Ugo Quinzi Profile picture
Ultimo Cittadino di Roma Non guardo tv Appartengo a 2 felini: Samantha e Samy Perciò lavoro a tempo pieno in una Struttura Residenziale Psichiatrica # rm -rf /*

Sep 18, 2021, 11 tweets

Vedete?

Quel piccolo schermo è cresciuto, tanti pollici o tanti canali, che differenza fa? Da biglietto da visita di una Nazione è diventato businnes internazionale.

Trasmetteva per poche ore pochi programmi, non poteva permettersi l'insuccesso o peggio l'inaffidabilità.

1/

Che ne sanno le giovani generazioni del monoscopio in attesa dei programmi? Oggi il segnale viaggia sui satelliti, non è più analogico, è digitale, e non di prima ma di seconda terza quarta generazione.

2/

La gioia dell'inizio delle trasmissioni. Chi la ricorda?

Perché le trasmissioni avevano un inizio e avevano una fine. E c'era anche la sigla.

Chissà quanti si saranno chiesti chi fossero gli autori delle musiche...

3/

"Tutto cangia, il ciel s'abbella" dal Guglielmo Tell di quel furbastro di Gioacchino Rossini - la sigla iniziale.

"Armonia del pianeta Saturno" di Roberto Lupi (poco noto antroposofo seguace di Steiner, divenuto famoso per quei pochi secondi) - la sigla di chiusura.

4/

Poi è arrivato il colore, rimasi a bocca aperta incapace di parlare la prima volta che vidi una trasmissione a colori.

Poi si moltiplicarono i canali, le tv "private", le trasmissioni osè che per noi adolescenti erano il massimo della trasgressione.

5/

Le pubblicità di un tempo, interpretate da attori di fama, del teatro e del cinema, erano piccoli capolavori di sceneggiatura e recitazione.

È nostalgia?

Un po' sì, della bella televisione che fu, elegante, non urlata, stimolante, responsabile.

6/

Certo non nostalgia di quella bigotta, ammanierata, didascalica... ma erano i tempi di un'Italietta che forse per certi aspetti non è mai passata. Si dipendeva allora dai tg come pure oggi!

Egidio Storaci, napoletano, compose la musica della sigla che ci accompagnò per anni.

7/

Ho imparato i borghi d'Italia dai memorabili (e inspiegabili) intervalli sulle note di Händel. Non erano solo riempitivi. Per una generazione povera come la mia era vedere posti dove probabilmente non si poteva andare, era viaggiare con la fantasia.

8/

Non guardo più la tv da anni.

I talk show e gli spettacoli finti-reality, le serie interminabili e dozzinali... a voi pare facile riempire di cose belle e sensate i palinsesti di centinaia di canali 24 ore al giorno per 365 giorni l'anno?

9/

E vi pare facile trovare per ogni ora del giorno e della notte per ogni canale ed ogni programma un professionista di qualità che non deluda spettatori e sponsor?

La Linea di Osvaldo Cavandoli ha più ironia e più saggezza di quasi tutti i volti della tv di ogg.

10/

Almeno da quello che sento qui e dalle clip critiche che ogni tanto mi compaiono.

Non prendetevela, il trucco sta nel restituire all'elettrodomestico il suo valore e nel non perdere il proprio prezioso tempo dietro a diatribe su mediocri conduttori di mediocri programmi.

eof/

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