“Non sono un eroe. Capisci, gli eroi sono il mio popolo che sta combattendo in prima linea. Sono solo il loro comandante, tutto qui.”
Storia di Michail Tolstych soprannominato "Givi", leggendario comandante del Battaglione Somalia
#Donbass #RPD #Donetsk
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2/ Guerra del Donbass, 2014
Givi si unì ai ribelli nelle fasi iniziali del conflitto ed avrebbe assunto il controllo di un battaglione denominato poi, in seguito agli scontri di Ilovaisk, il Battaglione Somalia.
3/ Noto per la freddezza mostrata sul campo di battaglia, guidò il suo gruppo nel corso delle sanguinose battaglie di Ilovaisk e dell’aeroporto di Donetsk infliggendo sconfitte all’esercito regolare ucraino.
4/ Alto, lineamenti caucasici, andatura più da rapper che da militare, Givi ha un difetto di pronuncia che rende le sue parole poco comprensibili, ma i suoi ordini risuonano forti e chiari agli uomini che lo seguono da mesi.
5/. Proprio a Ilovaisk è nato il mito del comandante Givi, nella battaglia cha ha cambiato le sorti del conflitto, quando l’esercito ucraino sembrava sul punto di riprendere il controllo delle regioni ribelli per poi essere travolto da un repentino cambiamento di fronte.
6/. Assedio di Ilovaisk, 10 agosto 2014 - 2 settembre 2014
La battaglia si è rivelata una delle più sanguinose, per l’esercito di Kiev, dell’intera guerra del Donbass. Le forze regolari, infatti, avevano fatto il loro ingresso nella città,
7/. posta sotto il controllo dei ribelli separatisti. In una prima fase l’esercito ucraino era riuscito a conquistare il centro urbano ed in quella fase del conflitto sembravano, più in generale, sul punto di poter sconfiggere definitivamente i separatisti
8/. e di riportare sotto il proprio controllo gli oblast di Donetsk e Lugansk. Il gruppo di artiglieri guidato da Givi riuscì, però, ad accerchiare i militari che furono costretti a ritirarsi in maniera non organizzata. Ciò portò alla morte di almeno 400 soldati ucraini.
9/. Le perdite inflitte al nemico sconfitto furono pesantissime e quando arrivò il comandante Motorola, altro iconico comandate delle truppe separatiste alla guida del Battaglione Sparta,
10/ e si rese conto della devastazione procurata dagli uomini di Givi, esclamò “ma che c… siete? Dei Somali?”. E così la neonata unità di artiglieria pesante trovò il suo nome e Givi il suo ruolo nell’epica di questo conflitto.
11/ Caduta Ilovaisk, Givi e suoi uomini si spostano all’aeroporto di Donetsk per partecipare alla battaglia cruciale e imporre il controllo sul capoluogo.
12/ Il battaglione Somalia si sistema in un palazzo a sud dell’aeroporto, da lì comincia a sferrare un fuoco incessante per mesi e mesi contro il terminal nel quale sono arroccate le forze speciali ucraine.
13/ Da tempo le forze filorusse non riescono a venire a capo della resistenza degli ucraini all’interno dell’aeroporto, uomini disposti a tutto, soprannominati cyborg, per la capacità di non dormire, non mangiare, resistere per giorni e giorni in condizioni disperate.
14/ Arrivato Givi cambia la musica e i cyborg vengono sconfitti. Come? Con un massiccio uso di artiglieria, non riuscendo a espugnare la zona ha fatto radere al suolo l’intero terminal, per poi permettere allo Sparta del comandante Motorola di entrare.
15/ Con lui poi sono entrate anche le telecamere, come sottolinea Givi “Motorola piace ai giornalisti, guarda caso andate sempre in giro con lui, a dare retta a voi sembra che fa tutto lo Sparta..”
16/ Durante la firma degli accordi tra autorità ucraine e separatiste all’interno dell’aeroporto, davanti agli operatori Osce giunti per il recupero dei cadaveri, Givi urla: “Se credete che mi fermerò all’aeroporto sbagliate di grosso, fosse per me, arriverei a Kiev”.
17/ In un video di una celebre intervista, non dà alcun segno di paura quando un missile Grad cade a poche decine di metri da lui. Gli uomini della sua scorta scappano mentre lui rimane calmo a fumare per poi raccogliere i frammenti roventi che sono caduti di fianco al suo piede.
18/ Poi c’è un video dell’interrogatorio di alcuni prigionieri ucraini catturati nella zona dell’aeroporto: “Sono il Comandante Givi” dice a un prigioniero poi con un coltello che assomiglia più a una spada, inizia a strappargli le mostrine di dosso costringendolo a ingoiarsele.
19/ Givi è un vero comandante del popolo, dietro di lui i combattenti lo seguono coraggiosamente e invariabilmente vincono. Quando si tratta di sfondare le linee nemiche, in genere, tocca sempre a lui e al suo Battaglione, il Somalia.
20/ Il carisma del comandante Givi e la sua figura pubblica controversa hanno attirato l’ammirazione dei separatisti e l’odio del governo di Kiev e delle sue forze di sicurezza.
21/ Givi perse la vita poco dopo le 6 di mattina dell’8 febbraio del 2017, a soli 37 anni, quando un razzo, sparato da una lunga distanza, colpì l’ufficio nel quale stava lavorando, nella città di Donetsk.
22/ La sua morte è andata ad inserirsi nel filone delle uccisioni misteriose che ha visto coinvolti anche altri leader separatisti, da Arsen Pavlov detto Motorola ad Alexander Zakharchenko entrambi vittime di misteriosi attentati la cui responsabilità non è mai stata rivendicata.
23/ Il particolare: nel 2016 Arsen Pavlov, noto come “Motorola”, è stato ucciso come Borsellino. Con una bomba piazzata nell’ascensore del suo condominio. Aveva 33 anni, ed era il comandante del Battaglione Sparta.
24/ “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i suoi amici”.
Lo dice il Vangelo e lo ripeteva spesso proprio Motorola.
Givi: “Non sono un eroe. La vittoria è fatta dai miei artiglieri, dai miei soldati in prima linea, dalla mia fanteria”.
25/ Le forze separatiste, in seguito all’uccisione di Givi, decisero di proclamare tre giorni di lutto a ricordo della sua figura.
Al suo funerale, il capo della RPD Alexander Zakharchenko disse:
“Givi è stato ucciso vilmente, perché non potevano sconfiggerlo in battaglia”.
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