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Auschwitz, olocausto: durante i controlli gli ispettori della Croce Rossa non rilevarono anomalie.
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1.
Durante la seconda guerra mondiale i campi di concentramento tedeschi, compresi quelli del comprensorio di Auschwitz e Birkenau, erano sottoposti a regolari visite di controllo da parte della Croce Rossa Internazionale, la cui sede era in Svizzera, nella città di Ginevra.Image
2.
Gli audit di controllo
Le visite di controllo, vere e proprie ispezioni delle strutture, venivano documentate dai report (audit) redatti da personale esperto della Croce Rossa, addestrato per questo scopo.
Gli accertamenti riguardavano l’organizzazione del campo, la visita di tutti i locali, le condizioni del mobilio, l’infermeria, la pulizia dei locali, le latrine, i vestiti, le cucine e le zone di ristoro, il controllo dei registri dei pasti con relative calorie, le interviste con gli internati e i loro rappresentanti, appartenenti a varie etnie e religioni, private e senza la presenza di personale direttivo del campo, il controllo dei registri dei decessi con report dei medici del campo e dettagli riguardanti i motivi dei decessi, le cure ambulatoriali, le cure dentarie, la possibilità di corrispondere coi propri famigliari. Accertamenti a 360°, quindi.
La Croce Rossa Internazionale verificava sul momento ogni eventuale denuncia ricevuta dagli internati.
In seguito veniva fatto un confronto con quanto rilevato negli altri campi al fine di stabilire eventuali anomalie o scostamenti rispetto alla norma.
L’esito degli audit veniva infine pubblicato e comunicato a tutti i paesi belligeranti.
Per avere un’idea di com’erano strutturate le verifiche della Croce Rossa Internazionale può essere utile consultare il seguente documento, riferito al campo di Zonderwater (Africa del Sud), gestito dagli inglesi, in cui erano prigionieri duemila detenuti italiani (cliccare sul documento).
Gli audit di Auschwitz erano strutturati nello stesso modo in quanto seguivano la linea guida della Croce Rossa, ma purtroppo non sono disponibili in rete e, probabilmente, non lo saranno mai.Image
3.
Questa immensa mole di documenti è stata digitalizzata, e può essere parzialmente consultata, qualora si desideri approfondire l’argomento.
Il documentato più importante, in libera consultazione, è il “Rapporto del comitato internazionale della Croce Rossa sulla sua attività nella Seconda Guerra Mondiale”, suddiviso in 3 volumi e disponibile in lingua inglese e francese. Oltre a questo documento, come detto in precedenza, ci sono tutti i verbali delle verifiche ispettive condotte dal personale della Croce Rossa Internazionale nei campi di concentramento, ivi compreso quello di Auschwitz (non consultabili).
Nell’introduzione del rapporto gli autori, sotto la direzione di Frederic Siordet, dichiarano che il documento si propone, come nelle tradizioni della Croce Rossa, di mantenere la più stretta neutralità politica.Image
4.
Le osservazioni degli ispettori su Auschwitz

