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         Il fenolo venne tuttavia gradualmente abbandonato. Infatti il fenolo si scoprì essere tossico, e anche in soluzioni diluite, noto come acido fenico, causa decolorazione, lesioni e intorpidimento della pelle. (2/18)
          Il fenolo venne tuttavia gradualmente abbandonato. Infatti il fenolo si scoprì essere tossico, e anche in soluzioni diluite, noto come acido fenico, causa decolorazione, lesioni e intorpidimento della pelle. (2/18)  
       
         Il tasso di mortalità per infezioni batteriche da intervento chirurgico raggiungeva il 40% e nel caso di ospedali militari addirittura il 70%. Si moriva della così detta malattia ospedaliera. Nonostante gli anestetici, un intervento era l'ultima risorsa. (2/11)
          Il tasso di mortalità per infezioni batteriche da intervento chirurgico raggiungeva il 40% e nel caso di ospedali militari addirittura il 70%. Si moriva della così detta malattia ospedaliera. Nonostante gli anestetici, un intervento era l'ultima risorsa. (2/11)  
       
         A terra un uomo sulla settantina giace sul pavimento con uno squarcio sulla fronte. Vengono chiamati i soccorsi. Il vigile del fuoco giunto nel frattempo ha girato il corpo e guardando gli studenti esclama: "Qualcuno sa chi è quest'uomo?" (2/14)
          A terra un uomo sulla settantina giace sul pavimento con uno squarcio sulla fronte. Vengono chiamati i soccorsi. Il vigile del fuoco giunto nel frattempo ha girato il corpo e guardando gli studenti esclama: "Qualcuno sa chi è quest'uomo?" (2/14)
       
         Sir James Simpson, uno dei medici della Regina Vittoria, usò per primo il cloroformio come anestetico chirurgico nel 1847 (il termine "anestesia" fu coniato l'anno prima da G.T. Morton, dentista di Boston dal greco "senza sensibilità") (2/14).
          Sir James Simpson, uno dei medici della Regina Vittoria, usò per primo il cloroformio come anestetico chirurgico nel 1847 (il termine "anestesia" fu coniato l'anno prima da G.T. Morton, dentista di Boston dal greco "senza sensibilità") (2/14).  
      