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Aug 21 11 tweets 7 min read
🇸🇦 Mohammed bin Salman e il Gioco del Trono: gli intrighi di corte, l'anello avvelenato, il golpe. Dentro i segreti del Regno saudita - 1^ PARTE

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È un fatto: non si può prescindere dalla figura di Mohammed bin Salman per capire il Medio Oriente. Quello di ieri, quello di oggi, soprattutto quello di domani. Poche ore fa, la BBC ha presentato uno straordinario documento sull'uomo più potente del Regno saudita, il Principe della Corona, l'erede al trono di Re Salman. Lo ha fatto beneficiando delle rivelazioni del più importante dissidente saudita in esilio, un uomo vicinissimo al rivale per eccellenza di MBS, suo cugino, Mohammed bin Nayef, oltre che ai vertici degli 007 occidentali. E allora sul taccuino hanno fatto capolino alcune domande: chi è Mohammed bin Salman? Un "riformista" o un assassino? Un impostore o un visionario? Un alleato dell'Occidente o un suo nemico? Dal documentario della BBC trae ispirazione un approfondimento del Blog in due puntate denso di retroscena.

Altre anticipazioni sono forse superflue: benvenuti al Gioco del Trono. E buona lettura.Image 🇸🇦 2/11
Narra la leggenda che per estrarre dalle dune un Regno a propria immagine e somiglianza Ibn Saud attinse da carisma e abilità fuori dal comune. Una taglia imponente per incutere terrore ai nemici, valore in battaglia per meritare il rispetto dei propri, e talento politico in eccesso, per riunire innumerevoli tribù, rigorosamente sotto il proprio tacco.Image
Jul 29 71 tweets 17 min read
🚨🇻🇪Attenzione, importante. Il Consiglio Nazionale Elettorale dichiara Nicolas #Maduro vincitore delle elezioni presidenziali in #Venezuela con 5.150.09 di voti e il 51,20% contro il 44,02% (4.445.978 di voti) di Edmundo González. Estrema attenzione adesso alla possibile reazione della piazza, dinanzi a quello che appare l’ultimo colpo di mano del dittatore.Image 2/n
🚨🇻🇪Prime dichiarazioni di Nicolas #Maduro da Palazzo Miraflores dopo la comunicazione del risultato elettorale: “Non hanno potuto con le sanzioni, con le aggressioni, con le minacce, non hanno potuto ora e non potranno mai con la dignità del popolo del #Venezuela”.
Jul 14 6 tweets 3 min read
🚨🇺🇸 ANALISI DELL'ATTENTATO A DONALD TRUMP
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L'America è sotto choc: l'ex presidente degli Stati Uniti, Donald #Trump, ha subito un attentato durante un comizio a #Butler, in #Pennsylvania. Le sue condizioni sono buone: Trump è stato molto fortunato. Per quanto le informazioni sulla dinamica dell'accaduto siano ancora incomplete, la visione dei filmati e le informazioni provenienti dal Secret Service ci consentono di tracciare una prima analisi dei fatti e di delineare ciò che potrebbe succedere nelle prossime ore e nei prossimi giorni.Image 2/6
🚨🇺🇸 Di tutti i video fin qui diffusi dai media americani ce n'è uno che più degli altri fornisce informazioni sul tentato assassinio di Donald Trump. Ma partiamo con ordine: chi ha sparato al leader dei Repubblicani? E da dove? L'immagine qui sotto fornisce un quadro chiaro. Gli agenti delle forze dell'ordine hanno recuperato dalla scena del crimine un fucile semiautomatico di tipo AR-15: ad imbracciarlo un uomo di carnagione bianca. Il Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives (ATF) ha avviato una procedura di tracciamento di emergenza dell'arma ritrovata per cercare di risalire all'identità dell'attentatore. La polizia crede sia questione di poche ore prima di ottenere le conferme necessarie.Image
Jun 24 11 tweets 6 min read
🇺🇸Tutti i segreti del dibattito Biden-Trump

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Nell'ottobre del 2016, Joe #Biden è un uomo ancora forte. Lo zio d'America che vacilla sotto i colpi della vita, ma non si piega. Chi lo conosce sa bene cosa sta passando: la morte di Beau, suo figlio, è una ferita che non si rimargina. E al confronto, l'amarezza provata nei confronti di Barack #Obama è quasi una carezza.Image 2/11
🇺🇸 Eppure il rancore, ogni tanto, si riaffaccia. Soprattutto adesso che Donald #Trump sembra davvero poter mettere le mani sulla Casa Bianca.

