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spam spam spam a favore della legalizzazione della cannabis. non aspettatevi altro da me. 🇵🇸

Aug 7, 2021, 19 tweets

Con il termine "false friends" viene indicata una serie di vocaboli della lingua inglese che, per assonanza, omofonia, o semplice suggestione, tendiamo ad associare a significati italiani che si rivelano inesatti: per esempio, "eventually" è "infine", non "eventualmente".

La dialettica proibizionista ricorre, e indugia spesso, in simili errori concettuali. E quasi mai, a generare confusione, è una semplice congruenza semantica.
Se è vero che chi pensa bene parla bene, l'assunto è valido anche invertendo l'ordine dei due verbi.

Libero/Legale

"I sostenitori della legalizzazione vogliono solo poter consumare liberamente".
La prima delle obiezioni mosse a chi si spende per una riforma delle leggi sulla Cannabis ha a che fare, di solito, col maggior controsenso logico creato dal proibizionismo.

È la situazione del mercato delle sostanze illecite a smentire il teorema.
Se l'assunto di partenza fosse vero, infatti, la proibizione avrebbe già ottenuto risultati tangibili, in primis il calo del consumo.
Eppure, almeno un italiano su dieci (stime al ribasso) è consumatore.

Nel 1961, l'impegno preso dagli Stati membri delle Nazioni Unite prevedeva lo stroncamento della produzione illegale di Cannabis entro il 1989.
Fatto che storicamente non si è verificato.

Nello specifico, è proprio lo status di illegalità della Cannabis a garantirne diffusione incontrollata e indiscriminata.
Ciò equivale al massimo grado possibile di libertà.
Il progressivo abbassamento dell'età media del primo contatto ne è una conferma.

Questo avviene perché, a differenza dello Stato, il pusher non chiede la carta di identità.
Il mercato è già libero, ma non è ancora legale.
E "libero" e "legale" non sono affatto sinonimi.

Consumo/Sostanza

"E i pericoli alla guida, non li considerate?"
Chi pone la questione in termini simili non ha l'accortezza di realizzare che proprietà ed effetti della Cannabis non sono vincolate al consumo che ne viene fatto.

Così come argomentare degli effetti collaterali di un farmaco non ne mina l'efficacia.
A maggior ragione se l'ipotizzato aumento degli incidenti stradali, i millantati danni fisici irreversibili, l'invocato calo della produttività continuano a vedersi smentiti da dati e studi.

Ricreativa/Terapeutica

"Cannabis legale, ma solo a fini terapeutici".
Attuare un discrimine fra gli utilizzi diventa opera del tutto pretestuosa: scindere due contesti complementari e che non agiscono in contrasto fra loro chiama in causa strumenti di lettura relativi all'etica.

I quali impediscono un approccio scientifico.
Inoltre, esistono diverse patologie, come alcuni disturbi alimentari, che non prevedono un iter terapeutico standard, e per le quali non esistono farmaci.
Non è escluso la Cannabis possa rivelarsi la miglior terapia possibile.

Aggiungiamo a questo il fatto che mancati produzione e approvvigionamento obbligano i pazienti a ricorrere al mercato nero. Il mercato "ludico".
Il fatto che la Cannabis venga reperita al di fuori dei circuiti medici rende esplicito che l'uso ricreativo è quello terapeutico.

Per una sola pianta, decine di utilizzi possibili.
I quali spesso non si escludono fra loro.

Favorevole/Contrario

"Favorevole o contrario alla legalizzazione della Cannabis?"
È questa la domanda che solitamente introduce la tematica.
Penso si tratti di un modo sbagliato di porre la questione, alla luce di diversi elementi.

Innanzitutto, la riforma delle attuali leggi sulla Cannabis (discorso valido anche per le altre sostanze) sarebbe frutto di precise indicazioni dell'OMS.
La votazione del 2 Dicembre 2020 a Vienna ne è solo la prova più recente.

In secondo luogo - e in parte di conseguenza, l'attuale divieto viola almeno due articoli costituzionali, come il 9 e il 32.

Infine, dal 2016, possiamo contare su un dispositivo della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, nel quale si sollecita la legalizzazione alla stregua di effettivo strumento di lotta alla malavita.

Sulla base di queste motivazioni, appare evidente come il quesito sia privo di contenuti e possibili risvolti.
Scienza, Costituzione, e Giurisprudenza, ecco quali dovrebbero essere le bussole concettuali.

Ricorrere a parole fuorvianti inquina il dibattito.
Impedisce una pragmatica comprensione del problema, e genera difficoltà comunicative.
Indica una prospettiva fuorviante da cui guardare alla legalizzazione, anche quando la si sostiene, sviandone la lettura.
#SpiniNelFianco

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