Thread by @Simone_Fattori

#UnaCanzoneAlGiorno
#3maggio
Nel 1996 Vasco Rossi è già Vasco Rossi. Ma è anche un uomo che ha deciso di fare i conti con i suoi demoni, per aprire un nuovo ciclo della sua vita. Deve scriverli, deve cantarli, però.
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Nessun pericolo per te è un disco rock, suonato da grandi musicisti e cantato con insolita, lucida disperazione.
E’ il disco dove c’è Sally, e già questo basta e avanza.
Due anni prima era morto, per un cancro ai polmoni a soli 43 anni, Maurizio Lolli.

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Per Vasco era molto di più di un manager: l’amico di sempre, uno che sapeva come prenderlo e come proteggerlo. Vasco ha vissuto mesi di grande dolore, che poi ha scaricato dentro una canzone. Un brano anomalo per i suoi canoni.

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A parlare sono due personaggi: Vasco da qui, Lolli da chissà quale altra dimensione. Chi all’improvviso è andato via, e vola sopra il mondo cogliendone tutta la sua vacuità, racconta le sensazioni a chi sulla terra è impelagato nei soliti piccoli e grandi problemi quotidiani.

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Chi rimane continua la sua vita senza guida, nella quale si prova si sbaglia e si ricomincia, senza angeli a insegnarti la strada buona.
Gli Angeli uscirà come secondo singolo dell’album, accompagnato da un costosissimo video piuttosto didascalico firmato da Roman Polański.

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Il chitarrista Mike Landau realizza quello che a mio parere è l’assolo di chitarra più bello della musica italiana. Ma pare che abbia solo eseguito le istruzioni di Andrea Braido. A distanza di quasi 25 anni, Gli angeli conserva tutta la sua freschezza e il suo peso specifico

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La canzone più bella di quel disco (ok, c’è Sally, ma gioca un altro campionato) e una delle perle meno citate della produzione di Vasco.
Serve a trovare la forza di rialzarsi, da soli: Qui la notte è buia/E ci sei soltanto tu.
#UnaCanzoneAlGiorno