chissà cosa direbbe marco aurelio, se sapesse che la sua statua è l'unica ad essersi salvata integra dalle distruzioni medioevali, solo perché erano tutti convinti che fosse costantino, il primo imperatore cristiano. l'attribuzione giusta venne fatta quando si studiarono le monete, perché i romani coniavano monete col ritratto dell'imperatore in carica e si scoprì che non era costantino.

oggi ho fatto incetta di loggiati e bovindi, ora vi ammorbo di foto

giovanni segantini è uno dei miei personaggi preferiti di quel fantastico movimento che fu il divisionismo/simbolismo italiano, perchè mi ricorda alex supertramp di into the wild, ma con famiglia anzicchè solo.
so che il paragone è assurdo ma qui faccio sempre quel che mi pare. solo, senza amore, da tutti abbandonato come cane rabbioso, scriverà di sé.
in effetti inizia la sua vita parecchio da sfigato, perchè resta orfano e povero prestissimo. essendo nato ad arco di trento, la sua cittadinanza è austriaca e quando si trasferisce dalla sorella a milano

jan van eyck
madonna del cancelliere rolin
1435, louvre particolare del paesaggio sullo sfondo

la madonna dell'umiltà di filippo lippi, degli anni 30 del XV sec., che sta al castello sforzesco.
come in una foto di gruppo di bambini, gli ultimi due dietro la madonna alzano il collo e si sporgono per entrare anche loro nell'inquadratura.
non è fantastico? questo frate carmelitano è un personaggio particolare.
meriterebbe una catenella per la sua pittura innovativa, per la sua scabrosa storia d'amore a lieto fine, per l'intreccio di vita con botticelli, che fu sia suo allievo sia il maestro di suo figlio filippino (sempre lippi)

ripensando a tutto quello che non ho detto sul'iperproduttività di rubens, mi è venuto in mente uno scultore che invece ha fatto una cosa sola (o quasi).
è l'opera d'arte più visitata di napoli, tipo nel 2018 ha fatto 700.000 persone (il doppio di tutto il museo archeologico) il cristo velato
il suo committente, raimondo di sangro, è più famoso dello scultore che l'ha fatta, giuseppe sanmartino, di cui ignoriamo quasi tutto.
il principe era gran maestro massone, studioso, inventore, esoterico alchimista, strano personaggio dell'illuminismo napoletano

l'idea che geni, artisti, intellettuali siano per logica belle persone è romantica e ci piace ma spesso è solo una balla colossale.
certuni, umanamente, possono fare schifo come tutti gli altri esseri umani, senza che questo intacchi la loro fama.
c'è una storia che è da un po' che voglio sputare fuori e che coinvolge un personaggio che a me non è mai piaciuto, ma che sta nell'olimpo.
ma parlerò di lui solo per riflesso, perchè voglio raccontare di henriette markovich, conosciuta ai più con il nome che si scelse intraprendendo la carriera di fotografa

titolo: 2 quadri di tiziano che mi piacciono un casino.
sottotitolo: ho una settimana di tempo, quindi faccio un lungo preambolo: tiziano campa tantissimo, quasi 90 anni, come il suo collega michelangelo. due casi abbastanza eclatanti di longevità nello stesso arco di anni nell'ultimo periodo della sua vita non ci sono più notizie di commissioni precise, a parte un paio, però lui non smette mai di dipingere.
fa quadri senza che nessuno glieli abbia apparentemente richiesti. dipinge per sè, sperimentando, e inventa un linguaggio nuovo, stravolgente