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A #Taiwan non si mette bene.
Dovevano terminare domenica, invece proseguono per il 6° giorno di fila le esercitazioni della #Cina intorno a 🇹🇼. Di più: Pechino afferma che "la linea mediana dello Stretto" non esiste. Il motivo? Semplice:"Taiwan è parte del territorio 🇨🇳".
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A Taipei si guarda con sempre maggiore apprensione alle mosse cinesi. Non è un mistero che l'obiettivo del Partito Comunista Cinese sia quello di riportare #Taiwan sotto il pieno controllo della #Cina entro il 2049. Con le buone o con le cattive.
"Entro" non signifca "nel".
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La "riunificazione" designata dalla Cina come obiettivo strategico può avvenire molto prima. E a dare voce ai timori che queste esercitazioni possano tradursi in una prova generale d'invasione è il ministro degli esteri di #Taiwan, Joseph Wu, secondo il quale "dopo che le
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manovre si saranno concluse, la 🇨🇳 potrebbe tentare di ripetere più volte le sue azioni nel tentativo di danneggiare lo status quo a lungo termine nello Stretto di #Taiwan". Sono parole che restituiscono la gravità della situazione e che fanno il paio con quelle pronunciate
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ieri dal sottosegretario alla Difesa Usa per gli Affari politici, Colin Kahl, che ha dichiarato che il Pentagono prevede l'invasione di #Taiwan da parte della #Cina "entro 2 anni".
Certo, gli 🇺🇸 possono aver interesse ad aumentare pubblicamente l'allarme, ma il rischio c'è.
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Obiettivo strategico di 🇹🇼 è spezzare l'isolamento all'interno del quale Pechino vuole confinarla.
Così vanno lette le parole di Wu, quando dice che le iniziative cinesi "forniscono un'immagine chiara delle ambizioni geostrategiche della Cina", che vanno "oltre l'isola".
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#Taiwan sta dicendo: 'Usa, Giappone, Australia, mondo libero: la Cina non è un problema soltanto nostro'.
Vi ricorda qualcosa? Sì, è lo stesso discorso utilizzato da Zelensky dopo l'invasione russa.
#Taiwan però è strategicamente decisiva per gli USA, a
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differenza dell'Ucraina. Ciò significa che in caso di attacco cinese all'isola Washington dovrebbe giocoforza muoversi in sua difesa.
Pena la perdita di status di Numero Uno tra le superpotenze, con annesso rovesciamento dell'ordine globale, e probabile assedio dei
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suoi nemici atavici. Perché la geopolitica non è che la trasposizione su larga scala dei rapporti fra persone. Nel momento di massima debolezza di un leader, pronto ad abdicare, non c'è da sorprendersi che i suoi rivali di sempre fremano per infliggergli il colpo di grazia.
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Così accadrebbe tra 🇺🇸 e🇨🇳.
Ecco perché la vicenda #Taiwan è decisiva. Ecco perché nel mio piccolo cercherò di tenervi sempre aggiornati.
steadyhq.com/it/dangelodario
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