sistema italiano fa scappare migliaia di giovani