Da una lettura dei documenti di audit della Croce Rossa emergono, soprattutto per i campi di Auschwitz e Birkenau, notevoli apprezzamenti per la struttura, la cui manutenzione era affidata agli stessi internati, e per le condizioni generali di vita che il campo garantiva.
Nei campi di concentramento e lavoro collegati ad Auschwitz erano presenti fino a 140.000 prigionieri contemporaneamente, veniva utilizzata una moneta locale che permetteva agli internati di acquistare ciò che ritenevano necessario, ad esempio le sigarette, oltre che pagare ingressi, come previsto dal Regolamento del Campo, oppure accedere alle zone di ristoro o partecipare ad altre attività ricreative.
La Croce Rossa Internazionale accertava che tutti i diritti degli internati fossero garantiti, indipendentemente dal fatto che fossero ebrei o meno, e che il Regolamento del Campo, di cui possedevano una copia aggiornata, fosse applicato in ogni sua parte.
Il Rapporto della Croce Rossa riferisce che a partire dall’agosto 1942 fu permesso al Comitato di distribuire nei campi di concentramento della Germania pacchi di viveri, e dal febbraio 1943 l’autorizzazione fu estesa a tutti i campi e a tutte le prigioni (vol. III, pag. 78).
Il comitato allacciò buoni rapporti con tutti i comandanti dei campi e condusse un programma di aiuti che funzionò egregiamente fino al 1945, così come viene dimostrato dalle migliaia di lettere di ringraziamento inviate da parte di internati ebrei.
Il Rapporto riporta che dall’autunno 1943 al maggio 1945 furono spediti ai vari campi di concentramento 1.112.000 pacchi, per un peso di 4500 tonnellate (vol. III, pag. 80).
Oltre ai viveri, gli internati ricevevano indumenti e medicinali.
Pacchi vennero spediti a Dachau, a Buchenwald, Sargenhausen, Sachsenhausen, Oranienburg, Flossenburg, Landsberg am Lech, Flöha, Ravensbrück, Hamburg-Neuengamme, Mauthausen, Theresienstadt,Auschwitz, Bergen-Belsen, ai campi di concentramento vicino a Vienna, in Germania centrale e meridionale. I destinatari principali erano Belgi, Olandesi, Francesi, Greci, Italiani, Norvegesi, Polacchi, Ebrei, apolidi. (vol. III, pag. 83).
Nel corso della guerra, inoltre il Comitato fu in condizione di spedire e distribuire aiuti per un valore di 20 milioni di franchi svizzeri, raccolti in tutto il mondo da organizzazioni assistenziali ebraiche, soprattutto dalla Amerikan Joint Distribution Committee di New York (vol. I, pag 644).Image
5.
Il comitato lodò particolarmente, fino alla sua ultima visita, nell’aprile del 1945, Theresienstadt, per lo spirito liberale con il quale veniva amministrato. Questo campo di concentramento, costruito a forma di stella di Davide, “dove erano raccolti circa 40.000 Ebrei provenienti da diversi paesi, era un ghetto privilegiato”(vol. III, pag. 75).
Secondo il rapporto, “ai delegati del Comitato era possibile visitare il campo di Theresienstadt, riservato ad Ebrei ed amministrato in modo particolare”. A due delegati fu permesso visitare il campo di concentramento il 6 aprile 1945, pochi giorni prima della resa incondizionata del Reich. Essi confermarono l’impressione favorevole della loro prima visita (vol. I, pag. 642).
La Croce Rossa ebbe a lamentarsi per le difficoltà che incontrava nella sua azione, non per colpa dei Tedeschi, ma del blocco voluto dagli alleati.
Il Comitato ebbe anche parole di lode per il regime di Jon Antonescu, il capo fascista della Romania, dove gli fu possibile estendere il proprio aiuto a 183.000 ebrei rumeni, fino al tempo dell’occupazione sovietica.
Allora l’aiuto cessò, e la Croce Rossa si lamentò amaramente di non essere mai riuscita “a mandare qualcosa in Russia” (vol. II, pag. 62).
Lo stesso destino toccò a molti campi di concentramento in Germania, dopo la “liberazione” da parte dei russi.
Uno degli aspetti più interessanti del “Rapporto della Croce Rossa”, è che esso mette in chiaro le diverse cause dei decessi avvenuti nei campi di concentramento verso la fine della guerra.
Il rapporto dice:
“La situazione caotica in Germania, durante gli ultimi mesi di guerra, quando i campi di concentramento non ricevevano più rifornimento di viveri, provocò un numero sempre crescente di vittime”.
Nel marzo dello stesso anno, colloqui tra il presidente del “Comitato Internazionale della Croce Rossa” ed il Generale delle SS Kaltenbrunner diedero risultati concreti.
Operazioni di soccorso poterono essere avviate immediatamente dal Comitato stesso, e fu permesso che in ogni campo di concentramento rimanesse un delegato della Croce Rossa.” (vol. III, pag. 83).
La Croce Rossa rivela anche che i rifornimenti di viveri dovettero essere interrotti a causa degli attacchi aerei degli alleati contro la rete dei trasporti tedeschi, e che nell’interesse degli ebrei internati, la Croce Rossa protestò contro “la barbara guerra aerea degli alleati”.
Il 2 ottobre 1944 il Comitato della Croce Rossa Internazionale mise in guardia il Ministero degli Esteri tedesco contro l’imminente crollo del sistema dei trasporti tedesco e dichiarò che una carestia si sarebbe resa inevitabile per tutta la popolazione della Germania.Image
6.
Le camere a gas

