Dario D'Angelo Profile picture
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Feb 8 6 tweets 4 min read
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🚨🇮🇱 Le notizie che arrivano da Israele sono preoccupanti. Le condizioni dei 3 ostaggi rilasciati oggi da Hamas sono peggiori di quello che avremmo sperato. Facciamo un punto nave con tutte le informazioni fin qui a nostra disposizione.

dangelodario.it/2025/02/08/aff…Image 2/6
🚨🇮🇱 Fonti sanitarie israeliane confermano la presenza di una grave malnutrizione per tutti e tre gli ostaggi. Chiamano in causa quella che i medici definiscono "cachessia", un grave stato di deperimento associato a malattie croniche. Le ossa facciali esposte, la massa muscolare ridotta, le profonde occhiaie, sono tutti segnali evidenti di persone che hanno attraversato l'inferno a Gaza. Si stima che i tre, nei 15 mesi di prigionia, possano aver perso fino al 30% del proprio peso corporeo.Image
Feb 7 7 tweets 10 min read
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🚨🇮🇱 Sono dichiarazioni esplosive. Sono le parole dell'uomo che ha preso parte al processo decisionale che a partire dal 7 ottobre ha cambiato il volto del Medio Oriente. Sono notizie. Sono atti d'accusa. Sono rimpianti. Sono racconti di dolore e di paura.

E sono risposte, risposte ad alcune delle domande che torturano il passato recente di Israele, che ne condizionano il presente, che plasmeranno il suo futuro.

Di quanto detto da Yoav Gallant nelle ultime ore si parlerà a lungo. Un thread veramente imperdibile, ricco di retroscena. Buona lettura. 🧵👇Image 2/7
🇮🇱 La mattina del 7 ottobre e "il più grande rimpianto della mia vita"

Il racconto comincia dal 7 ottobre - e come potrebbe essere altrimenti? - da quello che Gallant definisce "il più grande rimpianto della mia vita". Quale, di preciso? Quello di non essere stato svegliato nel cuore della notte: "Mi è stato impedito l'ultimo punto di intervento. Sono abituato a essere svegliato di notte. Lo hanno fatto molte volte. L'ho sempre preso sul serio. Ho sempre dato ordini rigorosi. So con certezza che avrei fatto una cosa, basandomi su tutta la mia esperienza di vita. Avrei detto loro: 'Sento la vostra valutazione della situazione e quello che state facendo. Supponiamo che la vostra valutazione sia sottostimata, quali misure operative e quali forze state impiegando per garantire la sicurezza nel caso in cui vi stiate sbagliando e la situazione sia più grave?' (...) La conseguenza sarebbe stata l’invio immediato di più aerei e truppe di terra, soprattutto dei comandanti'".

La sua gestione della crisi inizia alle 6:29 del mattino, con una telefonata di sua figlia: "Mi dice: 'Ci sono sirene d’allarme a Tel Aviv'. Un minuto dopo chiamo il Capo di Stato Maggiore e lui mi dice: 'È da Gaza: non sono solo razzi, c'è anche qualcosa via terra, sto entrando in una valutazione della situazione'. Cambio i miei vestiti da ciclismo – stavo per andare a fare un giro in bici – e indosso gli abiti neri. (...) Non sono tornato a casa per i successivi 3 mesi. Quando arrivo alla Kirya, il quartier generale della difesa, vedo che c’è una grande confusione. (...) L'atmosfera di pesantezza e fallimento è evidente. Tuttavia, le persone stanno lavorando. Per prima cosa guardo il capo di stato maggiore: lavora, dà ordini, riunisce il comando. È impegnato nella gestione del sistema militare e non lo disturbo in quel momento. Ma entro nella sua sala durante la valutazione della situazione prima delle 8:00 del mattino e vedo che c'è una sensazione di incomprensione. Nessun panico, ma una chiara mancanza di chiarezza su ciò che sta accadendo dappertutto. Se io sono sotto shock? No. Durante la valutazione delle 8:00 dico a tutti: 'Questa è una guerra. Aprite tutti i magazzini, tutto ciò che abbiamo, mobilitate chiunque possibile, sia riservisti che truppe regolari. Mandateli a sud – lo stanno già facendo – ma anche a nord, perché non credo che Hamas inizi una guerra senza che Hezbollah sia coinvolto'. Quando troviamo i computer e gli hard disk di Hamas, a dicembre e poi a febbraio, diventa assolutamente chiaro che Hamas contava sull'intervento di Hezbollah".Image
Feb 5 8 tweets 9 min read
🚨🇺🇸🇮🇱 Quella di stanotte passerà alla storia come una delle conferenze stampa più importanti e per certi versi sconvolgenti mai realizzate da un Presidente degli Stati Uniti.

Riportare solo qualche dichiarazione non è abbastanza.

Per restituire la portata e il possibile impatto del "piano Trump" per Gaza - quello che per comodità ho ribattezzato Mar-a-Gaza, dal nome della sua residenza in Florida - è necessario isolare tutti i passaggi fondamentali del confronto con i giornalisti.

