Paolo Mossetti Profile picture
Politics, War and Adventure. ✍️ @Wireditalia @insideoverita
Mar 17 10 tweets 4 min read
💥 A fine marzo si terrà in Israele un convegno sull'antisemitismo a cui parteciperanno esponenti dell'estrema destra europea attivisti pro-Israele talmente violenti, talmente estremisti che persino figure come Bernard-Henri Lévy e il commissario per l'antisemitismo tedesco, da sempre allineati con le narrazioni pro-Israele, stanno prendendo le distanze perché le contraddizioni sono diventate troppo evidenti.

Un 🧵 su alcuni degli ospiti:Image Per la parte istituzionale, il presidente Herzog aprirà le danze al fianco di Netanyahu. Accolto con tutti gli onori da Mattarella un mese fa, Herzog ha firmato munizioni destinate sugli abitanti di Gaza e ha mentito ripetutamente sui fatti del 7 ottobre, su Shani Louk e altro. Image
Mar 3 15 tweets 4 min read
💥 Questa mappa che sta girando non è nient'altro che una mappa di tweet. Simbolicamente importanti, certo. Ma il rischio per l'Ucraina è che dopo l'orrore dello Studio Ovale finisca illusa dalla sfilza di espressioni di solidarietà vuote ("as long as it takes" etc.) dell'UE.
🧵 Image Zelensky ha ragione a ricordare a Trump che l'apporto bellico UE non è stato di molto inferiore a quello USA. Ma, numeri alla mano, l'Ucraina dipende molto di più dagli investimenti (es. Droni) e dall'intelligence USA. Che potrebbe persino, per spingere alla resa, aiutare Mosca. Image
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Feb 11 11 tweets 4 min read
💥A rappresentare la Palestina a #Sanremo2025 c’è una cantante. Cristiana. In coppia con l'israeliana, manda in diretta una scena deprimente, contro il senso comune di quasi tutti: l'idea che a Gaza ci sia una guerra e non una pulizia etnica. È la correzione dell'anno scorso:
🧵 Image La scena melliflua, conformista di oggi capita 12 mesi dopo che Ghali scrive e canta contro le bombe sugli ospedali e viene preso di mira dal #pappagorgismo editoriale. Allora, a 30mila morti già in conto, è massacrato anche il Papa, da una campagna attivistica online. Image
Feb 6 13 tweets 4 min read
💥 Ma i nordcoreani, alla fine, hanno davvero combattuto in Russia? Probabilmente sì, ma—sembra incredibile—ancora non ne abbiamo la certezza, e forse non l'avremo per un po'. Il fatto che l'Ucraina abbia dichiarato all'improvviso che queste truppe sono andate via non aiuta.
🧵 Image Ripercorriamo velocemente la storia: le prime notizie sulla presenza di soldati nordcoreani in Russia, diretti in Ucraina, emergono a ottobre da fonti sudcoreane e ucraine. Stati Uniti e la NATO prima smentiscono, poi definiscono questa eventualità una "significativa escalation". Image
Jan 27 14 tweets 4 min read
Questa oscena provocazione, tollerata dalle autorità ma controproducente, riassume 16 mesi di catastrofi comunicative e politiche dei gruppi filo-Israele radicali. Non fermerà le discussioni sul termine genocidio e la strumentalizzazione della lotta all'antisemitismo:
🧵 Image La studiosa dell'ebraismo Anna Foa, sul Corriere spiega che chiudere la Shoah in una cassaforte identitaria del solo ebraismo è un errore. Accusa la comunità milanese di voler «evitare che si parli contro l'attuale governo israeliano» e rifiuta il paragone tra 7 ottobre Shoah. Image
Jan 9 14 tweets 5 min read
💥La libertà di parola del Papa è a rischio?