Biden credeva e sperava di essere lui, la scelta del suo presidente, l'uomo giusto al posto giusto per sfidare The Donald. Pensava di meritarlo. Credeva di poter vincere. Ma è nell'agone politico da troppo tempo per non capire che non è questo il momento di combattere questa battaglia.

Così, quando sale sul palco di Wilkes-Barre, Pennsylvania, per tirare la volata a Hillary #Clinton, la rabbia in purezza che fa capolino sul suo volto è quella che prova verso l'America, la sua America. Non si capacita che i suoi connazionali possano prendere in considerazione di scegliere un individuo come Trump per la presidenza. Li conosce, è uno di loro da sempre. E pagherebbe per potere sfogare una parte, una minima parte, del suo dolore in questa guerra che è sua soltanto in parte:

"La stampa mi chiede sempre se non vorrei essere io a dibattere con lui. No, vorrei che fossimo al liceo: così potrei portarlo dietro la palestra. Ecco cosa vorrei".
Jun 6 19 tweets 12 min read
🚨🇺🇸🇬🇧🇨🇦🇩🇪🇫🇷

6 giugno 1944.

#Utah, #Omaha, #Juno, #Sword, #Gold. Il vento della Storia soffia forte sulle spiagge di #Normandia. Più di 150mila soldati Alleati sono pronti per lo Sbarco. Conoscono i rischi dell'operazione anfibia più ambiziosa che sia stata mai tentata. Sanno che molti di loro non toccheranno terra, né torneranno a casa. Ma non c'è altra scelta per cambiare le sorti della Guerra, per costringere le truppe del Terzo Reich ad alleggerire la pressione sul fronte orientale, dove da tre anni l'Armata Rossa sostiene il peso di feroci combattimenti contro l'esercito nazista.

Così il portellone sta per spalancarsi, soldato, amico mio. Ci attendono acque gelide, grandinate di colpi nemici. E questo Cielo, sopra di noi, adesso fa paura. Pare così vicino che forse ci finiremo dentro.

Via, via, non adesso, non qui. Siamo troppo giovani per morire.

Lo so, hai ragione tu, siamo preparati, addestrati: "I migliori del mondo", dici sempre. E voglio crederci: la Vittoria sarà nostra. Perché non abbiamo altra scelta. Perché combattiamo per un ideale più grande della mia vita, pure più della tua.

Ma il fatto è che non si è mai veramente pronti, no? Come potremmo esserlo?

Dammi la mano, soldato, amico mio. Un'ultima stretta. E mentre chiudi gli occhi, dimmi: a chi stai pensando? Chi è che a casa già ti aspetta? Ora riaprili. Il futuro è arrivato troppo in fretta. Andiamo a prenderci la Libertà, non è lontano, è solo oltre queste spiagge.

Il Blog rivive il D-Day. Al racconto del 6 giugno 1944 si alterneranno le dichiarazioni dei leader mondiali presenti oggi in Normandia per celebrare l'80esimo anniversario dello Sbarco Alleato.👇

