Campione di anelli di un albero di larice subfossile ricuperato da sedimenti glaciali morenici del ghiacciaio dell'#Aletsch in🇨🇭,h/t @subfossilguy. ↙️
Notare l'anno 536, uno dei + freddi degli ultimi 2k anni, una specie di 2023 al contrario.↘️ nature.com/articles/s4158…
Il 536, come sanno bene gli storici, ha dato inizio alla “age of darkness” (il decennio più freddo on record), periodo che coincise anche con la peste di Giustiniano. Dal punto di vista climatico, ci sono di mezzo importanti eruzioni vulcaniche, ma ci tornerò.
Da tempo si sapeva di una gigantesca eruzione vulcanica e della “age of darkness” (LALIA). Però, prima si parlava solo della “mystery cloud” osservata nelle regioni mediterranee (+ alcune delle anomalie climatiche iniziate proprio nel 536). 🧵(3/20) tinyurl.com/4w2m4hus
L’analisi delle prima carote glaciali ha portato alla luce il fatto che questo velo di polvere depositato su gran parte dell’EU dovesse corrispondere ad una 🌋 centrata attorno a quel periodo ma che si pensava fosse ubicata nelle regioni tropicali /
(5/20)tinyurl.com/fdrnmzme
poiché i depositi solfati contenuti nella tefra e criptotefra sono stati trovati sia nelle registraz. delle carote groenlandesi (~529) sia in quelle antartiche (fra le quali quelle di EPICA Dome C). Questi ultimi erano però centrati attorno al 542.
(6/20)tinyurl.com/3ytpsph7
L’ipotesi di un’eruzione tropicale basata sull’osservazione bi-polare dei depositi è rimasta in piedi fino a quando si è continuato ad accettare un leggero spostamento nella datazione dei ghiacci della Groenlandia e dell’Antartico.
(7/20) tinyurl.com/44kan6t8
Nel frattempo, le scale temporali, proposte inizialmente sulla base della corrispondenza dei segnali vulcanici delle carote glaciali e degli anelli degli alberi, sono state aggiornate e recentemente confermate / (8/20) tinyurl.com/ye25f3st
attraverso la corrispondenza delle firme degli isotopi cosmogenici riscontrate tramite analisi a risoluzione annuale del 14C negli alberi e del 10Be nel ghiaccio (v. il progetto di ricerca THERA). (9/20)
Dalle + recenti ricostruzioni si nota che nel 536 c’è stata sì una grande 🌋 ma localizzata alle alte latitudini dell’emisfero nord (depositi di solfati solo in Groenlandia), seguita da una nuova grande 🌋 tropicale nel 540 (depositi bi-polari).
(10/20)tinyurl.com/4xnbpbpx
Questa struttura a doppio picco delle registrazioni delle ice cores è in accordo qualitativo con il carattere temporale di molte ricostruzioni dendro della T per questo periodo di tempo, con max di raffreddamento nel 536 e di nuovo 4 o 5 anni dopo.
(11/20) tinyurl.com/sje9r9e4
L’analisi geochimica del materiale depositato nelle carote groenlandesi lascia supporre che l’🌋 del 536 dovesse essere localizzata in Nordamerica; quella del materiale nelle carote sul Colle Gnifetti nelle Alpi dà conto di un’origine islandese.
(13/20)tinyurl.com/rd2h5bn3
Forse ci sono state eruzioni multiple (alle alte latitudini dell’emisfero boreale) che si sono sovrapposte nel segnale del 536?
(14/20)polarresearch.net/index.php/pola…
Secondo le ricostruzioni del forcing radiativo (RF) globale generato dalle più potenti 🌋 negli ultimi 2000 anni, quelle del 536 e del 540 si situano al 15esimo (-11,3 W/m^2), risp. al 3o posto (-19,1 W/m^2). (15/20)nature.com/articles/natur…
Al primo abbiamo quella di Samalas del 1257 che ha probabilmente contribuito a innescare la LIA (-32,8 W/m^2!), al secondo quella di Kuwae del 1458 (-20,5 W/m^2) che l’ha senz’altro rafforzata. Quella del Tambora del 1815 (-17,1 W/m^2) è al quarto posto e / (16/20)
– insieme alle altre temporalmente limitrofe – ha contribuito all’ultimo potente colpo di grazia della LIA. Tuttavia, potenti 🌋 alle alte latitudini (come il Laki, al 6o posto della classifica, con un RF globale di -15,5 W/m^2 o come quella/e attorno al 536) possono /
(17/20)
– a seconda dell’intensità e del periodo dell’anno in cui avvengono – creare notevoli impatti climatici regionali (Europa, Nordamerica, Asia).
(18/20) tinyurl.com/mvj7mj3f
Per singole eruzioni, la risposta termica al RF è spazialmente eterogenea e può anche dipendere dalle condizioni di fondo del sistema climatico (stato dell’ENSO, stato della criosfera,…).
(19/20)agupubs.onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.10…
Infine, non va sottovalutato il fatto che eruzioni multiple, a distanza temporale ravvicinata, possono esacerbare una tendenza già in atto o essere anche più impattanti rispetto ad una singola pur potente eruzione.
