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L'autore è David Calef, del gruppo pacifista Mai Indifferenti, scrittore, esperto di emergenze umanitarie e sicurezza. Lo avevamo incontrato su YouTube per discutere l'appello contro la pulizia etnica a Gaza firmato da oltre 200 ebrei italiani. Qui ci parla dell'Israele odierna:
Forse gli Usa interverranno a Iran sfiancato. Per ora uno degli obiettivi chiave – ritardare significativamente un eventuale breakout nucleare iraniano – non è ancora stato pienamente raggiunto. C'è il rischio che l’Iran riesca comunque a diventare una... https://x.com/EdoardoFontana7/status/1935673836734697802?t=4FTr8BUNdZz1qiblp8M4ug&s=19
La Commissione Europea di allora, democristiana, propose di non etichettare più i prodotti delle colonie illegali israeliane «Made in Israel», ma come provenienti dagli «insediamenti israeliani».
Il Canale: simbolo del dominio statunitense sul commercio globale e sull’equilibrio geopolitico tra due oceani. Ma anche teatro di una lunga battaglia diplomatica, culminata in un dibattito epocale al Congresso che oggi, con Trump, sarebbe irripetibile. 
In un paragrafo sgrammaticato e scorrettissimo, l'autore scrive che Albanese avrebbe «lodato il diritto di Hamas di colpire Israele», avrebbe «negato che ci siano state violenze sessualiii isette ottobre» (sic) e avrebbe detto che la lobby ebraica «controlla di Stati Uniti».
Albanese has a pugnacious and combative style that has earned her enormous visibility—and powerful enemies. Nevertheless, her arguments and work have been recognized as valid by countless experts and academics. Many Rapporteurs before her had been successfully “cancelled" by 🇮🇱.
Le paure di un'escalation militare e del taglio di servizi sociali già martoriati in nome del riarmo sono paure importanti di una grande fetta del pubblico: Calenda e i suoi le affrontano parlando di «pacifinti» e «propagandisti putiniani» (espressioni tipiche di Twitter):
In Italia soltanto il @Valori_it si è interessato alla storia, partita dall’inchiesta del sito olandese Follow The Money. Il tema lascia indifferenti molte firme di centrosinistra, ma segnala una spaccatura sempre più forte tra le correnti atlantiste rigide e il resto del PD.
Per la parte istituzionale, il presidente Herzog aprirà le danze al fianco di Netanyahu. Accolto con tutti gli onori da Mattarella un mese fa, Herzog ha firmato munizioni destinate sugli abitanti di Gaza e ha mentito ripetutamente sui fatti del 7 ottobre, su Shani Louk e altro.
Zelensky ha ragione a ricordare a Trump che l'apporto bellico UE non è stato di molto inferiore a quello USA. Ma, numeri alla mano, l'Ucraina dipende molto di più dagli investimenti (es. Droni) e dall'intelligence USA. Che potrebbe persino, per spingere alla resa, aiutare Mosca. 
La scena melliflua, conformista di oggi capita 12 mesi dopo che Ghali scrive e canta contro le bombe sugli ospedali e viene preso di mira dal #pappagorgismo editoriale. Allora, a 30mila morti già in conto, è massacrato anche il Papa, da una campagna attivistica online.
Ripercorriamo velocemente la storia: le prime notizie sulla presenza di soldati nordcoreani in Russia, diretti in Ucraina, emergono a ottobre da fonti sudcoreane e ucraine. Stati Uniti e la NATO prima smentiscono, poi definiscono questa eventualità una "significativa escalation".
La studiosa dell'ebraismo Anna Foa, sul Corriere spiega che chiudere la Shoah in una cassaforte identitaria del solo ebraismo è un errore. Accusa la comunità milanese di voler «evitare che si parli contro l'attuale governo israeliano» e rifiuta il paragone tra 7 ottobre Shoah.
L’elemento problematico di Bergoglio, così com'era di Obama, è che nella sua mappa del mondo, il concetto di Occidente è assente. All'inglese, lingua del capitale globale, Francesco preferisce l'italiano, una scelta politica, non antagonistica. «Il gesuita è un decentrato», dice.

Valerio è certamente un esempio di potere intimidente sui colleghi nel mondo culturale: come ricorda @ilTuffatoreVr, persino Annalena Benini, direttrice del Salone di Torino, ha recensito il libro di Valerio con toni forzati, quasi obbligati a un entusiasmo che sembrava assente.

Il sogno di BHL è stato quello di succedere a Voltaire, Zola e Jean-Paul Sartre nel ruolo di grande filosofo francese». Per oltre quarant'anni BHL è stato abile a orchestrare una vasta campagna pubblicitaria intorno alla sua opera, monopolizzando come pochi la stampa e le TV.
A marzo, un gruppo di hooligan del Maccabi ha aggredito ad Atene un uomo che portava una bandiera palestinese, quasi ammazzandolo. La vittima era un egiziano. L'incidente è avvenuto a Piazza Syntagma, sotto una forte presenza di polizia, prima della partita contro l'Olympiacos.
Molti tifosi esterni hanno visto le ultime elezioni come un referendum sul futuro del paese: un bivio tra la strada verso l'UE e la sfera di influenza russa. Il partito al governo, Sogno Georgiano (SG), con un programma basato su sovranità e neutralità, ha preso oltre il 50%.
1/ All'inizio della rappresaglia israeliana a Gaza, Repubblica ha scelto di pubblicare quasi ogni giorno Sami al Ajrami, un giornalista palestinese che ha vissuto sotto le bombe nella Striscia.
L'analista militare Edward Luttwak nel 1994 ha scritto un celebre saggio dal titolo: il fascismo è l'ondata del futuro. Ora Luttwak, in pieno furore da guerra di civiltà, ci spiega che in Israele i pessimisti si trovano soltanto in due segmenti di società: gli omosessuali e la sinistra. Nel resto della nazione, spiega, trionfa la positività. Io non so se Luttwak ha ragione, a Tel Aviv si lamentano che l'economia non è mai andata così male negli ultimi trent'anni e su ogni palo della luce c'è un adesivo che ricorda un soldato morto a Gaza o un ostaggio ancora da liberare. Alla stazione ferroviaria, intanto, distribuiscono volantini come quello che vedete sotto.
https://twitter.com/ABC/status/1826832896750969226Il dibattito sul conflitto in Palestina è cambiato enormemente negli ultimi anni. Ero a New York a seguire l'ultima rappresaglia a Gaza nel 2014, lavoravo per un'agenzia di stampa italo-americana, e posso dire senza alcun dubbio che se il massacro nella Striscia e i pogrom in Cisgiordania fossero avvenuti dieci o anche solo cinque anni fa, non ci sarebbe stato alcun movimento d'opposizione negli Stati Uniti. La maggior parte degli elettori Dem non avrebbe sostenuto un cessate il fuoco, un mandato di cattura per Netanyahu oppure le ragioni dei palestinesi come fa ora.