dangelodario.it/2024/06/06/80-…Image 🚨🇺🇸🇬🇧🇨🇦🇩🇪🇫🇷 2/n
Non siamo i primi ad entrare in azione: è dall’alba che l’aviazione bombarda le postazioni nemiche. I tedeschi ci aspettano. Sanno che arriveremo. Ma non sanno il luogo e il giorno. Adesso ci sentiranno, eccome se lo faranno! Eppure le nuvole sono troppo basse. Così sarà difficile colpirli. I nostri colpi vanno troppo lunghi. Le difese nemiche sono quasi intatte. Dovremo ritentare.Image
May 23 9 tweets 5 min read
🚨🇨🇳🇹🇼🇺🇸
1/9 Importanti sviluppi dall'Indo-(poco)Pacifico. Nelle ultime ora la #Cina ha lanciato esercitazioni militari su larga scala intorno a #Taiwan. A definire la gravità di quanto sta andando in scena sono le parole del tenente generale Stephen Sklenka, numero due dell'esercito USA nella regione: "Ci aspettavamo qualcosa del genere, francamente", ma questo "non significa che non dobbiamo condannarlo" perché "è una cosa preoccupante".Image 2/9
🇨🇳🇹🇼🇺🇸 Contesto: perché è importante quanto accade a #Taiwan? Perché è il possibile punto di rottura dell'equilibrio internazionale, il fronte più caldo delle tensioni tra USA e Cina.
La novità delle ultime ore è l'arroganza con cui Pechino motiva le sue esercitazioni. Il portavoce dell'Esercito Popolare di Liberazione parla senza timidezze di "severa punizione per gli atti separatisti delle forze indipendentiste di Taiwan" e di "forte avvertimento contro l'interferenza e le provocazioni di forze esterne".
Apr 30 12 tweets 4 min read
🚨🇬🇪 Attenzione. Scontri tra polizia e manifestanti in #Georgia. Le forze dell'ordine usano idranti e spray al peperoncino contro le persone scese in piazza per protestare contro la "legge russa" sugli agenti stranieri. Effettuati diversi arresti. Tensione altissima. 2/n
🚨🇬🇪 Situazione che sta diventando selvaggia.

#Georgia #Tbilisi
Mar 27 6 tweets 4 min read
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🚨🇮🇹 L'allarme di Cavo Dragone: "Siamo troppo pochi". Come aumenterà l'impegno militare italiano. L'analisi degli scenari: in gioco "il nostro modello di vita"

Quando parla il Capo di Stato maggiore della Difesa, l'Ammiraglio Giuseppe #CavoDragone, il consiglio è quello di sempre: prendere appunti.

Eppure sarà un pregiudizio errato, forse un cattivo pensiero, ma tra i parlamentari riunitisi ieri a Montecitorio, pochi sembrano comprendere l'importanza dell'occasione. Lì, a un passo, vi sarebbe l'opportunità straordinaria di aumentare il proprio bagaglio di conoscenze, nonché il grado di consapevolezza delle sfide che, ebbene sì, minacciano l'Italia.

Però, pensandoci bene, meglio lo smartphone.

Avranno ragione loro, i distratti (a voler essere gentili), ma il contenuto della Relazione analitica sulle missioni internazionali italiane presentata da Cavo Dragone meriterebbe, almeno a detta di chi scrive, altro tipo d'attenzione. Non fosse altro che per un motivo: questo signore è un top player di livello internazionale.

Signore e signori, è il prossimo Chairman del Comitato Militare #NATO, che vi parla.Image 2/6
🇮🇹 Si formò in Accademia Navale, vi tornò molti anni dopo coi gradi di Comandante. Volò negli USA, prese confidenza col cielo, lo rese amico, divenne abile al punto da meritare la qualifica di "pronto al combattimento" presso gli squadroni dei Marines, non esattamente gli ultimi arrivati. Esperienze durissime lo hanno forgiato: ha sfidato i pirati (non avranno orecchino e bandana, ma esistono ancora), frequentato teatri di conflitto tra i più complessi e rischiosi al mondo. No, vi fermo: questo non vuol essere un pezzo agiografico, ma solo premessa utile a restituire il contesto.

Per dire che Cavo Dragone conosce la guerra, e proprio per questo sa che non è scritto da nessuna parte che la pace sia per sempre.Image
Mar 23 7 tweets 4 min read
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🚨🇺🇸🇷🇺"Duty to warn": perché gli Stati Uniti hanno avvisato la Russia dell'attentato a Mosca. Dettagli e retroscena