Bergoglio sta diventando un problema per la nuova destra reazionaria protestante e il #centroradicalizzato cattolico: rifiuta l'unilateralismo, non indossa l'elmetto e viene perciò attaccato come antioccidentale e antisemita.
🧵Image L’elemento problematico di Bergoglio, così com'era di Obama, è che nella sua mappa del mondo, il concetto di Occidente è assente. All'inglese, lingua del capitale globale, Francesco preferisce l'italiano, una scelta politica, non antagonistica. «Il gesuita è un decentrato», dice. Image
Dec 12, 2024 14 tweets 3 min read
💥 La débacle di Più Libri Più Liberi a Roma va ben al di là del "caso Caffo" di cui tutti hanno parlato, o del problema dell'"amichettismo" di Chiara Valerio: è una brutta storia di un network culturale che non ha più molto da dire e da dare.

Ne esce un bilancio mortifero:
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Valerio è certamente un esempio di potere intimidente sui colleghi nel mondo culturale: come ricorda @ilTuffatoreVr, persino Annalena Benini, direttrice del Salone di Torino, ha recensito il libro di Valerio con toni forzati, quasi obbligati a un entusiasmo che sembrava assente.
Nov 24, 2024 30 tweets 9 min read
💥Il tifo sguaiato per Netanyahu ha finito con lo screditare definitivamente Bernard-Henri Lévy, filosofo sopravvalutato per antonomasia, emblema dell'intellettuale che ha come missione la difesa di Golia. Un viaggio nell'impostura BHL, e nel sistema che l'ha resa possibile:
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Il sogno di BHL è stato quello di succedere a Voltaire, Zola e Jean-Paul Sartre nel ruolo di grande filosofo francese». Per oltre quarant'anni BHL è stato abile a orchestrare una vasta campagna pubblicitaria intorno alla sua opera, monopolizzando come pochi la stampa e le TV.
Nov 8, 2024 15 tweets 6 min read
💥 I tifosi del Maccabi Haifa sono da tempo noti per essere violenti provocatori di estrema destra legatissimi all'IDF. La violenza di Amsterdam è nefasta per tutti, ma chi parla di pogrom e caccia alle ebreo fa propaganda (ingenua o in malafede, scegliete voi). Parliamone:
🧵 Image A marzo, un gruppo di hooligan del Maccabi ha aggredito ad Atene un uomo che portava una bandiera palestinese, quasi ammazzandolo. La vittima era un egiziano. L'incidente è avvenuto a Piazza Syntagma, sotto una forte presenza di polizia, prima della partita contro l'Olympiacos. Image
Oct 31, 2024 34 tweets 14 min read
💥Nel settembre dell'anno scorso ho passato qualche settimana in Georgia, prima delle grosse proteste antigovernative. Provo a tessere qui un lungo filo di impressioni e storie su un paese troppo spesso frainteso, raccontato con disonestà, schiacciato dalle grandi potenze.
🧵 Image Molti tifosi esterni hanno visto le ultime elezioni come un referendum sul futuro del paese: un bivio tra la strada verso l'UE e la sfera di influenza russa. Il partito al governo, Sogno Georgiano (SG), con un programma basato su sovranità e neutralità, ha preso oltre il 50%. Image
Oct 3, 2024 20 tweets 9 min read
💥Sfiduciato da mesi, Maurizio Molinari non dirige più Repubblica. I rapporti col corpo redazionale - dicono fonti anonime - si erano ridotti a zero e le vendite erano staccatissime dal Corriere. Ma è sul Medio Oriente che in questi mesi il giornale ha lasciato interdetti:
🧵Image 1/ All'inizio della rappresaglia israeliana a Gaza, Repubblica ⁩ha scelto di pubblicare quasi ogni giorno Sami al Ajrami, un giornalista palestinese che ha vissuto sotto le bombe nella Striscia.