(/end).nature.com/articles/s4324…
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Tempi duri per i #ghiacciai non appena arriverà il caldo! L’ennesima siccità invernale record ha avuto e avrà ancora un impatto significativo ↙️.
Piazza Concordia, sull'#Aletsch↘️⬇️: ci sono solo 1,5 m di neve, decisamente troppo poco (dovrebbe essercene, di questi tempi, ~4 m).
La punta del ghiacciaio #Findel, sopra Zermatt, 2600 mslm: mancanza totale di neve sul ghiacciaio! 😵
Misurazioni anche a 4000 mslm sul Ghiacciaio dell'#Allalin, sopra Mattmark: anche qui pochissima neve!⬇️↘️
L'inverno è stato troppo secco fino ad ora, su tutto l'arco alpino. Qui sotto vediamo come la neve sia < alla media per il periodo un po' ovunque, si va dal 20% al 70% della media ↘️. E l'altezza della neve è al limite e anche inferiore al minimo pluriennale a 2500-3000 m↙️.
I fenomeni meteorologici e climatici estremi, come siccità e inondazioni in Europa, sono legati agli spostamenti della corrente a getto sull’Atlantico. Lo dimostra una sua ricostruzione degli ultimi 600 anni, /(1/8) 🧵 nature.com/articles/s4156…
realizzata dai ricercatori dell’Università di Berna afferenti al consorzio #PAGES2k. Il gruppo di ricerca ha trascorso 5 anni a compilare, digitalizzare e valutare decine di migliaia di dati provenienti da archivi per il periodo compreso tra il 1421 e il 2023. (2/8)
I risultati dimostrano che i cambiamenti nella corrente a getto sono in gran parte casuali, dipendenti dalla variabilità interna, ma hanno effetti di vasta portata. (3/8)
Uno studio condotto dal @WSL_research dimostra che la #siccità pluriennale è diventata più frequente, più lunga e più estrema negli ultimi 40 anni. La sua espansione è aumentata di 50’000 km2 all'anno.🧵
(1/8)science.org/doi/10.1126/sc…
Le siccità pluriennali causano enormi danni economici, ad esempio nell'agricoltura e nella produzione di energia. Anche l'impatto sugli ecosistemi sta diventando sempre più forte. (2/8)
Le praterie, in particolare, si sono dimostrate sensibili alla siccità, apparendo come un verde che sta scomparendo sulle immagini satellitari. Le erbe, tuttavia, possono recuperare rapidamente. (3/8)
L’8 marzo in stratosfera si è verificato l’unico evento di #SSW di questo inverno, come previsto a suo tempo. Il dripping è stato lento e in troposfera ancora non si esperiscono appieno gli effetti della sua propagazione. (1/n) 🧵
Si tratta di un evento che – come spesso succede in inverni connotati da VPS forte e compatto come quest’anno – sta sfociando nella sua prematura morte stagionale. Non si riprenderà più fino all’autunno, / (2/n)
coincidendo così con un evento finale (FSW) che, avvenendo prima della media pluriennale (media che cade poco dopo la prima decade di aprile, attorno al 12), sarà appunto di tipo prematuro (EARLY FSW, ESFW). (3/n)
La fusione dei #ghiacciai sta accelerando, impoverendo le riserve di acqua dolce e causando l'📈 del livello del mare. Uno studio appena uscito mostra che i ghiacciai globali hanno perso 273 miliardi di t di ghiaccio annui dal 2000, con un forte 📈 nell'ultimo decennio.🧊🌍 (1/3)
La ricerca, che ha coinvolto 35 team, evidenzia una perdita di ghiaccio del 5% in 20 anni, con l'Europa centrale che ha visto perdite fino al 39%. I ghiacciai ora contribuiscono all'innalzamento del livello del mare più della calotta glaciale della #Groenlandia! 🌊 (2/3)
Guidato dal team glambie.org, questo studio offre spunti cruciali per le regioni che affrontano carenze di acqua dolce e 📈del livello del mare su scala globale. Una nuova linea di base per guidare le future strategie climatiche. 🌎 (3/3) nature.com/articles/s4158…
Prospettive sempre molto grigie per i #ghiacciai 🇨🇭, anche dopo un anno come lo scorso che presentava condizioni di partenza promettenti, invano. Il consueto 🧵 di bilancio annuo, un po’ in ritardo, sulla stagione 2023/24. (1/18)
Dopo le circostanze estreme del 22-23 – durante il quale se ne è andato il 10% del volume complessivo - non si intravede alcun sollievo. Nonostante i volumi di neve elevati in inverno, la combinazione T a livelli record di luglio e agosto /
(2/18)👇Aletsch tinyurl.com/u7p4yhy6
+ le polveri dal Sahara hanno causato una perdita del 2,5% del loro volume. Si tratta di 1/8 del tot. perso in soli 3 anni! Questo ha portato alla disintegrazione di grandi lingue glaciali (p.e.Rodano👇) e alla scomparsa di molti piccoli ghiacciai.
(3/18) tinyurl.com/3jbxu3fs