Sullo sfondo di una strage che colpisce civili inermi, falchi del Cremlino già disegnano ampi cerchi in volo. La traiettoria non è chiara, non ancora. Segno tangibile dell'indecisione di Vladimir #Putin in persona, non a caso rivoltosi al popolo russo in attesa dopo ore di snervante silenzio. E soltanto per lasciare aperto più o meno ogni scenario.Image 2/n
🇺🇸🇷🇺 Eppure è un fatto che il Palazzo abbia deciso di inviare un primo segnale, soprattutto interno: per quanto improbabile da sostenere, occorrerà stabilire un legame fra gli autori dell'attacco al Crocus City Hall e l'odiata #Ucraina. Quanto marcato lo si capirà presto, probabilmente già nelle prossime ore, quando Mosca dovrà scegliere se convertire lo shock dell'attentato subito in vantaggiosa opportunità nella sua guerra con Kyiv, benché consapevole della sua estraneità ai fatti. Possibile stratagemma volto a mascherare il fallimento dei Servizi russi, ancora più doloroso poiché accompagnato dal trionfo di quelli USA.Image
Mar 15 7 tweets 5 min read
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Lo "stato" del Male. Cina, Russia, Iran: il rapporto dell'Intelligence USA sulle minacce dei prossimi mesi. Rischi e scenari secondo gli 007 di Washington

🚨🇺🇸🇨🇳🇷🇺🇮🇷🇰🇵 Nei circoli ristretti di Washington DC, fra i capannelli di parlamentari che guidano i processi decisionali, nel team di Sicurezza Nazionale del Presidente degli Stati Uniti, basta la parola: #ATA. Tre lettere per indicare il rapporto più atteso dell'anno, quello in cui la Comunità di Intelligence americana passa al vaglio il livello di minaccia proveniente dai quattro angoli del globo, per gli #USA e per i suoi Alleati. Il report di quest'anno è lungo 41 pagine. Per interpretarlo bisogna spesso leggere fra le righe, prestare attenzione alle espressioni impiegate, attivare il radar, fiutare l'aria, scrutare l'orizzonte per riconoscere i segnali di una tempesta in arrivo. La premessa è incoraggiante, rasserenante: "Nel corso del 2024, gli Stati Uniti dovranno affrontare un ordine globale sempre più fragile, messo a dura prova da competizione strategica tra le grandi potenze, sfide transnazionali più intense e imprevedibili e da molteplici conflitti regionali con implicazioni di vasta portata".

Auguri. Adesso potete allacciare le cinture, alla fine mi ringrazierete. 👇Image 2/7
🚨🇺🇸🇨🇳🇹🇼 Il documento è diviso per aree di interesse. Il paragrafo più corposo è quello che gli 007 USA dedicano alla #Cina. L'America ammette: Pechino ha il potenziale per "competere direttamente con gli Stati Uniti” e “alterare l’ordine globale basato sulle regole“. Perché bisogna stare attenti alle parole? Perché l'anno scorso, in quel di Washington, regnava maggiore ottimismo. Nel rapporto del 2023 la Cina veniva infatti reputata in grado di "tentare di alterare" l'ordine mondiale. Adesso il margine d'errore è venuto meno, il dubbio non sussiste: la Cina è una minaccia di primo livello, anzi, è "la" minaccia alla leadership statunitense.

Mettete insieme le gravi sfide demografiche ed economiche affrontate dal Dragone, agitate, mescolate, avrete un Partito Comunista Cinese portato ad operare in maniera "ancora più aggressiva e imprevedibile". La valutazione dell'intelligence americana è la seguente: nel 2024 l'attuale leadership cinese si adopererà per "prevenire le sfide alla sua legittimità". Il punto chiave è l'elefante nella stanza da tempo: il caso di .Image
Mar 12 10 tweets 6 min read
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🚨🇺🇸🇷🇺🇺🇦 Il messaggio veicolato dai leader delle agenzie di intelligence USA, durante l'audizione andata in scena ieri sera al Senato americano, è chiaro, limpido, cristallino: nei prossimi mesi il mondo libero si gioca una fetta importante di futuro.