Ma quella testimonianza è stata resa inerte, "tokenizzata" dalla linea editoriale.Image
Sep 18, 2024 5 tweets 6 min read
Sono arrivato all'aeroporto di Ben Gurion di Tel Aviv in un giorno di inizio settembre, un periodo in cui solitamente i turisti abbondano, e invece mi ritrovo in coda ai controlli insieme a un rabbino italiano, una influencer russa adolescente, due badanti ucraine e io. Le ultime due sono lavoratrici stagionali, vanno e vengono da Odessa passando per la Moldavia e parlano russo. Il rabbino, che è di Milano, appena apprende che sono di Napoli alza gli occhi al cielo: «Amico mio, non dirmi da che parte stai perché lì tifano tutti per quelli... gli altri, e pure il vostro sindaco non fa nulla per denunciare i terroristi. Mi auguro che tu possa fare un lavoro onesto». Gli rispondo che voglio solo curiosare, vedere che atmosfera si respira. Sarò una pagina bianca.

Un agente di sicurezza ci interrompe e mi porta nel famigerato «ufficio» della dogana, quello dove una poliziotta matura, con lo sguardo ferreo, mi sottopone a una mitragliata di domande: cosa ci faccio lì, perché proprio ora, cosa penso della guerra, quali amici ho in Israele, i loro numeri, come fanno di cognome i miei genitori, e cosa intendo con certe cose scritte su Twitter. Tutto in parte previsto, come mi avevano raccontato altri giornalisti prima della partenza. Ma l'interrogatorio mi costa due ore, con zelanti burocrati che, mentre la poliziotta mi parla, passano al setaccio i miei account social. Tutti aperti, ovviamente, perché renderli privati sarebbe stato inutile, anzi, peggio.

Alla fine, un funzionario mi lascia entrare, restituendomi il passaporto con una frase che mi rimarrà impressa: «Potevi aspettare un po' prima di venire a trovare i tuoi amici: tra qualche mese sarà tutto finito». Mi augura buona permanenza con un sorriso beffardo. «Cercano di mantenere una parvenza di democrazia», mi commenta un inviato Rai con cui sono in contatto, che era stato a Gerusalemme qualche settimana prima. «Noi corrispondenti con tesserino siamo più tutelati. I freelance invece sono in un buco nero. Ma non vogliono creare problemi alla diplomazia. Basta che non intervisti le persone sbagliate». L'influencer russa, scoprirò, verrà invece messa su un altro volo rispedita a casa: troppo giovane, e in odore di OnlyFans e prostituzione, con cui troppi tirano a campare a Tel Aviv, a quanto mi dicono.

All'ufficio turistico mi rifocillo con cartine e depliant, per dare ancora più credito alla mia versione di viaggiatore casuale. Questa è la mappa di Israele che arriva in mano a ogni visitatore: come potete vedere, i Territori Occupati sono inglobati, la linea divisoria verde del 1967 non esiste più, e Gaza è attraversata da strisce diagonali, come un errore della Storia. «Non è un errore, non è una casualità. Quella mappa è semplicemente la versione ufficiale dello Stato israeliano in questo momento storico», mi spiega Mauricio Lapchik di Peace Now, un'ONG israeliana che lavora per costruire ponti tra vari segmenti di opposizione a Netanyahu e si batte per la soluzione a due Stati. «Solo dieci anni fa avrebbe fatto scandalo, ma oggi è diverso. Oggi l'intera società è sulla via della radicalizzazione e accetta queste cose. Ma esistono sacche di opposizione». Andiamo a vedere se è vero, e che aria si respira.Image L'analista militare Edward Luttwak nel 1994 ha scritto un celebre saggio dal titolo: il fascismo è l'ondata del futuro. Ora Luttwak, in pieno furore da guerra di civiltà, ci spiega che in Israele i pessimisti si trovano soltanto in due segmenti di società: gli omosessuali e la sinistra. Nel resto della nazione, spiega, trionfa la positività. Io non so se Luttwak ha ragione, a Tel Aviv si lamentano che l'economia non è mai andata così male negli ultimi trent'anni e su ogni palo della luce c'è un adesivo che ricorda un soldato morto a Gaza o un ostaggio ancora da liberare. Alla stazione ferroviaria, intanto, distribuiscono volantini come quello che vedete sotto.Image
Aug 23, 2024 13 tweets 6 min read
💥Il discorso di Kamala Harris di stanotte e, più in generale, la convention dei Democratici hanno mostrato che non solo c'è ancora molto lavoro da fare per cambiare l'opinione pubblica statunitense, ma che probabilmente questo non sarà sufficiente.
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(1/12) Il dibattito sul conflitto in Palestina è cambiato enormemente negli ultimi anni. Ero a New York a seguire l'ultima rappresaglia a Gaza nel 2014, lavoravo per un'agenzia di stampa italo-americana, e posso dire senza alcun dubbio che se il massacro nella Striscia e i pogrom in Cisgiordania fossero avvenuti dieci o anche solo cinque anni fa, non ci sarebbe stato alcun movimento d'opposizione negli Stati Uniti. La maggior parte degli elettori Dem non avrebbe sostenuto un cessate il fuoco, un mandato di cattura per Netanyahu oppure le ragioni dei palestinesi come fa ora.