In nessuna delle 1600 pagine del rapporto si trova un accenno alle camere a gas.
Si ammette che ebrei, così come anche prigionieri di altre nazionalità, soffrirono privazioni e furono trattati con rigore, ma in nessuna circostanza di parla di genocidio programmato.
Per quanto riguarda le camere a gas camuffate da docce, il rapporto dice:
“Vennero ispezionate dai delegati non solo i lavatoi, ma anche i bagni e le docce. Spesso si interveniva per migliorare le installazioni, ripararle o ingrandirle” (vol. III, pag. 594).
Quindi, la Croce Rossa non riportò nessuna informazione su gassazione di prigionieri ed esecuzioni di massa, che ritenne essere semplici ipotesi, non supportate da alcuna evidenza.
Il terzo volume del Rapporto tratta “degli aiuti che vennero dati alla parte ebraica dalla popolazione civile”.
Ciò significa chiaramente che una notevole parte della popolazione ebraica europea continuò, seppur con limitazioni, a far parte della popolazione civile.
Un esempio è dato dalla Slovacchia, dove era responsabile l’assistente di Eichmann, Dieter Wisliceny, dove gran parte della minoranza ebraica aveva il permesso di rimanere nel paese. Gli ebrei in Slovacchia vissero tranquillamente fino all’agosto del 1944, quando scoppiò la rivolta contro le truppe tedesche.Image
7.
Le pressioni mediatiche

Siccome i documenti prodotti dagli ispettori inviati nei campi tedeschi non contenevano alcuna prova né della Shoah né di qualsiasi altro genocidio o uccisione di massa, nel dopoguerra la Croce Rossa Internazionale decise di mantenere un atteggiamento neutrale rispetto alle camere a gas naziste ed all’olocausto.
Tuttavia, a partire dagli anni novanta, la Croce Rossa venne sottoposta ad un’enorme pressione mediatica perché ammettesse l’errore di valutazione commesso e chiedesse scusa per essersi fatta raggirare dai gerarchi tedeschi, valutando solo le apparenze dei campi e non la sostanza.
Dopo un lungo periodo di titubanza, a partire dal 1995 la Croce Rossa Internazionale incominciò ad ammettere l’esistenza dell’olocausto, rammaricandosi del fatto che gli ispettori inviati nei campi di Auschwitz non lo avessero capito durante le visite, scusandosi per non aver saputo valutare correttamente l’utilizzo criminale delle camere a gas e per non aver compreso la vera natura del nazismo.
La Croce Rossa Internazionale ha quindi donato tutta la documentazione disponibile al Museo dell’Olocausto di Washington, dove viene esposta al pubblico come una testimonianza di quanto la realtà che vediamo, o che è davanti ai nostri occhi, possa discostarsi dalla realtà storica.
Non sappiamo se l’ammissione di colpa esternata dalla Croce Rossa Internazionale sia stata sincera fino in fondo.
E’ certo che questa importante organizzazione era davanti ad un bivio esistenziale: o la Croce Rossa ammetteva che i risultati delle ispezioni erano purtroppo falsi, anche se attribuibili alla buona fede degli ispettori, che si erano fidati troppo degli interlocutori tedeschi e di ciò che vedevano, o l’intera organizzazione andava incontro ad uno smantellamento mediatico per aver sostenuto il nazismo, nascondendo al resto dell’umanità le prove dell’olocausto, o peggio ancora, per essersi fatta corrompere dai nazisti.
Al di là delle vere motivazioni che hanno indotto la Croce Rossa a scusarsi, l’argomento olocausto è stato chiuso solo in via temporanea. Infatti, nel 2012 la Croce Rossa Olandese ha dovuto chiedere nuovamente scusa, questa volta agli ebrei olandesi, per non aver saputo proteggerli dallo sterminio.
Queste ultime ammissioni di colpevolezza sono seguite alle pesanti accuse portate avanti dall’Istituto Olandese per la Guerra, l’Olocausto e gli Studi sui Genocidi.
Altre scuse seguiranno in futuro, vista la centralità assoluta del tema della Shoah e la totale mancanza di evidenze nei 25.000 documenti prodotti dalla Croce Rossa Internazionale durante la guerra, mancanza di cui dovrà rendere ancora conto, presumiamo per lungo tempo.
di Paolo Germani
Fonte: altreinfo.org
NB: come specificato nella Politica del Sito, in nessun caso questo articolo vuol mettere in discussione o sollevare dubbi sulla Shoah. L’argomento trattato nel post riguarda solo ed esclusivamente i documenti prodotti dalla Croce Rossa Internazionale durante, ed alla fine, della seconda guerra mondiale, che abbiamo dovuto consultare per verificare quanto riportato.
Bibliografia e sitografia:
Rapport du Comité international de la Croix -Rouger sur son activité pendant la seconde guerre mondiale. Volume I
Rapport du Comité international de la Croix -Rouger sur son activité pendant la seconde guerre mondiale. Volume II
Rapport du Comité international de la Croix -Rouger sur son activité pendant la seconde guerre mondiale. Volume III
Ne sono morti davvero sei milioni? R. Harwood
ricerca.repubblica.it/repubblica/arc…
historyfiles.altervista.org/2017/11/03
swissinfo.ch/ita/il-cicr-ap…