Ho fatto questo lavoro per voi: video, parole, traduzione.

Tenetevi forte: attenti alle sfumature e allacciate le cinture. The Donald ha sganciato una vera e propria bomba.

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🚨🇺🇸🇮🇱 Prima parte. Trump: "Prenderemo il controllo di Gaza"

Trump: "Credo fermamente che la Striscia di Gaza, che per così tanti decenni è stata un simbolo di morte e distruzione, sia stata dannosa per le persone che vivono nelle sue vicinanze e, soprattutto, per coloro che vi abitano. Onestamente, è stata davvero molto sfortunata. È stata un luogo sfortunato per molto tempo. Trovarsi lì non è stato positivo, e non dovrebbe essere sottoposta a un processo di ricostruzione e occupazione da parte delle stesse persone che vi hanno combattuto, vissuto e sofferto una misera esistenza. Invece, dovremmo rivolgerci ad altri Paesi interessati e con un cuore umanitario – e ce ne sono molti che vogliono farlo – costruire vari insediamenti che, alla fine, ospiterebbero gli 1,8 milioni di palestinesi che vivono a Gaza, ponendo fine alla morte, alla distruzione e, onestamente, alla sfortuna. Questo potrebbe essere finanziato da Paesi vicini con grande ricchezza. Potrebbero essere numerosi siti, oppure uno solo di grandi dimensioni. Ma le persone potranno vivere in comodità e in pace, e faremo in modo che venga realizzato qualcosa di davvero spettacolare. Avranno la pace. Non verranno più colpiti, uccisi e distrutti come questa popolazione meravigliosa ha dovuto sopportare finora. L’unico motivo per cui i palestinesi vogliono tornare a Gaza è che non hanno alternative. In questo momento è un cantiere di demolizione. È semplicemente un sito di demolizione. Praticamente ogni edificio è crollato. Stanno vivendo sotto macerie di cemento, in condizioni molto pericolose e precarie. Invece, potrebbero stabilirsi in un’area completamente nuova, con case sicure, dove vivere in pace e armonia, senza dover tornare indietro e rivivere tutto da capo. Gli Stati Uniti prenderanno il controllo della Striscia di Gaza e faremo un buon lavoro anche lì. Saremo responsabili della rimozione di tutte le bombe inesplose e delle altre armi presenti sul territorio, della demolizione dei resti degli edifici distrutti, livelleremo il sito e ci sbarazzeremo degli edifici distrutti, lo spianeremo, creeremo uno sviluppo economico che fornirà un numero illimitato di posti di lavoro e di alloggi per la popolazione della zona, faremo un lavoro vero, faremo qualcosa di diverso. Non si può tornare indietro. Se si torna indietro, finirà nello stesso modo in cui è stato per 100 anni".
Feb 4 5 tweets 5 min read
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🚨🇺🇸🇻🇦🇷🇺 Giorni fa, quando ho iniziato a scrivere questo pezzo incuriosito da una prima rivelazione del NYT, credevo onestamente che sarebbe stato difficile venire a capo di questo giallo.

Tulsi Gabbard, la candidata prescelta da Donald Trump per il ruolo di Direttrice dell'Intelligence Nazionale (nelle prossime ore è atteso il voto della Commissione Intelligence del Senato sulla sua nomina), la scorsa estate è salita a bordo di un volo che l'ha portata a Roma pur di prendere in parte ad una riunione in Vaticano dai contorni poco chiari. Un incontro di diplomazia sotterranea, non ufficiale, pensato per stabilire dei contatti propedeutici alla fine della guerra in Ucraina.

Questo viaggio le è costato, tra le altre cose, l'iscrizione in un programma di sorveglianza federale denominato "Quiet Skies", cieli sereni. Ha previsto la presenza di agenti in borghese sui suoi voli successivi: una misura pensata a tutela degli altri passeggeri.

Il motivo? La presenza di due punti di contatto tra il viaggio di Gabbard ed un soggetto inserito in un database del Terrorist Screening Center dell'FBI.

Di nuovo: non lo credevo possibile, non così a breve termine, ma proprio grazie al lavoro svolto in Commissione Intelligence si è riusciti a risalire al contatto "incriminato", a risolvere il mistero.

Continuate a leggere, ne vale la pena.👇 2/5
🚨🇺🇸🇻🇦🇷🇺 È stato il senatore democratico Mark Warner, pubblicamente, a chiedere a Tulsi Gabbard se fosse informata del fatto che a pagare il suo viaggio a Roma fosse stato un certo Pierre Louvrier, della Clementy Foundation.

Chi è Pierre Louvrier? È un investitore con simpatie..."particolari".

Anni fa è stato immortalato (come da foto) accanto ad Igor Girkin, ex ufficiale dei servizi segreti russi, meglio conosciuto come “Strelkov“, e per anni – prima di diventare scomodo – uomo di Vladimir Putin in Crimea.

Ho scritto Putin? Ho scritto Crimea?

