Edoardo Fontana Profile picture
Military Historian graduated in History from the University of Milan. Storico Militare, laureato in Storia, gestisco il portale Acta Bellica.

Mar 11, 2024, 8 tweets

Dal Ministero degli Esteri Estone, una stomachevole distorsione della storia.

Si parte da un drammatico evento - bombardamento di Tallinn - per poi ricamarci intorno ciò che più fa comodo, confidando nell'ignoranza del lettore.

Anzitutto, a bombardare non erano i "russi".⬇️

Si trattò di azioni condotte dall'aviazione a lungo raggio sovietica, a supporto dell'espulsione dei nazisti dai paesi baltici.
Una forza armata multietnica: ad esempio, tra i piloti che colpivano l'Estonia, troviamo ucraini pluridecorati come A.I.Molodchiy e I.E.Gavrysh.

Nell'aviazione sovietica militavano naturalmente anche estoni. Come Endel Puusepp, che divenne Eroe dell'Unione Sovietica proprio combattendo nell'Aviazione a Lungo Raggio.

La partecipazione di moltissimi baltici al progetto sovietico è solitamente dimenticata, o sottaciuta.

L'orrore dei bombardamenti strategici nella WW2 è un tema serissimo.
Specie da parte alleata (ma non solo), degenerarono in omicidi di massa totalmente indiscriminati: una barbarie impunita.

Distorcendo un vero massacro, il ministro estone non rende gran servizio alle vittime.

Da ciò che sappiamo, Tallinn fu triste esempio di obiettivo militare - nerbo logistico tedesco - colpito senza riguardo per le perdite civili collaterali: emerge dagli ordini per i piloti sovietici.

Diverso dai casi di bombardamento terroristico, diretti contro la popolazione.

12 delle 15 divisioni di bombardieri furono dirette contro obiettivi militari (porto e stazione ferroviaria).

Una divisione fu diretta contro generici "obiettivi militari-industriali" nel centro città: scelta criminale, ma siamo ben lontani dall' "area-bombing" britannico.

Nei fatti, l'inevitabile (e nota ai sovietici) imprecisione dei bombardamenti notturni dell'epoca provocò una strage. Circa 600 i civili uccisi (554 dei quali si conosce il nome), più 50 soldati tedeschi e 121 prigionieri.

Ma "siti culturali e residenziali" non erano obiettivo.

Attenzione infine alla chiusa finale del Ministro estone, che - pur non avendo l'onestà di dirlo apertamente - non si limita alla condanna dei morti innocenti, o della repressione sovietica, bensì pare ormai togliere ogni valore alla liberazione dal nazismo stessa.

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