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Jan 23
🦑🦑🦑🦑“Squid Game”🦑🦑🦑🦑
Simboli e messaggi nascosti in 🦑“Gioco di calamari”🦑
La serie Netflix 🦑“Squid Game”🦑 parla di poveri che prendono parte a giochi orribili mentre elite “VIPs ” guarda lo spettacolo per divertimento. Attraverso messaggi e simbolismo, “Squid Game ” rivela ciò di cui si tratta veramente: la malattia incurabile dell'élite.

🧵🧵Thread🧵🧵
1.
Se ti piace guardare le persone che vengono uccise in stile esecuzione, ragazzo, ho la serie Netflix per te. Si chiama Gioco di calamari e presenta anche un gruppo di persone che cadono da piattaforme alte e si schizzano a terra. In effetti, assisterai a così tante morti brutali Gioco di calamari che non avrai altra scelta che diventare desensibilizzato a loro. Anche i personaggi della serie finiscono per avere intere conversazioni sulla loro infanzia o qualcosa del genere mentre altri vengono colpiti in faccia a circa dieci piedi da loro. A loro non importa più. E neanche tu. E questo è il punto.

Nonostante il fatto che Gioco di calamari presenta livelli estremi di sangue e violenza, il marketing che lo circonda sembra insidiosamente concepito per essere attraente per i bambini.Image
2.

Questa è una delle immagini che si possono trovare durante la navigazione di Netflix. I bambini potrebbero facilmente confondere questa cosa con un film per bambini e non c'è nulla che impedisca loro di guardarlo. Image
3.

Il cattivo principale sembra uscito da un episodio dei Mighty Morphin Power Rangers. I suoi lavoratori sembrano pulsanti su un controller Playstation.

In breve, tutto è lì per attirare i bambini della serie per poi traumatizzarli con scene di violenza rara e giochi mentali psicopatici.Image
Read 31 tweets
Dec 31, 2024
🤬Bergoglio ed il Sigillo di Lucifero🤬
L’anti-porta santa gnostica di Rebibbia scelta da Bergoglio traccia su Roma il sigillo di Lucifero.
Completando il post sotto vediamo come Bergoglio abbia voluto consacrare a Satana oltre ogni dubbio l'apertura delle Porte.
🧵🧵Thread🧵🧵
1.Image
2.
Di Andrea Cionci (Quotidianoweb.it) Roma, 29 dicembre 2024 - Da qualche giorno circola sui social un articolo di Amg-News, a firma di tale Medea Greere che, sulle prime, sembra far parte di una certa produzione di basso complottismo in voga negli Stati Uniti.
Il titolo è choccante: “Notizia bomba del Vaticano: si apre il portale e viene rivelato il sigillo di Lucifero nella Notte Sacra!”.
amg-news.com/vatican-bombsh…
Tuttavia, sul sito viene riprodotta una mappa di Roma apparentemente autentica e uno strano simbolo.