Louvrier non ha mai nascosto il suo apprezzamento per Vladimir Putin. In passato, sotto la lente di ingrandimento, sono finiti pure alcuni suoi post social in compagnia di Gerard Depardieu, in cui Louvriev celebrava la cosiddetta "riunificazione della Crimea alla Russia". Non è finita qui. 👇Image
Dec 29, 2024 6 tweets 6 min read
1/6🚨 Il punto nave di oggi si apre con un retroscena che abbiamo a lungo inseguito, cercato, su cui i grandi media internazionali si sono arrovellati per settimane, talvolta prendendo un granchio, in altri casi avvicinandosi alla verità.👇 Image 2/6 🇮🇱🇮🇷 Dopo l'ammissione del ministro della Difesa israeliano non c'era più motivo per farsi scudo della censura militare: Israele ha rivendicato con orgoglio il suo coinvolgimento nell'uccisione di Ismail Haniyeh a Teheran. E Canale 12 ha offerto una serie di dettagli molto interessanti sulla pianificazione e sull'eliminazione del leader politico di Hamas.

Si inizi col dire questo: fin dal momento in cui ha autorizzato la sua uccisione, lo Stato Ebraico ha dovuto risolvere un dilemma non banale. Come farlo, ovviamente, ma soprattutto "dove"?

L'idea iniziale era la seguente: colpire Haniyeh durante i funerali di Ebrahim Raisi, il presidente iraniano morto in un incidente in elicottero in una piovosa giornata di maggio. Ma il piano è stato scartato: troppo alto il rischio di un bagno di sangue tra i civili.

Israele avrebbe potuto colpirlo in Qatar, ma farlo avrebbe fatto naufragare i negoziati sugli ostaggi, essendo Doha mediatrice nella trattativa con Hamas.

Restavano allora tre opzioni, i tre Paesi frequentati da Ismail Haniyeh: Turchia, Mosca e Teheran.

Nel primo caso c'era il rischio di scatenare l'ira di Erdogan, oltre al fatto che la Turchia è pur sempre un Paese NATO. Allo stesso modo Israele non voleva rischiare di provocare una reazione spropositata da parte di Vladimir Putin. Restava così l'Iran.

I servizi segreti israeliani sapevano già dove cercare: Haniyeh era infatti solito soggiornare sempre nella stessa pensione dei Guardiani della Rivoluzione, in un lussuoso quartiere settentrionale di Teheran. Gli agenti del Mossad - con l'aiuto decisivo di infiltrati pasdaran o di Hamas - hanno piazzato dell'esplosivo vicino al suo letto un giorno prima del suo arrivo nella capitale iraniana, per l'inaugurazione del nuovo presidente Pezeshkian. Eppure proprio all'ultimo momento, quasi per uno scherzo del destino, l'intera operazione ha rischiato di saltare.

Un guasto all'aria condizionata presente nella stanza di Haniyeh ha portato il leader di Hamas a lamentarsi, a lasciare la camera per chiedere assistenza. E nel caso un'altra sistemazione.

L'assenza è stata così lunga da portare Israele a temere che Haniyeh fosse stato accontentato, che il fato avesse remato contro il piano così attentamente orchestrato. Ma il tecnico chiamato ad aggiustare il climatizzatore si è rivelato il miglior alleato di Israele: il guasto è stato sistemato, Haniyeh non ha cambiato stanza. È andato a dormire totalmente ignaro del destino che lo aspettava.

Intorno all'1:30, un'esplosione ha scosso l'intero complesso, bucando la parete della stanza: Haniyeh era morto sul colpo, come avrebbe stabilito la prima unità di soccorritori dell'IRGC accorsa sul posto nel giro di pochi istanti. Il vice di Haniyeh, Khalil al-Hayya, di lì a poco, avrebbe fatto irruzione nella stanza, crollando in ginocchio, piangendo sul corpo insanguinato del leader di Hamas.Image
Dec 28, 2024 6 tweets 5 min read
1/6🚨Occorre un punto nave straordinario per cominciare la giornata. Stanno accadendo diverse cose molto importanti in giro per il mondo. Prima di tutto, però, una precisazione sul caso di Cecilia Sala.

🇮🇹🇮🇷 La mia posizione sulla vicenda la conoscete: non è attraverso gli hashtag, gli editoriali indignati, le fiaccolate che la nostra connazionale sarà liberata. Serve la diplomazia. Una diplomazia che sappia usare il fioretto e la spada. E che ha bisogno di essere messa nelle migliori condizioni possibili per portare a casa il risultato. Se intervengo, allora, è solo per chiarire un fatto: non mi risultano, allo stato attuale, divisioni all'interno del governo (come raccontato da alcuni retroscena oggi sui giornali) rispetto alla gestione del caso (politico e mediatico). La buona notizia è che (almeno per ora) tutti stanno remando nella stessa direzione per riportare Cecilia Sala a casa (anche l'opposizione ha offerto massima disponibilità a collaborare). Tutti i canali di cui disponiamo sono stati attivati. E qui mi fermo, perché non condivido la scelta - per quanto legittima dal punto di vista giornalistico - di chi da ieri sta ricostruendo scenari, triangolazioni internazionali, punti di contatto con altre vicende. Per me, fino a comunicazione di segno contrario, resta valido quanto affermato dalla Farnesina in accordo con i genitori di Cecilia Sala, ovvero gli unici deputati a parlare: "Massima discrezione per agevolare una veloce e positiva risoluzione della vicenda".

