Sono stato un po’ in giro in montagna, in questi ultimi giorni. Sempre sopra i 2000 m, spesso anche fino ai 3500. La situazione criosferica è pessima. La pochissima neve caduta durante l’ennesima stagione di magra, ha posto basi pessime per la salute dei ghiacciai. 🧵❄️🧊🔥(1/10)
P.e., qui siamo sul passo carrozzabile + alto della🇨🇭, Novena 2500m, il 17/6. L’anno scorso c’era molta neve e il passo era ancora chiuso a quella data. Quest’anno la poca neve se ne stava andando a vista d’occhio. Si vede anche lo stato pietoso del vicino ghiacciaio Gries.(2/10)
La feroce seconda e ancora attuale #heatwave2025 di questa torrida estate appena iniziata, che ci ha consegnato il secondo giugno ➕ caldo di sempre sta facendo il resto con gli interessi. Fonde già ghiaccio vivo, a giugno e con ancora almeno 3-4 mesi di fusione! 😱(3/10)
Lo zero termico è da settimane costantemente ⬆️ i 4000 m e lo scorso weekend ha superato i 5000 per la 2a volta da inizio serie, stabilendo però il record il 28/6 a 5100 m, mai successo in giugno (T : -4.28 °C sul piano isobarico di 500 hPa, a ~ 5500 m, record assoluto!) (4/10)
La linea di equilibrio rasenta o supera da settimane la cima delle montagne più alte delle Alpi, questo la dice lunga sulla prognosi di questa stagione già segnata. Probabile che si superi il record di perdita di massa del 2022. (5/10)
Tra circa 4 giorni, in 🇨🇭 raggiungeremo il Loss Day dei #ghiacciai! Qualsiasi fusione da questo momento in poi diventa è insostenibile, perché si traduce in una perdita di massa a lungo termine. Siamo ancora a inizio estate e appena un po' indietro rispetto al 2022.(9/10) #IYGP25
Il Loss Day si è verificato a metà agosto tra il 2010 e il 2020 e dovrebbe essere a ottobre per consentire un equilibrio con il clima. I ghiacciai di tutta la 🇨🇭 sono ugualmente colpiti. Poca neve invernale, caldo precoce, fine segnata.(/this is the end…) h/t @matthias_huss
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Inondazioni nel sud-est asiatico: i morti sono quasi 1’200: Si aggrava il bilancio delle vittime della calamità in Indonesia, nello Sri Lanka e in Thailandia @RSIInfo_ rsi.ch/s/3323039
Al di là della vulnerabilità e dell'esposizione di queste fragili zone, dal punto di vista atmosferico le piogge estreme sono state favorite dalla combinazione di 4 fattori. Il primo è riconducibile alla connotazione stocastica della dinamica atmosferica. Gli altri 3 sono: /
...fattori che si sono sovrapposti, ciascuno con le sue scale temporali di riferimento e hanno dato luogo ad una combo micidiale per queste regioni. Vediamoli: 1) il fattore intra-stagionale: l'effetto nefasto in termini di convezione profonda - della MJO nelle fasi 4-6; /
Qui la consueta proiezione stagionale europea, sulla scorta di anni analoghi in base ad alcuni indicatori significativi. Questi sono: evoluzione delle anomalie dell'altezza del geopotenziale a 500 hPa (z500) nei mesi pregressi, correlazione a lag differenti fra z500 e indice NAO/
alcuni indicatori oceanici, quali stato dell'ENSO (Nina moderata), IOD (-), PDO (-), SSTA attuali sul Nordatlantico. E infine stato della QBO (-) e del ciclo solare undecennale (MAX +1).
Gli anni scelti vengono soppesati per n. di indicatori analoghi, perciò alcuni si ripetono /
Ecco quindi i compositi delle anomalie del z500, buon indicatore del carattere meteo della stagione.
Prima di tutto la consueta verifica con i mesi autunnali che precedono la proiezione. Direi che più o meno ci siamo.
Quanto stiamo vivendo, in termini di precipitazioni intense ed estreme, potrebbe essere solo un’anticipazione di quello che ci potrebbe attendere nei prossimi decenni. I fenomeni estremi non sono infatti più delle eccezioni. Ma prima di tutto, un breve 101 con esempio. 🧵 (1/14)
Fisica dell’atmosfera: l’📈 dei gas serra come la CO2 riscalda la troposfera e, in questo modo, il contenuto di vapore acqueo aumenta, di circa il 7% ogni grado C in ➕, mentre l’umidità relativa non cambia molto. 👇
Immaginiamo un secchio (contenente vapore) riempito dall'"evaporazione" (E), mentre il traboccamento è rappresentato dalle "precipitazioni" (P). Ora immaginiamo che il secchio sia elastico, dilatabile o restringibile a seconda del variare delle temperature dell’aria. (3/14)
Abbiamo appena finito l’ennesima estate torrida in area alpina: in 🇨🇭 è stata la settima estate ➕ calda da inizio serie, dopo quelle del 2003, 2022, 2015, 2019, 2023 e 2024. A sud delle Alpi addirittura la quinta, dopo quelle del 2003, 2022, 2019 e 2015. X (1/11) #heatwave2025
Giugno è stato estremo, il 2o ➕ caldo dopo quello del 2003 e davanti a quelli del 2019 e 2022, concentrando – nella 2a e nella 3a decade – la metà delle 6 heatwaves (HW) che hanno connotato la stagione. La 4a ad inizio luglio, le ultime 2 durante la 2a decade di agosto. (2/11)
Le HW, una delle conseguenze più evidenti e impattanti del GW, non sono più un’eccezione ma una realtà con la quale dobbiamo convivere in tutta Europa, e non solo. 👉🔗 . Sappiamo già che mettono a rischio le persone più fragili, ma quello che non / (3/11)tinyurl.com/tbjxw85t
Come già previsto tempo fa, l’#estate2025 in area alpina sta partendo con il botto: a differenza della scorsa, quest’anno il primo mese estivo si sta rivelando molto caldo e stabile e lo sarà fino a fine mese. Ora la domanda è la seguente: / (mini-🧵) (1/7)
sarà un’estate che parte col turbo ma si inceppa subito, come successo alcune volte negli ultimi 25 anni, per es. durante le estati del 2002, 2005, 2014 o 2021, tutte connotate da mesi di giugno molto caldi ma poi da diffusa e persistente instabilità a luglio e agosto? (A) (2/7)
Oppure sarà una stagione dove il caldo e la stabilità persisteranno fino alla fine, come è stato p. e. il caso durante le estati del 2003, in parte 2012, del 2017, 2018 e 2022 (B)? In pochi casi, la stabilità si è protratta solo fino a luglio, come nel 2006 e nel 2019 (C). (3/7)
Domenica è stato il #WorldOceansDay @WorldOceansDay. 🌊
Per l’occasione, in questo lungo 🧵 parlerò di un importante lavoro di attribuzione che è uscito lo scorso 4 giugno e che riguarda gli oceani, in particolare uno. 👇(1/29) 🌊 🔥🌡️ nature.com/articles/s4158…
Si tratta di un lavoro che stabilisce le cause della potente e protratta heatwave marina che ha colpito il Nord Atlantico (NATL) fra metà 2023 e gran parte del 2024, con strascichi che ancora oggi persistono. Se ne è parlato tanto, ora il punto. (2/29)
Questa ondata di calore marina (MHW) senza precedenti registrata nel NATL è stata, a sua volta, all’origine di una sorta di caos meteorologico estremo e di heatwaves atmosferiche, soprattutto in Europa, in particolare durante l’estate 2023 ma anche nei mesi a seguire. (3/29)