Abbiamo così deciso di approfondire, stimolati anche dalla lunare decisione di Bergoglio di aprire una “porta santa” del Giubileo in un carcere, in un luogo dove si sedimentano “energie” non certo positive.

Fra le opere di misericordia c’è sì quella di visitare i carcerati, ma non certo di lodarli, vezzeggiarli, o liberarli.

L’antipapa si è invece lasciato andare a dichiarazioni che lasciano perplessi: «I detenuti sono persone buone, quando vengo qui la prima domanda che mi faccio è perché loro e non io, perché ognuno di noi può scivolare l’importante è non perdere la speranza, bisogna attaccarsi alla corda dell’ancora della speranza e aprire i cuori. Aggrapparsi alla corda dell’ancora. La prima Porta Santa che ho aperto è a San Pietro la seconda in questa basilica. Oggi il carcere è diventato una “basilica”, per questo sono venuto qui. Questa è la seconda basilica”.

Per quale motivo un papa dovrebbe stare in prigione? Dietro la sparata buonista sembra celarsi una sorta di rituale apotropaico, visto che il canone 1375 punisce l’usurpazione di ufficio ecclesiastico e l’antipapa rischia grosso.

In molti hanno notato che mentre nell’aprire la porta santa in San Pietro, Bergoglio è rimasto seduto sulla carrozzella, privo di mitria, per aprire la “porta santa” di Rebibbia si è alzato in piedi, con la mitria e la ferula, in pompa magna. Come se la porta di Rebibbia “meritasse di più”. youtube.com/watch?v=kwStfg…

Comunque, abbiamo fatto le nostre verifiche sull’articolo americano il quale sostiene che, sulla carta di Roma, le 4 basiliche papali, San Pietro, San Giovanni in Laterano, S. Maria Maggiore e S. paolo fuori le Mura, insieme a Rebibbia, formino un simbolo luciferino.Image
3.
In effetti la pianta è corretta: le 4 basiliche formano un trapezio, e Rebibbia costituisce un vertice tanto che unendo questi punti con linee rette viene proprio fuori il simbolo riportato da Amg-news. Ma sarà vero che è il sigillo di Lucifero?

Ebbene sì. Come tutti possono constatare su Google immagini, il marchio dell’angelo caduto tanto caro agli gnostici è proprio quello.Image
Read 8 tweets
Dec 26, 2024
🟥Il lato oscuro di Babbo Natale
🧵🧵Thread🧵🧵
(p.s. c'è una imprecisione nell'articolo relativa alla data della nascita di Gesù che è EFFETTIVAMENTE IL 25 DICEMBRE, e lo si sa dal calendario delle Classi Sacerdotali scoperte a Qumran. L'articolo che segue è comunque interessante per l'analis sulla APPROPRIAZIONE effettuata dai Cabalisti, che cercano di oscurare la nascita di Gesù introducendo gli elementi della loro Magia Nera)

1.Image
2.
La figura di Babbo Natale è uno degli archetipi culturali e sociali più radicati nella tradizione natalizia moderna. Sebbene sia universalmente riconosciuto come simbolo di generosità e benevolenza, la sua storia e le sue origini sono molto più complesse di quanto comunemente si creda. La figura di Babbo Natale è il risultato di una fusione di tradizioni kabalistiche, mitologiche e esoteriche, molte delle quali risalgono a culti antichi, riti pagani, e addirittura alla cultura delle società segrete. In questo articolo esploreremo le origini esoteriche di Babbo Natale, esaminando come il suo personaggio si collega a società segrete come la massoneria, i Cavalieri Templari, e i Rosacroce, nonché come la figura di Babbo Natale rispecchi concetti magici e gnostici, tipici delle tradizioni esoteriche e sataniche.
1. Le origini mitologiche
La figura di Babbo Natale ha le sue origini principalmente in San Nicola di Myra, un vescovo cristiano del IV secolo noto per la sua generosità verso i poveri e per la tradizione delle sue opere caritatevoli. La leggenda racconta che questo vescovo donava regali ai bambini e aiutava i bisognosi. Questo ha influito notevolmente nella tradizione del dono natalizio. Tuttavia, la sua trasformazione in un personaggio come Babbo Natale è avvenuta nel contesto di un incontro tra pre-cristiani ed esoterici. Facciamo qualche passo indietro.