Spoiler: non sarà una passeggiata.Image 2/n
🇺🇸🇷🇺🇺🇦 Oltre due ore di interventi, informazioni riguardanti tutte le principali minacce agli interessi nazionali USA e Alleati. Lo spettacolo è quello di uomini e donne di comprovata esperienza, professionalità di primo livello, consapevoli che dalla loro capacità di convincere la classe politica americana passerà - senza esagerazioni - il futuro del mondo. Siamo all'interno di una mano di poker, non ci sono certezze, è la vita dell'agente segreto.Image
Mar 6 7 tweets 6 min read
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🇺🇸 Analisi della notte elettorale americana. Per chi ieri sera è andato a letto presto, per chi si sveglia adesso, per chi non si accontenta dei titoloni spiattellati in prima pagina del tipo "#Trump stravince il #SuperTuesday".

Partiamo proprio da questo punto. Donald Trump stravince il Super Tuesday. Vero. E Nikki #Haley dopo stanotte non ha più una strada credibile per ottenere la nomination repubblicana.

Ma...

Ma il voto di stanotte conferma quanto segue: Haley è un problema per Trump. Soprattutto: i suoi elettori sono un problema per Trump. Un grosso problema.Image 2/n
🇺🇸 I numeri delle primarie possono essere letti in due modi: guardando ai delegati oppure ai voti conquistati dai candidati. Fino ad oggi abbiamo commentato la caccia ai delegati, perché in palio c'era la nomination del Partito Repubblicano.

Quella gara è finita.

Trump, mentre scrivo, ha dalla sua circa il 92% dei delegati assegnati finora contro il 6,8% di Haley. È possibile perché ogni Stato la sua legge elettorale. E in molti di questi Stati basta superare il 50% per fare cappotto di delegati.

Ma da stanotte dobbiamo guardare a novembre, alla partita delle presidenziali. Solo in quest'ottica si comprende il peso del "fattore H", il fattore Haley.Image
Mar 1 24 tweets 7 min read
🚨🇷🇺 A pochi minuti dall'inizio dei funerali di Alexei #Navalny, una moltitudine di persone si prepara a tributare l'ultimo saluto al leader dell'opposizione a Vladimir #Putin. Si segnala un imponente dispositivo di polizia a #Mosca. 2/n
🚨🇷🇺 Nel quartiere moscovita di Maryno, la fila di persone che si appresta a partecipare al funerale di Alexei #Navalny ha raggiunto i 900 metri di lunghezza. E altra gente continua ad arrivare.
Feb 25 8 tweets 7 min read
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🇺🇸 Analisi della notte elettorale americana: per chi ha deciso che sabato sera c'era di meglio da fare che seguire le primarie repubblicane in #SouthCarolina. Per chi farà colazione stamattina con questo riassunto (mentre io sarò a letto!).

Primo fatto: dovesse fallire in politica, Nikki #Haley avrebbe comunque un futuro assicurato da giornalista. La sintesi di questa nottata porta la sua firma: "Siamo circa al 40% in South Carolina. È quello che avevamo anche in New Hampshire. So che il 40% non è il 50%. Ma so anche che il 40% non è un piccolo gruppo".

Traduzione per chi va di fretta: Donald #Trump ha un'ipoteca grande come la sua residenza di Mar-a-Lago sulla nomination repubblicana. Ma ha pure un enorme problema in vista delle elezioni di novembre.

Ps: a questo punto vi consiglio di non avere fretta.Image 2/8
🇺🇸 Diamo un po' di numeri (in senso buono): Trump vince il South Carolina con il 60% dei voti, decimale più, decimale meno.

Promemoria: le primarie si vincono coi delegati. Ne servono 1215. Questo Stato ne assegnava 50: 29 al vincitore e 21 distribuiti equamente tra i suoi 7 distretti congressuali. Mentre scrivo lo spoglio è al 99%.

Lo scenario più probabile è il seguente: The Donald ne porta a casa 47, Haley scongiura il cappotto salvata dai 3 conquistati nell'area di Charleston.

E sì, la fredda aritmetica non ammette repliche: Trump in tutto ha ad oggi 110 delegati, Haley appena 20.

Di più: Trump chiude con 20 punti di vantaggio nello Stato di casa di Haley: è una vittoria schiacciante.

Dunque partita chiusa? Molto probabilmente.