E adesso il punto nave.👇 2/6 🇦🇫🇵🇰 Grande attenzione all'Afghanistan. Prima dell'alba i Talebani hanno lanciato attacchi da più direzioni contro postazioni militari al confine col Pakistan, uccidendo ben 19 soldati di Islamabad. Si tratta di un'escalation da non sottovalutare. Promemoria: il Pakistan è uno Stato nucleare. Nei giorni scorsi il Pakistan aveva colpito i Talebani Pakistani. Molto brevemente: il tentativo di Islamabad è quello di riaffermare il proprio controllo sulla Linea Durand, una linea di confine che prende il nome da un funzionario britannico, ma che l'Afghanistan non riconosce perché divide i pashtun sui due lati del confine. Il fatto che a proteggere i Talebani Pakistani siano stati i Talebani dell'Afghanistan rischia di dare il via ad una spirale di violenza ancora più pericolosa in Medio Oriente. Tutto questo mentre a Kabul, questa mattina, una nuova esplosione è avvenuta davanti al ministero dell'Interno. Pare che i Talebani stiano conducendo una ricerca porta a porta nelle strade della capitale per mettere le mani sui colpevoli, probabilmente legati all'ISIS-K.
Dec 20, 2024 5 tweets 5 min read
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🔴⚓Prima di procedere col punto nave del giorno, un messaggio per gli abbonati: non perdete l'approfondimento del Blog in uscita nel fine settimana. Su questo pezzo lavoro da giorni: vi assicuro che la quantità di retroscena e informazioni importanti giustificherà l'attesa.

Adesso, iniziamo. 👇

🇺🇸🇺🇦 La notizia di oggi arriva dal Financial Times. I più stretti collaboratori di Trump in materia di politica estera hanno comunicato ad alcuni funzionari europei che The Donald chiederà agli Stati membri della NATO di aumentare la spesa per la difesa fino al 5% del PIL.

Se confermato, si tratterebbe di un game-changer all'interno dell'Alleanza.

Promemoria: la soglia attuale è posta al 2%. A raggiungere questo obiettivo di spesa sono solo 23 Paesi su 32. Spoiler: no, noi non ci siamo. In una prima fase, Trump sembrerebbe disposto ad "accontentarsi" di un aumento graduale, fissato attorno al 3/3,5%. In cambio, garantirebbe condizioni favorevoli nei rapporti commerciali con gli Stati Uniti.

Altra notizia, sempre dal Financial Times: Trump avrebbe segnalato l'intenzione di continuare a garantire il sostegno militare statunitense a Kyiv anche dopo il suo insediamento. Il presidente eletto continua a credere che l'Ucraina non debba mai entrare a far parte della NATO e desidera una fine immediata del conflitto, ma ritiene che fornire armi, anche dopo un cessate il fuoco, sarebbe in linea con il suo mantra, quello di ottenere la "pace attraverso la forza". Ps: la pace, con ogni probabilità, non arriverà in 24 ore.

🧵👇Image 2/5
🇺🇸🇵🇰 C'è una notizia letteralmente "bomba", di cui non si parla abbastanza, e riguarda Stati Uniti e Pakistan. Nel corso di un convegno, il vice-consigliere per la Sicurezza Nazionale USA, Jon Finer, ha dichiarato che il Pakistan, uno Stato dotato di armi nucleari, sta sviluppando capacità missilistiche a lungo raggio che potrebbero renderlo una "minaccia emergente" per gli Stati Uniti. Si tratta di una rivelazione per certi aspetti drammatica, soprattutto ricordando quanto in passato fossero stretti i legami tra Washington ed Islamabad.

Eppure Finer è stato chiaro: il Pakistan sta cercando di sviluppare una tecnologia sempre più sofisticata che potrebbero renderlo in grado di colpire obiettivi "ben oltre l'Asia meridionale, inclusi gli Stati Uniti".

Il sottinteso è il seguente: Islamabad, che da sempre ha calibrato i suoi programmi di armi nucleari e missilistici in funzione dell'India, potrebbe aver cambiato i propri piani (attenzione, in questo senso, al rapporto con la Cina).

Finer ha ricordato come il numero di Stati dotati di armi nucleari, con missili capaci di raggiungere il territorio americana sia "molto ridotto" - Russia, Cina, Corea del Nord sono stati gli esempi citati - ma che questi hanno una caratteristica in comune: "Tendono ad essere avversari" dell'America.

Proprio in ragione di un passato fatto di grande collaborazione, in particolare in fatto di antiterrorismo e nel campo della sicurezza, Washington guarda con sospetto alle ragioni che stanno spingendo il Pakistan a tentare di sviluppare queste capacità. Per il momento, il Pakistan ha preferito fare orecchie da mercante, decidendo di non commentare l'uscita di Finer.