1.A. Odin e la tradizione norrena
La figura di Babbo Natale ha radici anche nella mitologia norrena, in particolare nel dio Odin. Durante il periodo delle feste invernali, i norreni celebravano il Yule, un festività che coincideva con il solstizio d’inverno. Odin, conosciuto anche come Allfather, (un dio che governa su tutti i padri, un super Babbo) era una divinità legata alla saggezza, alla morte e alla rinascita, ed era descritto come un vecchio barbuto che cavalcava un cavallo a otto zampe, chiamato Sleipnir, portando doni e benedizioni alle persone.

Questa connessione tra Odin e Babbo Natale è evidente nell’immaginario popolare, dove Babbo Natale (padre della natività) è spesso raffigurato come un uomo anziano e barbuto che viaggia con una slitta trainata da renne. La slitta di Babbo Natale può essere vista come una versione simbolica della cavalcatura di Odin, un mezzo attraverso il quale il dono della saggezza e della luce viene portato alle persone durante l’inverno, un periodo simbolicamente legato alla morte e alla rinascita.

1.B. Il dio norreno Thor e il viaggio notturno
Un altro parallelo interessante è con Thor, il dio del tuono della mitologia norrena, che era anche una figura associata alla protezione dei bambini. In alcune versioni della tradizione norrena, Thor volava durante il periodo di Yule, come una sorta di portatore di doni, un tema che riecheggia il viaggio notturno di Babbo Natale. Thor, come simbolo di potere e forza, può essere visto come un protettore della luce, che in molte tradizioni esoteriche rappresenta la lotta contro le forze delle tenebre.

Babbo Natale, nella sua forma moderna, è un archetipo della generosità e della gioia del dono, ma è anche una figura che racchiude simbolismi più profondi legati al solstizio d’inverno e ai rituali di rinascita. La nascita di Babbo Natale come lo conosciamo oggi si sviluppa principalmente nell’Occidente così detto cristiano, ma le sue origini possono essere fatte risalire a tradizioni pre-cristiane legate al solstizio d’inverno, kabalistiche e magiche. In molte culture antiche, il solstizio rappresentava il confronto tra la luce e le tenebre, tra la vita e la morte, e simboleggiava il ritorno della luce, il rinnovamento e la rinascita. Questa dualità tra luce e tenebre è intrinsecamente legata all’esoterismo, dove la lotta tra il bene e il male è vista come una metafora per il cammino spirituale che l’iniziato deve percorrere per raggiungere l’illuminazione.Image
3.
2. Le radici esoteriche
Nel contesto esoterico, Babbo Natale non è semplicemente un distributore di regali, ma una figura che simboleggia l’iniziato, il maestro spirituale che guida l’individuo attraverso il cammino del cosù detto “risveglio”. La sua figura di vecchio barbuto e vestito di rosso simboleggia l’antico sapere tramandato, mentre il suo viaggio durante la notte del 24 dicembre è una metafora dell’iniziazione che avviene nel buio prima del ritorno della luce. In molte tradizioni esoteriche, infatti, l’iniziato deve attraversare un periodo di oscurità interiore e di purificazione prima di raggiungere un’illuminazione spirituale. Babbo Natale, quindi, rappresenta non solo un simbolo di generosità, ma anche un archetipo di trasformazione interiore, che guida l’individuo attraverso la sintesi delle forze opposte (luce e oscurità) verso una rinascita spirituale.