Ma la politica alza il dito e tenta di intervenire: "Sì, tutto bellissimo (a seconda dei gusti) ma il 40% resta il 40%".Image
Feb 17 6 tweets 3 min read
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🚨🇺🇦 Una certa stampa descrive da tempo Volodymyr #Zelensky come un leader preda dei suoi fantasmi, tendente all'autoritarismo e al solipsismo, vittima delle sue illusioni. La sua performance alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco dimostra l'esatto contrario. Continuo a pensare che le speranze di successo di Kyiv - e dell'Occidente - passino da questo signore.

Un thread sui concetti più importanti espressi dal presidente ucraino. Molte ci riguardano direttamente. 👇Image 2/n
🇺🇦🇷🇺 #Zelensky ha rivendicato: "L'Ucraina sta resistendo alla Russia da 724 giorni. E nessuno, 725 giorni fa, lo avrebbe ritenuto possibile". Il presidente ucraino ribadisce il suo convincimento: "Possiamo riprenderci le nostre terre. Possiamo vincere".

Cosa sta facendo Zelensky? Sta dando una prospettiva alla sua nazione e all'Occidente. Non si gioca mai per il pareggio.

Ma per avere successo bisogna ascoltare il suo consiglio: "Non bisogna temere la sconfitta di #Putin e le sue possibili reazioni".

L'Occidente ha il braccino del tennista. In passato ha avuto sulla racchetta il match point. E ha avuto paura di vincere. Dall'altra parte della rete Putin non ha mollato, anzi, ha raddoppiato gli sforzi. E ora crede di aver invertito l'inerzia della partita. Tocca a noi dimostrare che si sbaglia.

Nota a margine: la morte di #Navalny avvalora ulteriormente questa tesi. Al di là di un colpo di Stato - al momento non alle viste - la via più veloce e soprattutto più credibile - per favorire un regime change in Russia è impedire la vittoria di Putin in Ucraina. Non c'è altra strada.
Feb 16 49 tweets 12 min read
🚨🇷🇺 Attenzione. Media russi: morto Alexei #Navalny. Image 2/n
🚨🇷🇺 Secondo la comunicazione del servizio penitenziario federale, Alexei #Navalny, 47 anni, è morto nella colonia penale n. 3 dell'Okrug autonomo di Jamalo-Nenec.
Feb 14 13 tweets 3 min read
🚨🇺🇸 Il presidente della Commissione Intelligence della Camera USA, Mike Turner: "Oggi, il Comitato permanente ristretto per l'intelligence della Camera ha messo a disposizione di tutti i membri del Congresso informazioni riguardanti una grave minaccia alla sicurezza nazionale.

Chiedo che il Presidente #Biden declassifichi tutte le informazioni relative a questa minaccia in modo che il Congresso, l'Amministrazione e i nostri alleati possano discutere apertamente le azioni necessarie per rispondere a questa minaccia".

Il Blog apre la diretta.Image 2/n
🚨🇺🇸 Una fonte proveniente questa volta dal campo democratico rivela a NBC News che il tema sollevato dal repubblicano Turner è "una questione seria che potrebbe portare a una situazione destabilizzante e a una minaccia per la sicurezza nazionale". La questione riguarderebbe una "potenziale minaccia straniera".
Feb 8 10 tweets 7 min read
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🚨🇺🇸 Qualche tempo fa l'Atlantic scrisse che stare al passo delle cause legali di Donald Trump richiedeva "una laurea in legge, una grande attenzione o entrambe le cose". Qual è la situazione dunque? Procediamo per gradi. Ma non di (pre)giudizio. Al momento abbiamo un ex presidente degli Stati Uniti d'America deciso a correre per un secondo mandato. Una Corte Suprema che può togliere il suo nome dalla scheda. Un Paese quanto mai diviso al suo interno. Cosa dobbiamo fare? Il consiglio è di allacciare le cinture. E poi di squadernare il taccuino.Image 2/n
🇺🇸 Diamo un po' di numeri (in senso letterale). Per trovare un caso di pari importanza in cui il massimo organo giudiziario degli Stati Uniti sia stato chiamato a pronunciarsi in relazione ad un'elezione presidenziale bisogna riportare indietro le lancette di almeno 24 anni. Al Gore contro George W. Bush, sfida per la Casa Bianca, 2000. La Florida come ago della bilancia, 537 voti a favore del Repubblicano decidono la presidenza. La Corte Suprema dichiara incostituzionali ulteriori riconteggi. Vince Bush. Sliding doors, storia.Image
Jan 30 20 tweets 16 min read
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🚨🇺🇦🇷🇺 Sarà pure vero che la BBC non è più quella di una volta, ma comunque beati gli inglesi. Beati loro, sì, che godono di documentari come quello sulla guerra in #Ucraina trasmesso ieri in prima serata. Proprio dall'episodio inaugurale della seconda stagione di "#Putin vs the West - At War" ho tratto ispirazione per scrivere un articolo che si propone di ricostruire, soprattutto col metodo del "dietro le quinte, alcuni dei momenti decisivi di questa invasione.

