#MdT 01/08/1980 - Anna e Carlo sono vissuti fino al matrimonio a Como, cresciuti nella parrocchia di San Fedele.
Oggi sono partiti in auto con il loro piccolo Luca di 6 anni.
Sono diretti a Marina di Manduria in provincia di Taranto.
Alle porta di Bologna vengono tamponati.
Chiamato un carro attrezzi vengono trainati fino ad un’officina di Casalecchio.
E' quasi mezzanotte.
Devono lasciare l’auto dal meccanico e decidono così di raggiungere il mattino successivo Brindisi in treno.
Da lì si faranno accompagnare fino a Taranto in auto.
#MdT 02/08/1980 - Anna, Carlo e il piccolo Luca sono arrivati alla stazione di Bologna.
Sono sul primo binario in attesa del treno che li deve portare a Brindisi.
Sul primo binario è in sosta il treno Ancona-Chiasso. E in quel momento accade il finimondo.
#MdT 02/08/1980 - Ore 10.25 - Una bomba esplode nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione. Lo scoppio è violentissimo e provoca il crollo delle strutture sovrastanti le sale d’aspetto di prima e seconda classe dove si trovano gli uffici dell’azienda di ristorazione
#MdT 02/08/1980 - Ore 10.25 - Anna, Carlo e il piccolo Luca di 6 anni sono morti sul colpo.
Loro non dovevano essere lì, non dovevano essere alla stazione di @Bologna.
Un maledetto tamponamento li aveva obbligati a quella tappa.
Il papà di Carlo, Guglielmo Mauri, morì di crepacuore poco dopo aver appreso la tragica notizia.
Mamma Giuseppina (la nonna di Luca) entrerà in monastero.
(Le vittime sono sempre molte di più di quelle registrate)
Anna, Carlo e il piccolo Luca sono tre delle 85 vittime di quella #strage frascista.
La più giovane, Angela Fresu, aveva solo 3 anni.
La più anziana, Antonio Montanari, di anni ne aveva 86.
Tutte le storie delle 85 vittime andrebbero raccontate.
Catherine e John, sono fidanzati e laureati da poche settimane.
Sono in vacanza, si devono sposare presto.
I genitori non hanno potuto seguirli causa l’età avanzata.
I genitori di Catherine potranno riconoscere la figlia solo dai vestiti e dai gioielli.
La famiglia Fresa.
Vito è un medico impegnato nella ricerca sul cancro e direttore dell’Istituto di patologia all’università.
E' partito in treno per evitare l’autostrada.
Con lui viaggiano la moglie Errica e il figlio Cesare, 14 anni.
Si salverà solo la figlia rimasta a casa
Paolo e Viviana.
Viviana, 23 anni, lavora in un’azienda agricola.
E' sposata da pochi mesi con Paolo e aspetta un bambino.
Vivono a San Lazzaro con i genitori.
Sono in stazione ad acquistare i biglietti per treno e traghetto per la Sardegna a settembre.
Luca Marino, 24 anni, è fidanzato con Antonella.
Sono in stazione ad accogliere le sorelle di Luca, Angela e Domenica, arrivate apposta dalla Sicilia per conoscere la futura nuora.
Devono tornare tutti assieme a Ravenna, ma il treno è in ritardo.
Franca ha 20 anni e da 4 mesi soltanto lavora per la ditta Cigar, che si occupa della ristorazione all’interno della stazione di Bologna.
E' al telefono con un fornitore.
Assieme a lei muoiono le colleghe Mirella, Euridia, Nilla, Katia e Rita.
Nella sala d'aspetto i bambini giocano, scappano, si nascondono poi si riprendono.
" Dai...non mi prendi...non sai correre".
Dopo lo scoppio rimane per terra una bambolina rossa.
La teneva in braccio Sonia.
Morta con Patrizia, sua sorella maggiore.
Natalia è con il marito e la figlia Manuela alla stazione. Il marito si allontana per acquistare le sigarette. Mamma e figlia vengono travolte da un cumulo di macerie.
Natalia morirà all'Ospedale Bellaria, proprio mentre stanno celebrando i funerali della sua piccola Manuela
Angela Fresu, 3 anni; Luca Mauri, 6 anni; Sonia Burri, 7 anni; Kai Mader, 8 anni; Manuela Gallon, 11 anni; Francesco e Eckhardt Mader,14 anni.
Molti di quei bimbi erano nell’età del "perché’’.
Se i loro coetanei oggi ci chiedessero il "perché", sapremmo cosa rispondere?
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