🇱🇾🇮🇹 Oggi il Primo ministro libico @Dabaibahamid è in visita in Italia. E sì, di sicuro stabilizzare la Libia è cruciale.
Ma non possiamo dimenticare che nel paese torna a crescere l'assurda pratica della detenzione dei migranti.
Su questo, l'Italia è muta da anni.
Un thread.
Stando alle stime di @Refugees, il numero di migranti detenuti nei centri di detenzione libici ufficiali nel 2019-2020 era crollato.
Da alcuni mesi, invece, è tornato rapidamente a crescere.
Nel giro di un anno è quintuplicato, passando da 1.000 a 5.000 persone.
E i 5.000 migranti detenuti nei centri ufficiali sono solo la punta dell'iceberg: ci sono anche i centri illegali, che "ospitano" migliaia di persone.
Le condizioni sono disumane e degradanti.
Manca cibo, acqua, tutto.
Si resta dentro per mesi, esposti a torture e abusi.
La cosa più assurda? La detenzione non ha alcuno scopo, salvo quello dell'estorsione.
I detenuti non sono rimpatriati.
Restano lì mesi, in attesa di tornare liberi (spesso dopo che la loro famiglia ha pagato) e tentare di nuovo la via del mare.
C'è chi lo fa CINQUE volte.
"Niente può giustificare le orrende condizioni dei migranti e rifugiati detenuti in Libia".
Non sono parole mie, ma del Segretario generale Onu @antonioguterres, che chiede da anni la chiusura dei centri.
Perché niente di questo è segreto.
aljazeera.com/news/2020/9/4/…
Nessuno dovrebbe essere detenuto perché migrante.
Nessuno dovrebbe essere detenuto, mai, in queste condizioni.
Ma, soprattutto, non dovrebbero essere detenuti i bambini.
Conclusione. Sì, stabilizzare la Libia è cruciale. Offrire sostegno politico e finanziario alla transizione lo è altrettanto.
Ma chiudere gli occhi di fronte a pratiche disumane non ci rende un partner più serio; solo più debole.
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