Ma la questione resterà sul tavolo, nei prosimi mesi e probabilmente nei prossimi anni. Il radar è acceso.Image
Oct 13, 2024 10 tweets 6 min read
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🚨🇮🇱🇮🇷🇱🇧 Documenti pensati per restare segreti. Diapositive di piani ambiziosi, forse arditi, per cancellare lo Stato Ebraico dalle mappe. Verbali salvati su un computer che mai avrebbe dovuto finire tra le mani dei soldati israeliani. E invece, nel bel mezzo di una perquisizione in un centro di comando sotterraneo di Hamas a Khan Younis, nelle profondità di Gaza, ecco l'IDF nell'atto di scoprire informazioni esplosive, alcune così gravi da mettere nuovamente sotto accusa il lavoro dell'intelligence; altre capaci di riscrivere (almeno in parte) la storia della pianificazione degli attacchi del 7 ottobre rispetto al coinvolgimento dei nemici di Israele.

E allora: quali sono le novità più importanti? 👇Image 2/10
🚨🇮🇱🇮🇷🇱🇧 Iniziamo dai fatti. I verbali, recuperati in un'operazione risalente allo scorso gennaio, riguardano 10 riunioni di pianificazione tenute da un piccolo gruppo di leader politici e militari di Hamas. Ad ognuna di queste riunioni ha preso parte Yahya #Sinwar in person. Le informazioni provengono da 30 pagine di dettagli precedentemente non divulgati. Ma anche da lettere, registrazioni, presentazioni illustrate. A confermare l'autenticità dei documenti e la pratica di tenere traccia delle riunioni all'interno di Hamas è stato - tra gli altri - Salah al-Di al-Awawdeh, ex componente dell'ala militare dell'organizzazione terroristica, ora analista con sede ad Istanbul.Image
Sep 20, 2024 30 tweets 9 min read
🚨🇮🇱🇱🇧 Forte esplosione udita a Dahieh, sobborgo di #Beirut, roccaforte di #Hezbollah nella capitale libanese. 2/n
🚨🇮🇱🇱🇧 L'esercito israeliano conferma di aver appena colpito la periferia di #Beirut eseguendo un "bombardamento mirato". Image
Sep 17, 2024 47 tweets 13 min read
🚨🇮🇱🇱🇧 Clamoroso. Si parla di decine di feriti tra i membri di #Hezbollah a #Beirut e in tutto il #Libano. Le ricetrasmittenti dei componenti dell'organizzazione terroristica filo-iraniana sarebbero esplose contemporaneamente per effetto di un hackeraggio eseguito a distanza. Il Blog apre la diretta. 2/n
🚨🇮🇱🇱🇧 Al-Arabiya citando una fonte della sicurezza libanese: #Hezbollah sta invitando la sua gente ad abbandonare le radioline dopo le esplosioni simultanee di diverse ricetrasmittenti. Potremmo essere in presenza di un attacco ad alto tasso tecnologico orchestrato da #Israele pensato per far saltare il coordinamento dell'organizzazione terroristica filo-iraniana. Anche in prospettiva di una guerra.
Sep 9, 2024 8 tweets 5 min read
🚨🇺🇸 Dinastia Cheney. Una promessa per fermare Trump. Kamala Harris e il rapporto con gli Ultimi Repubblicani (incluso George W. Bush)

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Il 26 dicembre 2020, la magia del Natale avvolge ancora Casa #Cheney. Ma Liz resta pur sempre la figlia di un Vicepresidente. E da terza repubblicana più alta in grado della Camera degli Stati Uniti sono pensieri cupi quelli che affollano la sua mente. Forse mai così cupi.Image 🇺🇸 2/8
Insieme a Phil, suo marito, un passato al Dipartimento di Giustizia, ha trascorso le vacanze lavorando a un documento che ritiene di massima importanza. Perché è chiaro che Joe #Biden ha vinto le elezioni. È chiaro, sì, ma a Donald #Trump, il leader del suo partito, non sembra interessare.Image
Aug 21, 2024 11 tweets 7 min read
🇸🇦 Mohammed bin Salman e il Gioco del Trono: gli intrighi di corte, l'anello avvelenato, il golpe. Dentro i segreti del Regno saudita - 1^ PARTE

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È un fatto: non si può prescindere dalla figura di Mohammed bin Salman per capire il Medio Oriente. Quello di ieri, quello di oggi, soprattutto quello di domani. Poche ore fa, la BBC ha presentato uno straordinario documento sull'uomo più potente del Regno saudita, il Principe della Corona, l'erede al trono di Re Salman. Lo ha fatto beneficiando delle rivelazioni del più importante dissidente saudita in esilio, un uomo vicinissimo al rivale per eccellenza di MBS, suo cugino, Mohammed bin Nayef, oltre che ai vertici degli 007 occidentali. E allora sul taccuino hanno fatto capolino alcune domande: chi è Mohammed bin Salman? Un "riformista" o un assassino? Un impostore o un visionario? Un alleato dell'Occidente o un suo nemico? Dal documentario della BBC trae ispirazione un approfondimento del Blog in due puntate denso di retroscena.

