Il progetto si chiamava “Carte du Cielè, atlante fotografico delle stelle.
A coordinarlo il direttore dell’osservatorio di Parigi, Amédée Mouchez.
Un progetto reso possibile dalle nuove tecniche fotografiche, come lastre ad emulsione in gelatina, molto sensibili e facili da usare
Dovete sapere che fino all’avvento della fotografia si era costretti a disegnare ciò che l’essere umano vedeva nell’oculare del telescopio.
Un lavoro lungo, soggettivo, dove spesse volte il disegno non rispecchiava esattamente la realtà.
Diciotto Osservatori con diciotto telescopi identici aderirono al progetto della "Carte du Ciel".
Ad ogni Osservatorio una porzione di cielo.
Tra gli osservatori era presente anche la Specola Vaticana.
Per analizzare 22.000 lastre fotografiche.
La Specola Vaticana era (ed è) un Osservatorio astronomico e centro di ricerca scientifica della Chiesa cattolica.
Fondato il 14 marzo 1891 proprio da Papa Leone XIII venne dotato per l’occasione di un grande telescopio. Il sacerdote Francesco Denza fu il primo direttore.
A quel tempo Papa Leone XIII era molto interessato alla scienza e non solo a questioni religiose.
Decise pertanto di inviare a Parigi un suo rappresentante.
Inizialmente proprio Francesco Denza,laureato in fisica e matematica fondatore della stazione meteorologica di Moncalieri
Poi il suo posto fu preso dal gesuita John Hagen.
A lui servivano aiutanti che sapessero “leggere” le coordinate celesti sulle lastre fotografiche e dunque la posizione degli astri.
Di regola donne
Per la pazienza e la diligenza, ma anche perché venivano pagate meno degli uomini
Lui pensò a noi.
A noi quattro.
I nostri nomi?
Emilia Ponzoni, Regina Colombo, Concetta Finardi e Luigia Panceri, suore dell’Istituto “Suore di Maria Bambina” con Casa Madre a Milano.
E ci mettemmo subito al lavoro.
Diventando sempre più esperte.
A scrivere i dati, certo, ma quando ci mostrarono come fare, anche ad utilizzare il telescopio.
Talmente brave che tutti cominciarono a chiamarci “le donne calcolatrici” per velocità e capacità di calcolare le coordinate riportandole sui fogli.
Le suore erano donne dotate di pazienza, tenacia e ottima manualità.
Dal 1909 al 1929 riuscirono a misurare da sole (a mano perché non c’erano i calcolatori) ben 418.215 stelle.
Il Vaticano fu uno degli Stati che contribuì maggiormente a compilare la prima mappatura del cielo.
Quel progetto internazionale per la mappatura del cielo iniziato a fine Ottocento è proseguito fino al 1966.
Sono state catalogate oltre 5 milioni di stelle.
Ad oggi è nota la posizione di 1,7 miliardi di stelle. Grazie anche ad esperti dell'Osservatorio Astrofisico di Catania.
I nomi della quattro suore, Emilia Ponzoni, Regina Colombo, Concetta Finardi e Luigia Panceri, sono stati rivelati solo nel 2016.
Scoperti per puro caso da padre Sabino Maffeo, dell’Osservatorio Vaticano.
Ora possono avere il giusto riconoscimento.
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