Bisogna ricordare da dove si è partiti per notare dove si è arrivati oggi.

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Aug 21, 2024 7 tweets 3 min read
Un amico ha scritto: questi sono anni in cui il ceto medio-basso ha deciso di spendere sistematicamente tutti i suoi averi al ristorante. Natalia Aspesi diceva che nell'estate italiana ogni pretesa di cultura è svanita in una grande, disperata corsa al mangiare.

Parliamone.
🧵Image Ho raccolto delle teorie. Una è che questa sarebbe la conseguenza del fatto che sempre meno persone possono comprarsi una casa e quindi, se non patrimonializzano, dissipano. Però non si capisce perché dissipare solo in cibo (o viaggi) e non musica, teatro, e altre attività.Image
Jul 19, 2024 8 tweets 3 min read
💥Il parlamento israeliano ha votato a favore di una risoluzione che rifiuta ufficialmente la possibilità di una “soluzione dei due stati”. È di fatto la posizione mantenuta da molti anni da Netanyahu, ma non era mai stata messa nero su bianco così esplicitamente.
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1/7 Image È scelta che isola ancora di più Israele e che coinvolge tutto l'arco parlamentare: su 120 deputati hanno votato a favore 68, e solo 9 hanno votato contro, mentre tutti gli altri si sono astenuti - incluso il centrosinistra. Mandati al macero gli accordi di Oslo del 1993.

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Jul 12, 2024 20 tweets 7 min read
💥«Il Sud muore». Una malattia che sento denunciata da quando sono ragazzino, dai primi anni Zero. Un'agonia lenta e diffusa che vent'anni dopo è addirittura peggiorata, che ne corrode la fibra economica, sociale, democratica. Con una differenza: non interessa più nessuno.
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1/Image L'Italia divisa è una costante della storia unitaria, ma oggi rappresenta un unicum nello scenario continentale. Dove il Sud, coi suoi 20 milioni di abitanti, resta non solo la più grande area meno sviluppata, ma anche la più grande area dove il declino non si produce rivolta.
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Jul 6, 2024 22 tweets 9 min read
💥Ora che si sono concluse anche le elezioni iraniane, con la vittoria del riformista senza troppo potere Pezeshkian e una forte astensione, va ammesso che la maggior parte delle analisi sull'Iran su cui fanno affidamento i "falchi" occidentali si basano su pie illusioni.
🧵 Image Non pretendo di essere un esperto di Iran. Ma occupandomi di conflitti su riviste generaliste, trovo interessante commentare un doppio movimento: i "multipolaristi", che sono una minoranza, che tifano vedono nell'Iran un baluardo anti-americano; e i segmenti manichei, che sono maggioritari nelle nostre redazioni e nei partiti, che vedono nell'Iran un attore del nuovo Asse del Male.Image
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Jun 5, 2024 7 tweets 3 min read
💥 Un fantomatico «editore di New York avrebbe suggerito alla direzione di Repubblica di pubblicare un testo su un paginone intero, dimenticandosi di indicare che era di 13 anni fa. Si potrebbe già ridere qui. Ma più ci si pensa, più la storia è grottesca.

