Francesco Petronella Profile picture
Journalist @ispionline - #MiddleEast & #Foreignpolicy. Contributor @ilfoglio_it, analysis @Treccani. My book "Atlante delle bugie" qui: https://t.co/nyUX4lnuWL

May 8, 2023, 16 tweets

Quello che rappresenta la celebre foto della bandiera sovietica sul Reichstag a Berlino, e quello che la Russia di Putin vorrebbe farle rappresentare nella giornata che commemora la sconfitta nazista nella "Grande guerra patriottica", come chiamano la Seconda guerra mondiale 🧵👇

La foto ricorda il momento in cui, a maggio del 1945, le forze dell’Armata Rossa hanno conquistato la capitale del Terzo Reich, di cui l’edificio del Parlamento – bersaglio del famoso incendio del 1933 – era uno dei simboli più importanti.

Non si hanno dubbi su chi sia l’autore di quello scatto: si tratta di Evgenij Khaldei, originario di Donetsk. Quando egli nacque, sotto l’impero zarista, la città si chiamava Juzovka, ma avrebbe assunto il nome di Stalino nel ‘29 (nuovo cambio con la de-stalinizzazione post ‘53)

Non era la prima volta che il vessillo sovietico veniva issato sull’edificio. Il primo a compiere questo gesto fu fu il kazako Rakhimzhan Qoshqarbaev già il 30 aprile (praticamente mentre Hitler si toglieva la vita nel suo bunker sotto la cancelleria insieme a Eva Braun).

La foto di Khaldei – 2 maggio - intendeva ricreare quel momento, consegnando alla storia un’immagine potente e destinata a rimanere nella memoria. Sull’identità militari immortalati dalla sua Leica III - obiettivo da 35mm - però - esistono varie versioni.

Secondo quella ufficiale, Khaldei fu aiutato nell’impresa dai soldati Meliton Kantaria (georgiano, come Stalin, nella foto sotto) e Mikhail Yegorov (russo), i quali issarono la bandiera sovietica sul Reichstag a favore di camera.

Secondo alcuni studiosi, come Walkowitz e Knauer, l’identità reale del soldato ‘issatore’ era quella di Aleksei Kovalev, anch’egli kazako, ma era stata cambiata nella versione ufficiale per ragioni di opportunità politica.

Khaldei stesso raccontò che aveva scelto tre soldati, e che su quel tetto erano in 4 (lui compreso). A issare la bandiera era proprio il 18enne Kovalev, gli altri due erano Abdulkhakim Ismailov (etnicamente un turco del Daghestan, in foto) e il bielorusso Aleksej/Leonid Gorychev

Qual è il punto? Oggi, a distanza di 78 anni è in atto un tentativo di ‘russificare’ la sconfitta del nazismo, calando la mannaia sul mosaico di etnie e nazioni che fu l’Urss, di cui faceva parte anche l’Ucraina. Come il nonno di Zelensky, che combattè proprio nell’Armata Rossa

Come racconta @BBCSteveR in questo reportage da Mosca, la lotta al nazismo viene messa sullo stesso piano della guerra d’invasione contro l’Ucraina. La resistenza dei popoli dell’Urss e l’aggressione russa diventano un’improbabile equazione

@BBCSteveR L’operazione si gioca sulla storica ambiguità sovietica verso i concetti di nazione e patria. Il socialismo era tradizionalmente internazionalista, ma Stalin contro l’Asse chiamò a raccolta i popoli sovietici a difesa della *patria comune*, non del socialismo in quanto tale.

@BBCSteveR L’ambiguità si vide anche nei rapporti Urss.-satelliti, quando i dissidenti venivano puntualmente liquidati proprio con accuse di nazionalismo, titoismo (cioè deviazionismo nazionalista del socialismo), e sionismo (cioè nazionalismo in versione ebraica).

@BBCSteveR L’ambiguità si vide anche nei rapporti post-bellici con il cosiddetto Terzo mondo. L’Urss di Krusciov non aveva problemi a reprimere il nazionalismo in Polonia, Ungheria e a incoraggiarlo in Paesi come l’Egitto di Nasser, che invece perseguitava apertamente i comunisti locali.

@BBCSteveR Insomma, questi argomenti vanno sempre trattati con calma e rigore. La liberazione dell’Europa orientale dal nazismo fu merito di milioni di soldati russi, ma anche kazaki, georgiani, ucraini etc. Come quelli che innalzarono la bandiera sul Reichstag a Berlino, nella storica foto

Tweet bonus. Khaldei, dopo aver effettuato lo scatto, dovette modificarla perché Ismailov, quello che sostiene il portabandiera, indossava due orologi. Questo lasciava pensare che ne avesse rubato uno durante i saccheggi (poi si disse che era una bussola 👇)
cc @Cinzia_Bianco

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