Peppe 'Coffee' Brescia Profile picture
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Oct 4, 2021, 23 tweets

"...effettuare un'analisi dei costi sociali relativi alla gestione degli utenti affetti da problematiche di dipendenza da sostanze stupefacenti, partendo da una disamina dell'organizzazione socio-sanitaria, a livello nazionale e regionale, nonché della sua dinamica nel tempo".

Impatto sanitario

In Italia, nel 2019, sono attivi 562 Ser.D, una media di 0,9 ogni 100mila abitanti.
Valore massimo di 1,0 (Sud e Nord-Ovest), valore minimo 0,8 (Nord-Est).
Il Molise la regione con il valore massimo (2,0), la P.A. di Trento la zona con il valore minimo (0,3).

2012-2019: 11,5% di riduzione del numero di Ser.D in rapporto alla popolazione.
Numero degli operatori al 2019: 6.624 (11,2 ogni 100mila abitanti), con un 9% di riduzione osservata fra 2007 e 2019.
Riduzione massima: Basilicata (37,2%)
Incremento massimo: FVG (92,8%)

Composizione del personale operante:
- 30,2% infermieri
- 22,3% medici
- 15% psicologi
- 13,6% assistenti sociali
- 9,4% educatori professionali
- 3,9% personale amministrativo
- 5,6% altre figure professionali

- Toscana, Campania e Sardegna: regioni con maggior quota di personale medico
- Liguria, FVG, Lazio e Umbria: personale infermieristico che rappresenta quasi la metà dell'organico
- P.A. Bolzano e Valle d'Aosta: realtà con maggior presenza di psicologi

Nel 2019, i Ser.D hanno assistito 136.320 persone con problemi di tossicodipendenza da sostanze: aumento del 6,5%, con 8.343 casi in più (pari a 225,8 ogni 100mila abitanti).
Sommando i trattamenti in cui l'abuso di sostanze è secondario, il numero si assesta sui 207.178 utenti.

Considerando i casi di abuso primario, essi sono calati del 16,9% rispetto al 2012.
In proporzione alla popolazione, la maggior prevalenza di persone prese in carico si riscontra nel Centro Italia.
Si conferma un'importante variabilità a livello regionale.

Popolazione maschile:
- 85,9% del totale dell'utenza
- 92,6% italiani
- 60% nella fascia d'età 35-54 anni

Sostanze di abuso più frequenti:
- 65,6% oppiacei
- 21,5% cocaina
- 11,3% cannabinoidi

Nel 2018 sono stati effettuati 21.159 ricoveri ospedalieri associati a diagnosi (anche secondarie) di patologie droga-correlate, di cui:
- 89,3% in acuzie
- 10,2% in riabilitazione
- 0,5% in lungodegenza

Circa il 70% dei ricoveri riguarda:
- abuso o dipendenza da alcol/farmaci senza terapia riabilitativa senza CC
- psicosi
- disturbo personalità e controllo impulsi
- abuso o dipendenza da alcol/farmaci con terapia riabilitativa con CC
- dimissione contro parere sanitario

Oltre l'80% dei ricoveri vengono effettuati in quattro discipline:
- psichiatria (55,3%)
- medicina generale (12,3%)
- riabilitazione (9,9%)
- neurologia (7,1%)

I principali trattamenti farmacologici distribuiti nei Ser.D sono metadone, buprenorfina, e buprenorfina in associazione al naloxone.
Sodio oxibato e levometadone per alcoldipendenza, cui si aggiungono naltrexone e disulfiram.

Costo complessivo per l'assistenza da parte dei Ser.D (2019): 1.044.057.579, in diminuzione del 10,8% rispetto al 2012.
Nello stesso lasso di tempo, aumentano impercettibilmente i costi per l'assistenza agli utenti: +0,4%

Impatto sul sistema giudiziario

L'esclusione dal contesto sociale produttivo delle persone tossicodipendenti genera spesso comportamenti criminogeni.
Principali strumenti punitivi:
- artt. 186 e 187 Codice della Strada
- artt. 73, 74 e 75 del DPR 309/90.

Una delle maggiori problematiche generate dalla mancanza di inclusione sociale è la reiterazione degli illeciti penali.
Il fenomeno della tossicodipendenza, inoltre, gioca un ruolo di primo piano all'interno del nostro sistema penitenziario.

Una specifica fondamentale: per "reati commessi in relazione al proprio stato di tossicodipendenza" non si intendono solo quelli relativi agli stupefacenti, ma tutti quelli "la cui commissione sia stata direttamente motivata dallo stato di tossicodipendenza".

L'esecuzione alternativa della pena si concretizza mediante due istituti:
- sospensione della pena a favore di un percorso riabilitativo
- affidamento in prova
Il 25% della popolazione penitenziaria manifesta problemi di tossicodipendenza, ed è un dato stabile da oltre 5 anni.

"Sarebbe auspicabile che il momento terapeutico fosse sempre preminente rispetto a quello sanzionatorio e che, nella difficile ricerca di un punto di equilibrio fra pena e terapia, prevalesse sempre il rispetto del principio personalista e del corretto sviluppo della persona".

Impatto economico

Il modello analitico prevede una simulazione di tre aspetti:
- tipologia consumatori (attivi o occasionali)
- gestione consumatori (presa in carico o meno)
- esiti presa in carico
- aspetti sociali (occupazione, commissione di reati, detenzione ecc.)

Il risultato è l'elaborazione di 104 profili di utenti ("stati"). Per ogni stato si è dunque effettuata una stima dei differenti numeri di casi.
Sulla base di questo modello, la stima del costo della dipendenza da droghe in Italia sarebbe di 8,1 miliardi annui.

Se a questo aggiungiamo i 16 miliardi stimati riferiti al mercato sommerso delle sostanze illecite, si arriva a un totale di 24 miliardi.

Considerazioni finali.
#SpiniNelFianco

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