L’8 marzo in stratosfera si è verificato l’unico evento di #SSW di questo inverno, come previsto a suo tempo. Il dripping è stato lento e in troposfera ancora non si esperiscono appieno gli effetti della sua propagazione. (1/n) 🧵
Si tratta di un evento che – come spesso succede in inverni connotati da VPS forte e compatto come quest’anno – sta sfociando nella sua prematura morte stagionale. Non si riprenderà più fino all’autunno, / (2/n)
coincidendo così con un evento finale (FSW) che, avvenendo prima della media pluriennale (media che cade poco dopo la prima decade di aprile, attorno al 12), sarà appunto di tipo prematuro (EARLY FSW, ESFW). (3/n)
A 10 hPa (a ~30 km di quota) l’associata e definitiva inversione dei venti zonali a 60°N è avvenuta in quei giorni. Più sotto, a 30 hPa (~23 km) – il piano isobarico di riferimento per poter definire un evento di FSW – avverrà nei prossimi giorni, prob. entro domenica. (4/n)
Quella sarà la data effettiva dell’evento di FSW. Si tratta di uno degli eventi più prematuri, dal 1958 solo in altri 11 casi su 66 (e su 32 casi di EFSW) è avvenuto prima del 22 marzo (la data a metà fra l’1/3 e il 12/4). (5/n)
Hey hey, my my, rock and roll can never die, it's better to burn out than fade away…🎶🤟
All'inizio della primavera la circolazione zonale stratosferica, guidata in inverno dal vortice polare stratosferico (VPS), si inverte da ovest a est. (6/n)
La transizione denota la morte stagionale del VPS, attraverso il riscaldamento finale della stratosfera (SFW). Questa transizione può essere regolare e tardiva, principalmente controllata dal riscaldamento radiativo solare della regione polare, / (7/n)
oppure precoce e brusca, con rapido aumento della temperatura polare e decelerazione del vento zonale, forzata dall'attività delle onde planetarie. Nel primo caso è una morte lenta, il VPS si “spegne come una candela”. (8/n)
Nel secondo è invece una morte rapida e improvvisa, come un incendio che divampa furiosamente. Alcuni studi hanno mostrato che quando lungo l’inverno il VPS è debole e spesso connotato da uno o più eventi di SSW maggiori, la fine sua più probabile è quella lenta e tardiva. (9/n)
Quando invece il VPS gira forte e compatto senza eventi di SSW in inverno, spesso la sua fine è rapida e precoce e spesso ad innescarla è un evento di SSW a fine inverno. Quest’anno è andata in questo modo. Nel 2025, per il VPS, "it's better to burn out than fade away". (11/n)
Eccoci agli effetti sul tempo in Europa di un SFW molto precoce, innescato dall’evento di SSW di un paio di settimane fa. Per chi ha fretta e non ha voglia di approfondire con mappe e grafici, ecco una sintesi tratta dall'outlook del consorzio LaMMA, che condivido. (12/16)
Sull’Europa dovrebbe prevalere una configurazione media come quella in fig. qui sotto in alto a sx, connotata da anomalie dell’altezza del geopotenziale a 500 hPa (Z500)➖fra il medio Nordatlantico e la parte occidentale del continente e➕fra Groenlandia e Scandinavia. (13/16)
Questo comporterebbe: un abbassamento del fronte polare, T in media o leggermente sotto e precipitazioni sopra media sull’ovest europeo e T sopramedia e precipitazioni sottomedia sull’est del continente (vedi fig. di prima). (14/16).
Una caratteristica dei SFW è che, come uno spartiacque, cambiano l’andamento di AO e NAO. Lo SFW è previsto in questi giorni e possiamo quindi confermare e prevedere l’📈 degli indici prima (3 settimane e pochi giorni) e la 📉 dopo (fino a un mese e mezzo circa) l’evento.(15/16)
L’andamento dei pattern dovrebbe seguire questa tendenza 👇, con NAO+ in questi giorni che lascerebbe spazio al blocco scandinavo e poi una situazione ibrida abbastanza simile alla mappa di anomalie mediata sul mese rappresentata nell’immagine allegata nel post 13. (/end).
