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2) Il calo riguarda principalmente occupazione maschile (-52mila) e meno quella femminile (-11mila). Su base annua la crescita è guidata dall'occupazione femminile con un +1,8% rispetto al +0,9% maschile.
2) Crescono nell'ultimo mese le occupate donne di 54mila unità, mentre gli uomini sono stazionari.
2) Diminuiscono di 27mila gli occupati maschi mentre aumentano di 11mila le occupate donne. Su base annua le donne crescono di circa 3 volte in più rispetto agli uomini (3% VS 1,2%).
2) Diminuiscono le donne (-48mila) mentre leggera crescita (+21mila) per gli uomini. Su base annua la crescita è dominata dagli uomini (+1,7) con le donne a +0,6.
2) Crescono sia gli occupati uomini (+41 mila) che le donne (+44 mila) che tornano a sfiorare la cifra record del 2019. Su base annua entrambi i generi crescono dell'1,8% nel numero di occupati.
Qui i principali dati sulle condizioni di lavoro durante lo Smart working/2
2) L'aumento è quasi unicamente determinato da lavoratrici femmine che crescono di 80 mila unità, i maschi solo di 5 mila. Una dinamica già vista, in un arco di tempo più lungo, nella crisi del 2008 con donne che lavorano a fronte di un calo del reddito familiare.
Questo ha conseguenze sulla qualità del lavoro, sui salari e anche su produttività e livelli di innovazione delle imprese. Ma allo stesso tempo stiamo generando lavori a rischio di obsolescenza di fronte ai processi di digitalizzazione che (pare) non abbiamo ancora agganciato./2
2) Il calo di giugno è determinato unicamente da donne che calano di 86 mila unità. Leggera crescita per gli uomini (+39 mila). Su base trimestrale calo maggiore per uomini, su anno per le donne.
2) Diminuiscono sia gli occupati maschi (-131 mila) che femmine (-143 mila). Su base annua è più marcato il calo della componente femminile con -286 mila occupate in meno (i maschi -211 mila).
Le imprese e cui attività non vengono sospese sono poco meno di 2,3 milioni di unità su 4,5 milioni (il 48,7% del totale), generano circa due terzi del valore aggiunto complessivo (circa 512 miliardi di euro) ed il 53,1% delle esportazioni totali. /2
2) Il calo è presente in misura maggiore tra i lavoratori maschi (-54 mila) ma colpisce anche le femmine con -21 mila lavoratrici. Su base annua resta l'aumento. Su quella trimestrale i maschi calano di 6 mila. #Istat
Ma allo stesso tempo il Labour non ha vinto. Questo significa che le categorie stesse con cui si guarda al lavoro sono cambiate, sono state incluse dentro dinamiche più ampie di paura, disagio e esclusione che i vecchi diritti per i lavoratori e le vecchie ricette non colgono.
Una Europa e una Italia che sono sempre più vecchie, così il mercato del #lavoro non regge più. La riforma Fornero (che pur può essere migliorata) ha sistemato un po’ la situazione (come si vede dal secondo grafico), ma la strada è ancora lunga. /2