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Dec 2, 2022, 15 tweets

#MondoBeatles By @DonPiricoddi con la collaborazione di @florabarral
@thebeatles #RubberSoul 2 parte

L’iniziale Drive My Car è probabilmente la miglior apertura mai ascoltata su un disco dei Beatles fino a quel momento, profetica la frase di chitarra solista sulla quale si attorciglia il basso pesante prima dell’entrata della batteria di Starr, una traccia fortemente influenzata

dai ritmi soul del periodo; l’autore, McCartney, sfoggia la sua versatilità vocale sfruttando al meglio la neritudine del timbro rauco e acuto; il testo (con lo zampino di Lennon) è un riuscito pastiche di allusioni sessuali a partire dal titolo

e culmina nei beep beep corali colmi di connotati erotici.
Norwegian Wood, un altro classico del disco composta quasi interamente da Lennon, si colloca nel filone delle canzoni-commedia del periodo,

costruita su una progressione armonica tipicamente dylaniana ma in un atipico tempo di valzer; il brano concettualmente segna una svolta nel percorso dell'autore: di qui in avanti la descrizione per immagini sarà l'opzione primaria.

Norwegian Wood è celebre anche per l'introduzione del sitar in un brano pop, lo strumento indiano a corde con cui Harrison aveva cominciato ad armeggiare durante le pause delle riprese del film Help!.

E' lo stesso Lennon a dar vita a Nowhere Man dopo una notte passata a scrivere qualcosa senza risultati apprezzabili, da qui l'idea de "l'uomo che non va da nessuna parte seduto sulla sua terra inesistente",

filosofeggiante riflessione autoironica dall'andatura abulica e il suono squillante. Il tema dell'amore è affrontato con maturità e consapevolezza ben distanti dai tempi dello yè yè, gli arrangiamenti e le soluzioni armoniche divengono sempre meno lineari;

è il caso di You Won't See Me e I'm Looking Through You nelle quali McCartney, circostanza insolita per l'autore, evidenzia il suo stato di inquietudine riguardo il rapporto ormai logoro con l'attrice Jane Asher.

I pezzi firmati da Harrison per Rubber Soul sono due: Think For Yourself, un pop-rock tipicamente mid-sixties e ballabile balza agli onori della cronaca per l'inclusione di due tracce di basso, una registrata passando per l'amplificatore Vox

l'altra, sporcata da un distorsore fuzz, direttamente in console assolve la funzione di riff trainante; la seconda traccia, If I Needed Someone, verrà bollata a posteriori dall'autore come una delle tante canzoni scritte intorno all'accordo di re;

in realtà si tratta del miglior brano mai scritto da Harrison fino a quel momento: offuscata da una nebbiolina vagamente psichedelica grazie alle chitarre effettate di eco e una linea vocale cadenzata cantata a più voci,

ma soprattutto per l'ipnotico giro di basso suonato sui registri medio-alti da Macca, che inizia qui le prove per le “inarrivabili” vette di Paperback Writer e Rain dell'anno successivo. Il nuovo basso svincolato fa capolino anche in The Word,

collaborazione tra Lennon (sua l'idea iniziale e la voce solista) e McCartney; il messaggio di amore universale, antesignano di quel che sarà All You Need Is Love un paio di anni dopo,

è divulgato su un intelaiatura parente stretta dei singoli soul in voga al momento (Wilson Pickett e James Brown -cfr. Ian MacDonald-).
Continua------>>>>>

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