Infatti, molte delle tradizioni e dei simboli che circondano Babbo Natale si intrecciano con i rituali iniziatici e le pratiche esoteriche delle società segrete. La figura di Babbo Natale, come un vecchio saggio che porta doni a chi è puro di cuore, riflette un archetipo che è presente in molte tradizioni esoteriche, come la Massoneria, i Rosacroce, e i Templari. In queste tradizioni, l’iniziato è spesso visto come un individuo che riceve illuminazione e conoscenza da un maestro anziano, il quale rappresenta la saggezza universale e il passaggio verso un nuovo stadio di consapevolezza spirituale.

In particolare, la Massoneria ha molti rituali legati alla figura dell’anziano saggio che guida il candidato attraverso le prove dell’iniziazione. Il cammino attraverso l’oscurità verso la luce è un tema comune nei riti massonici, e Babbo Natale, nel suo viaggio notturno, potrebbe essere interpretato come un simbolo della illuminazione che arriva nel periodo più oscuro dell’anno, il solstizio d’inverno. Babbo Natale, in questo contesto, rappresenta la fogura del “Maestro” iniziatico, una sorta di guida spirituale, che porta i suoi “discepoli” (i bambini, simbolo di chi è pronto a ricevere e apprendere) attraverso un percorso di rivelazione e di illuminazione, proprio come accade nelle scuole misteriche dell’antichità.

2.A La tradizione rosacrociana
Un altro legame interessante riguarda la tradizione Rosacrociana, che è nota per la sua enfasi sulla trasformazione spirituale attraverso il simbolismo della luce che trionfa sulle tenebre. La figura di Babbo Natale, che porta regali e doni nella notte rappresenta una metafora della rivelazione spirituale che illumina l’animo umano. Le renne di Babbo Natale, con il loro potere di volare nella notte, simboleggiano la liberazione dalle limitazioni terrene e il trasporto verso un nuovo piano di consapevolezza.

2.B. Il satanismo
La connessione tra Babbo Natale e il satanismo è più complessa e meno diretta, ma non priva di interesse. In alcune correnti dell’occultismo e del satanismo, la figura di Babbo Natale viene interpretata in chiave negativa, come una maschera che nasconde il vero significato del Natale, legato alla morte e risurrezione.

La sua tipica giacca rossa bordata di pelliccia bianca, nel contesto esoterico richiama passione, energia e potere occulto, che, nel simbolismo satanico rappresentano la forza primordiale legata alla disobbedienza divina e all’istinto umano non purificato. L’interpretazione di Babbo Natale come una figura che porta “doni” viene intesa come un parallelismo con la figura del serpente antico (Lucifero) che offre agli esseri umani la conoscenza proibita, un dono che si traduce in corruzione e dannazione.

Babbo Natale che viaggia durante la notte portando i suoi doni attraverso il cielo su una slitta tirata da renne, evoca quella del cavaliere oscuro, una figura che percorre il mondo in segreto, portando misteri e potere nascosto.

Nel contesto del satanismo moderno e delle pratiche esoteriche, il “cavaliere” che viaggia nelle tenebre è un simbolo di potere occulto e conoscenza proibita. Esso rappresenta le tradizioni gnostiche che rifiutano Dio e promuovono la liberazione dell’individuo attraverso il “dono” di una verità nascosta. Il viaggio notturno di Babbo Natale rappresenta una riflessione della discesa nell’oscurità, simbolo di un cammino iniziatico che porta al potere esoterico.

Una delle figure parallele a Babbo Natale nelle tradizioni folkloristiche europee è il Krampus, una creatura oscura e minacciosa che, in molte culture alpine, accompagna Babbo Natale. Il Krampus, che incarna l’aspetto negativo della tradizione natalizia, rappresenta una manifestazione simbolica di forze oscure e demoniche. In alcuni rami del satanismo tradizionale o in pratiche di magia nera, l’idea di una figura che incarna il male e la punizione rappresenta l’archetipo di un potere che opera contro la giustizia divina, simile a come Lucifero punisce l’umanità nel contesto cristiano.Image
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Dec 23, 2024
🔴Anna Frank ha veramente scritto il Diario di Anna Frank❓🔴