Altre anticipazioni sono forse superflue: benvenuti al Gioco del Trono. E buona lettura.Image 🇸🇦 2/11
Narra la leggenda che per estrarre dalle dune un Regno a propria immagine e somiglianza Ibn Saud attinse da carisma e abilità fuori dal comune. Una taglia imponente per incutere terrore ai nemici, valore in battaglia per meritare il rispetto dei propri, e talento politico in eccesso, per riunire innumerevoli tribù, rigorosamente sotto il proprio tacco.Image
Jul 29, 2024 71 tweets 17 min read
🚨🇻🇪Attenzione, importante. Il Consiglio Nazionale Elettorale dichiara Nicolas #Maduro vincitore delle elezioni presidenziali in #Venezuela con 5.150.09 di voti e il 51,20% contro il 44,02% (4.445.978 di voti) di Edmundo González. Estrema attenzione adesso alla possibile reazione della piazza, dinanzi a quello che appare l’ultimo colpo di mano del dittatore.Image 2/n
🚨🇻🇪Prime dichiarazioni di Nicolas #Maduro da Palazzo Miraflores dopo la comunicazione del risultato elettorale: “Non hanno potuto con le sanzioni, con le aggressioni, con le minacce, non hanno potuto ora e non potranno mai con la dignità del popolo del #Venezuela”.
Jul 14, 2024 6 tweets 3 min read
🚨🇺🇸 ANALISI DELL'ATTENTATO A DONALD TRUMP
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L'America è sotto choc: l'ex presidente degli Stati Uniti, Donald #Trump, ha subito un attentato durante un comizio a #Butler, in #Pennsylvania. Le sue condizioni sono buone: Trump è stato molto fortunato. Per quanto le informazioni sulla dinamica dell'accaduto siano ancora incomplete, la visione dei filmati e le informazioni provenienti dal Secret Service ci consentono di tracciare una prima analisi dei fatti e di delineare ciò che potrebbe succedere nelle prossime ore e nei prossimi giorni.Image 2/6
🚨🇺🇸 Di tutti i video fin qui diffusi dai media americani ce n'è uno che più degli altri fornisce informazioni sul tentato assassinio di Donald Trump. Ma partiamo con ordine: chi ha sparato al leader dei Repubblicani? E da dove? L'immagine qui sotto fornisce un quadro chiaro. Gli agenti delle forze dell'ordine hanno recuperato dalla scena del crimine un fucile semiautomatico di tipo AR-15: ad imbracciarlo un uomo di carnagione bianca. Il Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives (ATF) ha avviato una procedura di tracciamento di emergenza dell'arma ritrovata per cercare di risalire all'identità dell'attentatore. La polizia crede sia questione di poche ore prima di ottenere le conferme necessarie.Image
Jun 24, 2024 11 tweets 6 min read
🇺🇸Tutti i segreti del dibattito Biden-Trump

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Nell'ottobre del 2016, Joe #Biden è un uomo ancora forte. Lo zio d'America che vacilla sotto i colpi della vita, ma non si piega. Chi lo conosce sa bene cosa sta passando: la morte di Beau, suo figlio, è una ferita che non si rimargina. E al confronto, l'amarezza provata nei confronti di Barack #Obama è quasi una carezza.Image 2/11
🇺🇸 Eppure il rancore, ogni tanto, si riaffaccia. Soprattutto adesso che Donald #Trump sembra davvero poter mettere le mani sulla Casa Bianca.

Biden credeva e sperava di essere lui, la scelta del suo presidente, l'uomo giusto al posto giusto per sfidare The Donald. Pensava di meritarlo. Credeva di poter vincere. Ma è nell'agone politico da troppo tempo per non capire che non è questo il momento di combattere questa battaglia.

Così, quando sale sul palco di Wilkes-Barre, Pennsylvania, per tirare la volata a Hillary #Clinton, la rabbia in purezza che fa capolino sul suo volto è quella che prova verso l'America, la sua America. Non si capacita che i suoi connazionali possano prendere in considerazione di scegliere un individuo come Trump per la presidenza. Li conosce, è uno di loro da sempre. E pagherebbe per potere sfogare una parte, una minima parte, del suo dolore in questa guerra che è sua soltanto in parte:

"La stampa mi chiede sempre se non vorrei essere io a dibattere con lui. No, vorrei che fossimo al liceo: così potrei portarlo dietro la palestra. Ecco cosa vorrei".
Jun 6, 2024 19 tweets 12 min read
🚨🇺🇸🇬🇧🇨🇦🇩🇪🇫🇷

6 giugno 1944.