🧵 Se il problema fosse solo l'occultamento della data originaria della lettera, infatti, non si capisce perché anche nel sottotitolo e nell'introduzione al testo l'autore venga indicato per ben due volte con un verbo al presente.
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Jun 2, 2024 11 tweets 4 min read
💥Questo #2giugno corrisponde a un momento in cui molti intellettuali, anche di sinistra, in cerca di avventura, si sono convinti che siamo già in guerra totale. «Occidente contro Russia e i suoi alleati». «Occidente contro le autocrazie».

È lo scenario culturale del 1914.

🧵 Image Uno scenario basato sulle mire espansionistiche del blocco avversario, a volte reali ma spesso ridotte a caricature, a paralleli col Reich. O basato sull'idea che tutte le potenze in quanto tali siano espansioniste, e noi, come Occidente, dobbiamo adeguarci. Senza sensi di colpa. Image
May 8, 2024 5 tweets 2 min read
Ora, rendetevi conto come devono sentirsi quei segmenti che sono stati per mesi scettici sulla strategia atlantista più rigida quando leggono sul Corriere che:

«Nell’analisi del conflitto in Ucraina, le voci critiche sono state zittite come filorusse, mentre la russofobia dilagante confondeva disegni criminosi di Putin con storici legami economici e culturali con la Russia... La solidarietà e il sostegno militare a Kiev si stanno risolvendo nell’agonia infinita del Paese, senza tenere conto della sproporzione delle forze e della superiorità decisionale del regime russo, mentre Europa e Stati Uniti tergiversavano... Non c’è possibilità di vittoria per l’Ucraina, al punto che dietro le quinte si comincia a pensare a una spartizione del Paese, in pratica il ritorno allo scenario iniziale». Lasciamo stare se Nava abbia torto o ragione. Io, per esempio, non valuto la situazione ucraina come quella di un collasso imminente generalizzato. Ma per due anni, va ammesso, la censura nei confronti di chi ha provato ad anticipare le stesse cose che scrive oggi Nava - sull'arroganza degli occidentalisti, gli errori della strategia Nato - è stata reale, forte, e spesso ha prevalso rispetto alla capacità di questi critici di vendersi, di rendersi interessanti e quindi di poter andare a dire certe cose in televisione. Spesso sono state scelte macchiette o personaggi egotici che hanno aggiunto a quelle critiche tantissime cose non condivisibili.
Mar 23, 2024 24 tweets 9 min read
💥 Germania, dove vai?
Persino la sinistra israeliana, che deve vedersela con una fortissima stretta sciovinista, è sconvolta per i livelli di repressione e conformismo anti-arabo che si vedono nel Paese governato dai rosso-verdi di Scholz. Una deriva illiberale che travalica la pur legittima necessità di tenere insieme lo Stato tedesco respingendo gli identitarismi e l'estremismo religioso. È raccontata da @972mag in un'inchiesta che lascia senza parole:

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1/972mag.com/germany-israel…Image 2/ Il silenziamento di massa è iniziato l'8 ottobre, quando Malcolm Ohanwe, un giornalista tedesco-palestinese, è stato cacciato per aver contestualizzato l'attacco del 7 ottobre.

Un calciatore del Mainz 05 è stato sospeso per aver pubblicato un messaggio pro-Palestina su Instagram.

Il segretario di Stato dello Schleswig-Holstein è stato sospeso invece per aver condannato Hamas e l'occupazione israeliana.

A confronto l'Italia di Meloni, che pure si rifiuta di riprendere i finanziamenti all'UNRWA, è un modello di pluralismo e tolleranza.