Questo è Meyer Levin… l’autore quasi certamente vero del “Diario di Anna Frank”. 📕
Ecco come lo sappiamo. 🧵🧵Thread🧵🧵
1.Image
2.
Levin fece causa a Otto Frank (il padre di Anna Frank) nel 1955 per "violazione del contratto" per il suo presunto accordo di produrre un adattamento teatrale del libro. Una giuria gli assegnò 50k. Questo fatto di per sé non prova direttamente che Levin sia l'autore, ma altre prove contestuali ci portano a questa conclusione.Image
3.
Alcuni fatti su Meyer Levin.
-fu nominato da Otto Frank come suo agente copywriter negli Stati Uniti nel marzo 1952
-era uno scrittore affermato ✍️ e un ardente sionista. - durante la seconda guerra mondiale, lavorò nella divisione di guerra psicologica e produsse propaganda - scrisse opere molto simili ad Anna Frank, che lavoravano per risollevare il morale della causa sionista. Libri come Kibbutz Buchenwald e The Illegals.Image
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Read 13 tweets
Dec 15, 2024
🚀ELON MUSK🚀
🧵 Thread 🧵
1 - Elon Musk è ebreo e se si di che tipo❓
2 - Elon Musk è "stato scelto" per attuare un Piano elaborato da chi fece anche scrivere un libro 20 anni prima della sua nascita❓
3 - Auspici finaliImage
1.
1 - Elon Musk è ebreo e se si di che tipo❓

Le radici ebraiche di Musk (lato materno)

Elon ricevette il suo nome ebraico in onore del suo bisnonno John Elon Haldeman.

La discendenza di Elon può essere fatta risalire al XVI secolo, quando la famiglia Haldeman (Musks) era originaria di Berna, in Svizzera 🇨🇭 .Image
2.
Andreas Haldimann (circa 1572) è il più anziano Haldemann conosciuto.

Il nome "Musk" fu adottato dalla madre Maye Musk (nata Haldeman).Image
Read 12 tweets
Dec 9, 2024
🧵🧵Re della Sodomia 🧵 🧵
♦️CABALISMO ESOTERICO ♦️ MAGIA NERA♦️
💥CONOSCI I SATANASSI PER COMBATTERLI💥
La SODOMIA è vista come la "porta sul retro" dell'albero sephirotico.
Si ritiene che se sodomi Ialdabaoth (il demiurgo ebreo YHWH) otterrai il suo potere.
[noti che l'atto di Potere e di dominio che carpisce le energie ed i poteri? Genera il Controllo? Lo capisci perché sottopongono le new entry a questo ad esempio nello Show Biz?]
È così semplice.
Questo principio di base è stato seguito per millenni da Greci, Romani, Cabalisti e ALTRO!
1.Image
2.
La CIA, l'MI6, il Mossad, il Tavistock Institute, la DARPA, gli occultisti oscuri, Aleister Crowley e molti iniziati del Sentiero della Mano Sinistra hanno seguito la stessa formula.
Perché?
Come afferma Dion Fortune: "Qualsiasi occultista esperto sa che la Forza Sessuale è in realtà la Forza G-d ".Image
3.
L'attrazione sessuale è la forza più fondamentale in natura, è la Forza di Dio letterale, l'esperienza dell'orgasmo è il momento critico nella coscienza umana e la CHIAVE del POTERE MAGICO. Il momento chiave è quando una nuova vita viene infusa dal regno spirituale nella matrice materiale.
ECCO LA DUPLICE NATURA ASSOCIATA AL SESSO: x.com/brotto_marco/s…
ED OVVIAMENTE I SATANISTI VOGLIONO IN TUTTE LE MANIERE ELIMINARE L'USO SACRALE ED IMPLEMENTARE SOLAMENTE L'ASPETTO MATERIALE CIOE' SATANISMO APPUNTO ED IMPESTARE TUTTI CON IL LATO OSCURO DELLA SESSUALITA'.
Adesso poi con Bergoglio che sdogana, figuriamoci: x.com/brotto_marco/s…Image
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