#Utah, #Omaha, #Juno, #Sword, #Gold. Il vento della Storia soffia forte sulle spiagge di #Normandia. Più di 150mila soldati Alleati sono pronti per lo Sbarco. Conoscono i rischi dell'operazione anfibia più ambiziosa che sia stata mai tentata. Sanno che molti di loro non toccheranno terra, né torneranno a casa. Ma non c'è altra scelta per cambiare le sorti della Guerra, per costringere le truppe del Terzo Reich ad alleggerire la pressione sul fronte orientale, dove da tre anni l'Armata Rossa sostiene il peso di feroci combattimenti contro l'esercito nazista.

Così il portellone sta per spalancarsi, soldato, amico mio. Ci attendono acque gelide, grandinate di colpi nemici. E questo Cielo, sopra di noi, adesso fa paura. Pare così vicino che forse ci finiremo dentro.

Via, via, non adesso, non qui. Siamo troppo giovani per morire.

Lo so, hai ragione tu, siamo preparati, addestrati: "I migliori del mondo", dici sempre. E voglio crederci: la Vittoria sarà nostra. Perché non abbiamo altra scelta. Perché combattiamo per un ideale più grande della mia vita, pure più della tua.

Ma il fatto è che non si è mai veramente pronti, no? Come potremmo esserlo?

Dammi la mano, soldato, amico mio. Un'ultima stretta. E mentre chiudi gli occhi, dimmi: a chi stai pensando? Chi è che a casa già ti aspetta? Ora riaprili. Il futuro è arrivato troppo in fretta. Andiamo a prenderci la Libertà, non è lontano, è solo oltre queste spiagge.

Il Blog rivive il D-Day. Al racconto del 6 giugno 1944 si alterneranno le dichiarazioni dei leader mondiali presenti oggi in Normandia per celebrare l'80esimo anniversario dello Sbarco Alleato.👇

dangelodario.it/2024/06/06/80-…Image 🚨🇺🇸🇬🇧🇨🇦🇩🇪🇫🇷 2/n
Non siamo i primi ad entrare in azione: è dall’alba che l’aviazione bombarda le postazioni nemiche. I tedeschi ci aspettano. Sanno che arriveremo. Ma non sanno il luogo e il giorno. Adesso ci sentiranno, eccome se lo faranno! Eppure le nuvole sono troppo basse. Così sarà difficile colpirli. I nostri colpi vanno troppo lunghi. Le difese nemiche sono quasi intatte. Dovremo ritentare.Image
May 23, 2024 9 tweets 5 min read
🚨🇨🇳🇹🇼🇺🇸
1/9 Importanti sviluppi dall'Indo-(poco)Pacifico. Nelle ultime ora la #Cina ha lanciato esercitazioni militari su larga scala intorno a #Taiwan. A definire la gravità di quanto sta andando in scena sono le parole del tenente generale Stephen Sklenka, numero due dell'esercito USA nella regione: "Ci aspettavamo qualcosa del genere, francamente", ma questo "non significa che non dobbiamo condannarlo" perché "è una cosa preoccupante".Image 2/9
🇨🇳🇹🇼🇺🇸 Contesto: perché è importante quanto accade a #Taiwan? Perché è il possibile punto di rottura dell'equilibrio internazionale, il fronte più caldo delle tensioni tra USA e Cina.
La novità delle ultime ore è l'arroganza con cui Pechino motiva le sue esercitazioni. Il portavoce dell'Esercito Popolare di Liberazione parla senza timidezze di "severa punizione per gli atti separatisti delle forze indipendentiste di Taiwan" e di "forte avvertimento contro l'interferenza e le provocazioni di forze esterne".
Apr 30, 2024 12 tweets 4 min read
🚨🇬🇪 Attenzione. Scontri tra polizia e manifestanti in #Georgia. Le forze dell'ordine usano idranti e spray al peperoncino contro le persone scese in piazza per protestare contro la "legge russa" sugli agenti stranieri. Effettuati diversi arresti. Tensione altissima. 2/n
🚨🇬🇪 Situazione che sta diventando selvaggia.

#Georgia #Tbilisi
Mar 27, 2024 6 tweets 4 min read
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🚨🇮🇹 L'allarme di Cavo Dragone: "Siamo troppo pochi". Come aumenterà l'impegno militare italiano. L'analisi degli scenari: in gioco "il nostro modello di vita"

Quando parla il Capo di Stato maggiore della Difesa, l'Ammiraglio Giuseppe #CavoDragone, il consiglio è quello di sempre: prendere appunti.

Eppure sarà un pregiudizio errato, forse un cattivo pensiero, ma tra i parlamentari riunitisi ieri a Montecitorio, pochi sembrano comprendere l'importanza dell'occasione. Lì, a un passo, vi sarebbe l'opportunità straordinaria di aumentare il proprio bagaglio di conoscenze, nonché il grado di consapevolezza delle sfide che, ebbene sì, minacciano l'Italia.

Però, pensandoci bene, meglio lo smartphone.

Avranno ragione loro, i distratti (a voler essere gentili), ma il contenuto della Relazione analitica sulle missioni internazionali italiane presentata da Cavo Dragone meriterebbe, almeno a detta di chi scrive, altro tipo d'attenzione. Non fosse altro che per un motivo: questo signore è un top player di livello internazionale.