Iniziamo 👇Image 2/n
Al Bayerischer Hof di Monaco, il 19 febbraio 2022, c'è un'aria pesante, di quelle che non si dimenticano. E va bene, il sorriso di Boris Johnson è quello di sempre, la voglia di sparigliare pure, ma c'è un dettaglio: è il mondo tutt'intorno che sta per cambiare.

In qualità di primo ministro d'Inghilterra, BoJo è consapevole delle informazioni di intelligence che i servizi britannici e quelli americani stanno raccogliendo ormai da tempo. E dunque nessuno più di lui sa questo: non è più questione di "se", ma solo di "quando". Vladimir Putin attaccherà l'Ucraina.Image
Jan 18 10 tweets 3 min read
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🚨🇵🇰🇮🇷 

Quella tra #Iran e #Pakistan è una situazione incandescente, il classico caso di scuola per cui nessuno vuole la guerra, ma tutti possono finirci dentro in maniera inaspettata. Mettiamo insieme i fatti fissati sul taccuino, facciamo un punto nave. Image 2/n
🔴 Martedì notte missili iraniani colpiscono due roccaforti del gruppo militante sunnita Jaish al-Adl nel Belucistan, all’interno del territorio pakistano.
🔴 La risposta del Pakistan sembra essere inizialmente limitata al campo diplomatico: ferma condanna, richiamo del
Jan 13 11 tweets 6 min read
1/n🚨🇹🇼 ELEZIONI TAIWAN

Erano avvocati, intellettuali, attivisti. Ma si finsero dentisti in riunione per prenotare la sala da ballo del Grand Hotel #Taipei, dove la Storia era in attesa. In quel lontano giorno del 1986, il Partito Democratico Progressista colse di sorpresa il regime autoritario al governo di #Taiwan. Ma quasi quarant'anni dopo la generazione di allora si chiede se le conquiste democratiche tanto faticosamente ottenute saranno messe a repentaglio dalle elezioni presidenziali cui tutto il mondo guarda con attenzione. Saranno le elezioni di oggi a strigliare l'Isola ribelle?Image 2/n
PARTITO DEMOCRATICO PROGRESSISTA (DPP) - Il leader è #Lai Ching-te, anche noto a queste latitudini come William Lai. È l'attuale vicepresidente, il nemico giurato della #Cina, l'uomo per cui l'Occidente fa spudoratamente il tifo. Per lungo tempo ha sostenuto la necessità di procedere con l'indipendenza formale di Taiwan, con la recisione di ogni legame da Pechino. Ma poi i timori che le sue politiche potessero essere interpretate come un passo verso la guerra, la paura che potessero costargli il successo nelle urne, lo hanno convinto a sfumare le sue posizioni. Oggi Lai è il candidato per il mantenimento dello status quo, quello che racconta di una convivenza forzata, complicata, ma anche di una "indipendenza de facto" per Taipei. Chi vota per lui sceglie la vita com'è ora. Il rischio è uno: nella mente dei taiwanesi non esiste soltanto la minaccia cinese. E poi c'è il fatto che il DPP giochi anche contro le statistiche. Le due precedenti presidenziali sono state entrambe vinte dalla sua esponente di punta, Tsai Ing-wen, fuori dai giochi per avere raggiunto il limite dei mandati. Ma mai nessun partito ha vinto tre volte di fila. Lai sarà capace di infrangere questo tabù?Image