Una piccola storia, spero la leggiate. #Schillaci

Quando ho visto davvero per la prima volta Totò Schillaci, ho visto un lupo affamato. Il volto scavato, gli occhi fuori dalle orbite, la corsa assassina e sgraziata. La felicità che sapeva di dolore, più che di gloria. All’Olimpico Schillaci era un uomo del destino sbagliato, imprevisto e improbabile, e proprio per questo meraviglioso, piccolo e dall’aspetto molto più antico e provato dei suoi pochi anni. ->

Scirea, come molti giocatori di Juve e Toro, abitava dalle parti del Comunale, dove abitavo anche io. Un quartiere tra il popolare (la mia parte) e il molto piccolo borghese (da quell'altra). I calciatori allora erano persone normali che guadagnavano bene, ma non alieni->

https://twitter.com/juventusfc/status/1830863300302618662

Facevano una vita normale. Lui girava con una 500 e andava a comprare i giornali dove io andavo a comprare le figurine, all'edicola di corso Agnelli, davanti al Comunale. Così capitava di incontrarlo. Io lo guardavo come uno che guarda un dio. ->

Scusate, una cosa dopo questi giorni, volevo raccontarla. Parla di Sardegna.
C’è un posto speciale, per me e il mio amico @nicola_pinna. Speciale perché quando gli ho detto che amavo molto quel cartello stradale della 131 vicino a Nùoro, lui ha riso molto -> e da allora tutte le volte che passa, si ferma, fa una foto e me la manda. Il cartello stradale indica la località La Solitudine (ove sorge la chiesa della Madonna della Solitudine). Sopra c’è il cartello Nùoro. Così, a guardarlo, si legge e immagina così: Nùoro, la solitudine ->