@MirkoT7885 @ascaniovitale
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La fusione dei #ghiacciai sta accelerando, impoverendo le riserve di acqua dolce e causando l'📈 del livello del mare. Uno studio appena uscito mostra che i ghiacciai globali hanno perso 273 miliardi di t di ghiaccio annui dal 2000, con un forte 📈 nell'ultimo decennio.🧊🌍 (1/3)
La ricerca, che ha coinvolto 35 team, evidenzia una perdita di ghiaccio del 5% in 20 anni, con l'Europa centrale che ha visto perdite fino al 39%. I ghiacciai ora contribuiscono all'innalzamento del livello del mare più della calotta glaciale della #Groenlandia! 🌊 (2/3)
Guidato dal team glambie.org, questo studio offre spunti cruciali per le regioni che affrontano carenze di acqua dolce e 📈del livello del mare su scala globale. Una nuova linea di base per guidare le future strategie climatiche. 🌎 (3/3) nature.com/articles/s4158…
Prospettive sempre molto grigie per i #ghiacciai 🇨🇭, anche dopo un anno come lo scorso che presentava condizioni di partenza promettenti, invano. Il consueto 🧵 di bilancio annuo, un po’ in ritardo, sulla stagione 2023/24. (1/18)
Dopo le circostanze estreme del 22-23 – durante il quale se ne è andato il 10% del volume complessivo - non si intravede alcun sollievo. Nonostante i volumi di neve elevati in inverno, la combinazione T a livelli record di luglio e agosto /
(2/18)👇Aletsch tinyurl.com/u7p4yhy6
+ le polveri dal Sahara hanno causato una perdita del 2,5% del loro volume. Si tratta di 1/8 del tot. perso in soli 3 anni! Questo ha portato alla disintegrazione di grandi lingue glaciali (p.e.Rodano👇) e alla scomparsa di molti piccoli ghiacciai.
(3/18) tinyurl.com/3jbxu3fs
40 anni fa, fra il 13 e il 16 gennaio 1985, dopo 2 settimane di gelo intenso, il versante sudalpino e parte del Norditalia furono interessati da una nevicata eccezionale. Sulle pianure🇨🇭sudalpine la coltre di #neve arrivò a sfiorare il metro di spessore. Un 🧵 nostalgico (1/10)
A partire da fine dicembre 1984, le T 📉 in modo marcato. Ad inizio gennaio, una massiccia invasione di aria gelida di origine artica raggiunse l’Europa centrale e mediterranea dove diede origine a un forte calo delle T e intense nevicate sull'Italia centro-meridionale. (2/10)
In una prima fase, l’aria di origine artica raggiunse il versante sudalpino con una corrente da nord. Poi l’8 gennaio aria sempre molto fredda affluì da est e le Tmax rimasero anche a basse quote ampiamente sotto lo zero, persino in presenza di giornate ben soleggiate.(3/10)
Un'ondata di freddo di matrice artica si estende attualmente su gran parte del Canada centro-orientale e degli USA. Al contrario, gran parte dell'Europa ritroverà T miti per la stagione nel corso della settimana. C’è un legame fra queste due anomalie? 🧵(1/6) @FransNucera
Dalla mappa relativa alle anomalie di T2m di sabato prossimo, possiamo notare come l'aria fredda si estenda verso il sud degli USA con T inferiori alla norma, mentre le T saranno superiori alla norma nel nord del Canada e in Alaska così come nella maggior parte dell'Europa. (2/6)
L'aria fredda nordamericana si estenderà verso l’Atlantico settentrionale, ma si riscalderà gradualmente prima di raggiungere l'Europa grazie al passaggio sulle acque relativamente calde dell'oceano. (3/6)
Il 2024 termico in 12 immagini. Fonti alla fine. #ClimateEmergency #GlobalWarming 🔥 🌍🌡️😓 🔥(1/3)
I connotati dell'anomalia...😵 (2/3)
Il riscaldamento globale sembra in accelerazione ⬇️. Inoltre, sia le SST che il contenuto di calore dell'oceano (OHC) hanno raggiunto massimi senza precedenti nella storia. E il riscaldamento degli oceani è pervasivo, fino ad almeno 2000 m di profondità!! ⬇️⬇️
La #CO2 atmosferica sta aumentando così rapidamente che il punto più basso del 2024 è *più alto* del picco di CO2 registrato nel 2022. H/T @ryankatzrosene (1/3)
Va bene che il 2024 è stato influenzato da #ElNiño così come il 2022 da #LaNiña, attraverso le implicazioni su oceani, atmosfera e biosfera che l'#ENSO produce, modificando gli equilibri naturali delle sorgenti e dei pozzi di C 👇. Tuttavia... / (2/3)
...👆50 anni fa ci volevano circa 5-6 anni perché il picco di un anno fosse superato dal minimo di un anno successivo. Ora siamo scesi a 2-3 anni.
Guarda la Terra respirare mentre le nostre emissioni di CO2 aumentano le concentrazioni e l'ENSO modula la respirazione. 👇