Thread by @LaMerlettaia

Come ti smonto la narrazione social su OnlyFans (e lascio in fondo il discorso “morale”).

È tutto un pullulare di “content creator” che esaltano questa piattaforma, dove si guadagnano una barca di soldi con un’attività autogestita. Cosa fanno? Contenuti per adulti, con un grado di esposizione variabile, ma ovviamente i guadagni più alti vengono fatti da chi offfe

Contenuti espliciti, cioè pornografia. La piattaforma trattiene il 20% dei ricavi; poi, ovviamente, ognuno dovrà adeguarsi al regime fiscale dove ha la residenza per il pagamento delle tasse.

Perché pagare, oggi che il porno è gratis e libero in rete? Perché OnlyFans consente a chi sottoscrive l’abbonamento un rapporto diretto con chi c’è dietro il profilo e può chiedere contenuti extra ad hoc, personalizzati, ovviamente pagandoli.

E già qua cade una delle affermazioni ripetuta a iosa: “Faccio questo lavoro, perché mi consente di avere tempo libero”. Ebbene, a parte che, poi, si contraddicono loro stessi, perché ammettono che questo tipo di attività è tutt’altro che un part time pagato profumatamente, ma è

Chiaro che, per guadagnare tanto, devi essere molto, molto presente: quando ti arriva la richiesta di un contenuto, se non rispondi tu, ci sono un milione e mezzo di altri profili a cui chiederli…

E bisogna fidelizzare la propria base, cioè bisogna dedicare tempo alla messaggistica privata. Tempo, energie ed equilibrio, perché non ci vuole Freud per capire che tutta questa gente che chiede questi servizi su OnlyFans lo fa per ricevere attenzioni, per illudersi di contare

Qualcosa per chi, in realtà, sta gestendo un business , per dare corpo a fantasie che vanno “oltre” e, insomma… Non è un circolo di poeti dediti allo Stil Novo, chiaramente

Siccome il guadagno è l’obiettivo, significa interagire e assecondare un sacco di perversioni. Non giriamoci in giro, perché questo è.

I profili più noti, che hanno tanti utenti, non gestiscono nemmeno più in prima persona le chat: ci sono agenzie che curano questa parte del business. Quindi, ancora una volta: è una truffa.

Come tutte le attività che consentono un guadagno in rete, conta moltissimo il momento: vale per OF, ma lo stesso è stato per YouTube, per Twitch, per Instagram e chissà per quanto altro. Vale a dire che cominciare un’attività quando la concorrenza è altissima (come lo è ora) è

Molto difficile “esplodere”. E lo dicono i numeri, poiché quei guadagni stratosferici (i “famosi” 30 mila euro - in su - al mese) sono appannaggio di pochissimi, forse una decina di profili.

Gli altri si barcamenano con cifre molto più ridotte. E sentire una di queste dire: “Ma io guadagno bene, 2800 euro al mese”, con quello che comporta questo business, è demenziale

Un altro aspetto che emerge dalle testimonianze è che gli utenti che bazzicano per OF sono spesso persone disturbate con fantasie masochistiche: i “money slave” sono persone malate, che arrivano a dilapidare interi patrimoni per inseguire la loro perversione.

Le fantasie di dominazione, comunque, sono prevalenti e qui ci vorrebbe “uno bravo” per spiegare perché persone con un’ottima posizione socio-economica paghino queste tizie fino a rovinarsi.

Data la natura del rapporto tra titolare del profilo e “cliente”, le tizie capiscono benissimo chi le sta pagando: si nascondono dietro la paraculata del “Eh, ma è lui che deve sapersi trattenere”, ma non funziona così. È umanamente schifoso approfittarsi di gente malata

E, personalmente, ritengo ancora più degradante vantarsi dei profitti, sapendo benissimo che si fanno soldi approfittando di un’epidemia di disadattati a vario titolo. Non sono le ragazze le vittime. Più le ascolti più te ne rendi conto

Poi, ci sono le implicazioni “sociali”, diciamo. Una buona fetta di queste ragazze racconta dei rapporti con la famiglia, con gli amici, coi datori di lavoro con una costante: da un lato, rivendicano la loro libertà di fare ciò che vogliono, quindi, volendo difendere una scelta

(Ragionata, non so fino a che punto, perché io colgo su tutto la voglia dei soldi, a dispetto di tutto e di tutti, persino di se stesse) e dall’altro, il dispiacere di non essere capite.

Ovviamente, l’impasse viene risolta con un solido: “Bisogna fregarsene di ciò che pensano gli altri”, ma è chiaro che la scelta di inseguire il denaro masturbandosi con una macchina da 300 euro o filmarsi mentre si fanno “cose” che qualcun altro ti chiede (e non è detto neppure

Ti piacciano), magari con una laurea nel cassetto o dopo aver lasciato un’occupazione “regolare”, non penso rappresenti per nessun genitore “un successo”. Non so, eh, ma io credo che quella vergogna qualcosa dica.

Vergogna che provano i genitori, le ragazze no, a quanto pare.

È un discorso generazionale? Forse, sì. Per i ventenni di oggi, contano le disponibilità economiche: fare soldi in fretta non è mai stata una faccenda pulita moralmente. Mai. In nessun tempo e in nessun luogo.

(A parte l’eredità dello “zio d’America” o la vincita alla lotteria, ma diciamo pure che questi sono casi che non hanno mai fatto statistica)

La faccenda, però, a me ricorda i ragazzini che cominciavano a lavorare a 15 anni: nessuno di quelli che studiavano aveva il loro stipendio, ma chiaramente quello che in quel frangente sembrava una fortuna non sempre lo è rimasto dopo qualche anno.

E credo che a queste ragazze manchi totalmente l’orizzonte del futuro: è tutto un “qui e ora”, fatto di vacanze, oggetti, chirurgia plastica e varie ed eventuali. Quelle che guadagnano tanto credono di poter vivere di rendita, un domani.

Ammettendo anche che possano cavarsela per qualche anno, credo sia una follia arrivare a credere di campare fino a 80 anni senza fare più niente. Ma tant’è: a queste la matematica credo interessi fino a un certo punto.

E qui arriva anche la mia riflessione: perché continuano a pubblicizzare OF come l’Eldorado, quando evidentemente questa è la carriera da meteore che tutte le bellocce disinibite hanno avuto nel corso di tutti i tempi? Perché guadagnano anche illudendo la gente

Creano il personaggio andando in giro a raccontarla. E vengono presumibilmente pagate anche per essere ospiti e raccontare tutte queste cazzate

La cosa che a me (che qualcosa del mondo l’ho capita alla mia età) colpisce è che queste sono totalmente fuori dal mondo. Perché vivono totalmente assorbite dalla rete. E da un contesto di gente giovane come loro, imbecille come loro e si rivolgono ad altri come loro

È questa la pericolosità sociale di questi racconti.

È questo il motivo per cui vi ho tediato fino a qui.