Signore e signori, è il prossimo Chairman del Comitato Militare #NATO, che vi parla.Image 2/6
🇮🇹 Si formò in Accademia Navale, vi tornò molti anni dopo coi gradi di Comandante. Volò negli USA, prese confidenza col cielo, lo rese amico, divenne abile al punto da meritare la qualifica di "pronto al combattimento" presso gli squadroni dei Marines, non esattamente gli ultimi arrivati. Esperienze durissime lo hanno forgiato: ha sfidato i pirati (non avranno orecchino e bandana, ma esistono ancora), frequentato teatri di conflitto tra i più complessi e rischiosi al mondo. No, vi fermo: questo non vuol essere un pezzo agiografico, ma solo premessa utile a restituire il contesto.

Per dire che Cavo Dragone conosce la guerra, e proprio per questo sa che non è scritto da nessuna parte che la pace sia per sempre.Image
Mar 23, 2024 7 tweets 4 min read
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🚨🇺🇸🇷🇺"Duty to warn": perché gli Stati Uniti hanno avvisato la Russia dell'attentato a Mosca. Dettagli e retroscena

Sullo sfondo di una strage che colpisce civili inermi, falchi del Cremlino già disegnano ampi cerchi in volo. La traiettoria non è chiara, non ancora. Segno tangibile dell'indecisione di Vladimir #Putin in persona, non a caso rivoltosi al popolo russo in attesa dopo ore di snervante silenzio. E soltanto per lasciare aperto più o meno ogni scenario.Image 2/n
🇺🇸🇷🇺 Eppure è un fatto che il Palazzo abbia deciso di inviare un primo segnale, soprattutto interno: per quanto improbabile da sostenere, occorrerà stabilire un legame fra gli autori dell'attacco al Crocus City Hall e l'odiata #Ucraina. Quanto marcato lo si capirà presto, probabilmente già nelle prossime ore, quando Mosca dovrà scegliere se convertire lo shock dell'attentato subito in vantaggiosa opportunità nella sua guerra con Kyiv, benché consapevole della sua estraneità ai fatti. Possibile stratagemma volto a mascherare il fallimento dei Servizi russi, ancora più doloroso poiché accompagnato dal trionfo di quelli USA.Image
Mar 15, 2024 7 tweets 5 min read
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Lo "stato" del Male. Cina, Russia, Iran: il rapporto dell'Intelligence USA sulle minacce dei prossimi mesi. Rischi e scenari secondo gli 007 di Washington

🚨🇺🇸🇨🇳🇷🇺🇮🇷🇰🇵 Nei circoli ristretti di Washington DC, fra i capannelli di parlamentari che guidano i processi decisionali, nel team di Sicurezza Nazionale del Presidente degli Stati Uniti, basta la parola: #ATA. Tre lettere per indicare il rapporto più atteso dell'anno, quello in cui la Comunità di Intelligence americana passa al vaglio il livello di minaccia proveniente dai quattro angoli del globo, per gli #USA e per i suoi Alleati. Il report di quest'anno è lungo 41 pagine. Per interpretarlo bisogna spesso leggere fra le righe, prestare attenzione alle espressioni impiegate, attivare il radar, fiutare l'aria, scrutare l'orizzonte per riconoscere i segnali di una tempesta in arrivo. La premessa è incoraggiante, rasserenante: "Nel corso del 2024, gli Stati Uniti dovranno affrontare un ordine globale sempre più fragile, messo a dura prova da competizione strategica tra le grandi potenze, sfide transnazionali più intense e imprevedibili e da molteplici conflitti regionali con implicazioni di vasta portata".

Auguri. Adesso potete allacciare le cinture, alla fine mi ringrazierete. 👇Image 2/7
🚨🇺🇸🇨🇳🇹🇼 Il documento è diviso per aree di interesse. Il paragrafo più corposo è quello che gli 007 USA dedicano alla #Cina. L'America ammette: Pechino ha il potenziale per "competere direttamente con gli Stati Uniti” e “alterare l’ordine globale basato sulle regole“. Perché bisogna stare attenti alle parole? Perché l'anno scorso, in quel di Washington, regnava maggiore ottimismo. Nel rapporto del 2023 la Cina veniva infatti reputata in grado di "tentare di alterare" l'ordine mondiale. Adesso il margine d'errore è venuto meno, il dubbio non sussiste: la Cina è una minaccia di primo livello, anzi, è "la" minaccia alla leadership statunitense.

Mettete insieme le gravi sfide demografiche ed economiche affrontate dal Dragone, agitate, mescolate, avrete un Partito Comunista Cinese portato ad operare in maniera "ancora più aggressiva e imprevedibile". La valutazione dell'intelligence americana è la seguente: nel 2024 l'attuale leadership cinese si adopererà per "prevenire le sfide alla sua legittimità". Il punto chiave è l'elefante nella stanza da tempo: il caso di .Image