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parliamo più in generale, così da includere chi non ti conosce. Ecco, non tutti sanno che la SM è una malattia autoimmune. Significa che il sistema immunitario penetra la barriera ematoencefalica e attacca la mielina che ricopre nervi e cervello, oppure il midollo.
Partiamo dall'ovvio: l'arte nei libri, ossia le illustrazioni. Da sempre le pagine ospitano il colore, basti pensare ai codici miniati. I materiali classici della decorazione erano l’oro e l’argento, ma più tardi si aggiunsero anche pigmenti più comuni.
Non è un corso di disegno. Non so disegnare, quindi non mi metto certo ad insegnarlo. Disegnare "bene", cioè rispettando determinate proporzioni e regole prospettiche, non è lo scopo.
Il commercio più fiorente dell’Inghilterra, fin dai romani e anche dopo la scoperta dell’America, era costituito dalla lana. La lana europea di maggior pregio proveniva dall’Inghilterra, inclusa quella che arrivava nelle Fiandre e a Firenze.
Se si parla di sintesi additiva, il nero è semplicemente l'assenza di luce, e se si parla di sintesi sottrattiva nero è un materiale che, non riflettendo alcuna lunghezza d'onda della luce che lo investe, non restituisce nessun colore. In pratica, il tutto o il niente: la base.
Dalla terra siamo stati tratti e alla terra ritorneremo: il mito della creazione dell’uomo a partire dall’argilla ha radici antiche e comuni a diverse culture. Di certo, dalla terra è nata l’arte, perché le ocre sono state i primi colori disponibili,utilizzati nell’arte rupestre.
Il primo dato che salta all’occhio è che Viola è il nome di un fiore, così come Malva, che è il nome del colorante viola più diffuso, e come eliotropo, che è un altro fiore la cui tonalità influenzò la moda dell’800 e oltre. 
A voler indagare, più che infame, vien fuori che è tossico. I pigmenti più persistenti, infatti, sono l’orpimento (arsenico), il cromo e il cadmio. I primi due non sono più in circolazione e ci è rimasto il Cadmio, il cui uso è ristretto dal 2014 e che si sta tentando di bandire.
Esistevano il bianco argilla o il bianco calce, nomi che dicevano di più sul metodo di produzione, che non sul risultato visivo. Il bianco ricavato dalla calce in Francia poteva essere molto differente da quello italiano, così spesso si specificava anche l'origine del materiale.