Thread by @ThManfredi

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Meloni ha ieri dichiarato di non essere stupita dal testo sulla sicurezza dell’amministrazione Trump, a proposito dell'Europa (a rischio di sparizione etc analisi note, inutile dilungarsi), anzi di essere d'accordo su molte cose.

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Faccio notare come nei suoi interventi citi sempre "l'Europa", e non la UE, da buona reggi ombrello di Trump, come se l'entità politica non esistesse e si parlasse di un soggetto meramente geografico. Va be', nulla di sorprendente.

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Ciò che invece reputo peculiare - non sorprendente ma peculiare - è il solito paraculismo, chiagnifottismo, trasformismo politico, che ben si adegua alla storia della cosiddetta nazione. Bene, Meloni concorda sul fatto che l'Europa (non la UE) si difenda da sola. È un'aspirazione legittima, che dovrebbe essere seguita da fatti, in modo che si concretizzi, e non resti un'eterna chimera (paracula, chiagnifottista, trasformista per l'appunto).

Fatti, elencati.

3/13

L'Italia partecipa alla NATO con un contributo finanziario fra i più bassi. Trump si è sempre lamentato, giustamente. Aspettiamo con ansia che dica alla sua poggiaombrelli che sinora ha chiacchierato. Per piacere, non si dica che non ha avuto il tempo di rimediare: governa da tre anni.

4/13

L'Italia ha contribuito all'aiuto per la difesa dell'Ucraina con un contributo - finanziario e di mezzi militari - in modo minimo, rispetto agli altri partner Europei.  Trump si è sempre lamentato, ingiustamente, che tutto l'aiuto è stato sulle spalle degli USA. Poiché lo pensa, aspettiamo con ansia che faccia notare alla sua poggiaombrelli che sinora ha chiacchierato. Per piacere, non si dica che non ha avuto il tempo di rimediare: governa da tre anni.

5/13

L'Italia dovrebbe contribuire al nuovo piano di aiuti all'Ucraina, piano che si sta discutendo in questi giorni, con difficoltà innegabili per trovare un accordo, legate al potere di veto dei soliti noti, Orban in testa. È notizia di ieri che l'Ungheria si opporrà a qualsiasi uso di debito comune per finanziare l'Ucraina, nel caso in cui l'architettura finanziaria che permette di utilizzare i fondi congelati come collaterale per un prestito non vada in porto, a causa del veto del Belgio e delle pressioni americane che preferirebbero che i fondi siano utilizzati in altro modo (a proprio vantaggio, giustamente).

6/13

Bene, cosa propone l'Italia? Per ora si arrocca nella nota posizione attendista, nell'aspettativa surreale che il piano di pace Trumpiano possa risolvere la situazione, come se la decisione di aiutare finanziariamente l'Ucraina non sia endogena al processo e non aiuti ad ottenere condizioni di pace più giuste e più favorevoli, non solo all'Ucraina ma anche agli stati della UE.

7/13

Esempio vivido di questo atteggiamento paraculista, chiagnifottista, trasformista? Tajani ha suggerito nei giorni scorsi che si possa utilizzare il Meccanismo Europeo di Stabilità come veicolo per finanziare il supporto all'Ucraina. Non  lo avesse mai detto. Il famigerato MES? Dalla Lega a FDI una valanga di obiezioni. D'altra parte sarebbe surreale che la proposta provenga dall'unico stato che non ha ratificato la riforma, per mera strumentalizzazione, essendo stato il MES - assieme alle riserve auree - uno dei cavalli di battaglia della destra sovrano-asinista (o sovrano-onanista, scegliete voi).

8/13

In conclusione, mi sia permesso un apprezzamento per il Presidente Meloni. Credo sia molto abile, abile nello spazio semantico della politica paraculista, chiagnifottista, trasformista italiana. Intercetta ed interpreta come nessuno le contraddizioni dell'elettorato italiano. Il Censis ha ieri pubblicato l'usuale rapporto annuale. Provo a descrivere le contraddizioni politiche così bene incarnate da Meloni

9/13

Secondo il rapporto "Il 62% degli italiani ritiene che l’Unione europea non abbia un ruolo decisivo nelle partite globali. Il 53% crede che sia destinata alla marginalità in un mondo in cui vincono la forza e l’aggressività. il 55% è convinto che la spinta del progresso in Occidente si sia esaurita e adesso appartenga a Cina e India. Il 39% ritiene che le controversie tra le grandi potenze si risolvano ormai mediante i conflitti armati, i cui esiti fisseranno i confini del nuovo ordine mondiale. E il 30% condivide una convinzione inaudita: le autocrazie sono più adatte allo spirito dei tempi". 

10/13

È ciò che pensa anche Meloni. Eppure, in questo contesto pericoloso "un intervento militare italiano, anche nel caso in cui un Paese alleato della Nato venisse attaccato, è disapprovato dal 43%. Il 66% ritiene che, se per riarmarsi l’Italia fosse obbligata a tagliare la spesa sociale, allora dovremmo rinunciare a rafforzare la difesa".

11/13

È l'elettorato italiano: un guazzabuglio di aspirazioni politiche contraddittorie, paracule, trasformiste, che seguono necessariamente analisi pressapochiste, superficiali, approssimative, quasi futili. 

12/13

Meloni è un effetto e non una causa. Non ha trasformato la società italiana, come si legge in molte analisi che non condivido. Si è semplicemente adattata. Ha modellato alla perfezione la sua offerta politica. Per questo è amata e rispettata.

13/13

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