Il 15 agosto #Salvini ha affermato in un'intervista a @SkyTG24 che "i numeri dimostrano che il legame fra i reati […] e l’immigrazione fuori controllo è evidente".
Ne ho scritto su @ilfoglio_it di oggi, con una chicca finale 👇
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Prima di tutto, il contesto. I reati in Italia - tra cui omicidi, furti, rapine, truffe - sono in calo da anni in modo consistente.
Stesso fenomeno accade anche ai reati commessi da stranieri: -65% tra 2007 e 2016, in tutte le regioni.
Se è vero che gli immigrati, in particolare quelli irregolari, hanno una propensione maggiore rispetto agli italiani a commettere crimini (fonte Fondazione Hume), questo non sembra avere effetti consistenti sulla criminalità. Perché?
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1) Gli immigrati si concentrano sui reati meno violenti; 2) La propensione al crimine è in gran parte spiegata dalla condizione economica. In Italia gli stranieri hanno un rischio di povertà 3 volte più alto e un reddito 25% inferiore.
La criminalità non cresce dove aumentano gli stranieri, ma la percezione di insicurezza sì. Secondo uno studio, i comuni italiani dove è aumentata la quota di stranieri hanno accresciuto la spesa in sicurezza, non giustificata da aumento dei reati.
Ma c'è di più: non solo ciò che dice Salvini non è dimostrato, ma le sue politiche hanno peggiorato la situazione.
Dicevamo che sono gli irregolari quelli più a rischio. Bene, il "decreto sicurezza" 1 li ha aumentati di 18mila unità dall'entrata in vigore (fonte @emmevilla)
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Cosa significa? Nel 2020, se la situazione fosse la stessa, questo porterebbe a un aumento della criminalità. Gli irregolari infatti non possono lavorare legalmente, non esistono per il fisco e spesso finiscono quindi nei settori illegali. Ma di quanto stiamo parlando?
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Nel 2020 (rispetto a 2016)
+19.516 reati totali (+2,2%)
+5.027 furti e rapine (+3,6%)
+ 77 violenze sessuali (+2%)
Solo "grazie" alle politiche di Matteo Salvini.
I calcoli sono frutto di una mia simulazione utilizzando dati dell'Ispi e della Fondazione Hume.
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Questo e altro c'è nel pezzo online e in edicola su Il Foglio. Compratelo, che oggi c'è anche un bel pezzo di @giudefilippi!
Quanti #bonus sono arrivati alle persone? Ne sentiamo ogni giorno parlare ma non sappiamo se sono efficaci. Per questo su @SkyTG24 abbiamo misurato i soldi che sono arrivati per ora a cittadini e imprese, in %. Lo monitoreremo day-by-day nel #bonustracker: tg24.sky.it/economia/appro…
I dati mostrano che sono il 7,4% le domande giacenti da prendere in considerazione dall'Inps tra quelle inviate.
Mentre se si considerano gli assegni da pagare ai lavoratori manca all'appello ancora il 5 per cento. Cioè circa 371mila bonifici.
Anche le garanzie pubbliche per i prestiti alle pmi hanno avuto un avvio travagliato. Oggi i dati mostrano per fortuna un'accelerazione della misura, ma siamo ancora lontani dall'obiettivo del governo fissato a 100 miliardi di euro di prestiti.
"Che senso ha chiudere le scuole se i miei figli vanno comunque in giro tutto il giorno?"
Avete sentito questa domanda? Io sì e ho approfondito. Su @ilfoglio_it ho risposto alla domanda: quanto vale la pena ridurre le attività economiche per contrastare il #coronavirus?
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Tra #Milanononisiferma e (alcuni) giornali in crisi di nervi, fino a qualche giorno fa sembrava che da questa settimana tutto potesse tornare alla normalità. E che anzi questa fosse la cosa migliore, per non causare danni economici gravi al paese. Ma è una buona idea?
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I dati di ieri sull'epidemia sembrano dirci di no: i contagi non accennano a rallentare e per vedere i risultati delle restrizioni si dovrà attendere una settimana. Almeno.
Su @ilfoglio_it di oggi con @greta_ardito ho vivisezionato la "Bestia". Con quasi 10k tweet nel 2019, l'account di @matteosalvinimi racconta molto della sua politica.
Qui vi racconto qualche risultato. Il pezzo è in edicola e online (per abbonati: ilfoglio.it/politica/2020/…).
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Primo elemento: Salvini in 1 tweet su 3 attacca qualcuno o qualcosa. La sua politica è fondata sulla ricerca di un antagonista e sulla polemica. Anche se non raggiunge i livelli di Trump (50%, secondo il New York Times)
Attraverso la lettura di un campione casuale del 10%, abbiamo sintetizzato i suoi tweet in alcune categorie. Quelli sul cibo, sui migranti, sul Natale... Ce ne è per tutti i gusti: la lista completa qui sotto 👇
Ricordate che #Quota100 avrebbe dovuto trovare lavoro 3 giovani ogni pensionato? Questa stima nasceva dalle interlocuzioni del governo con le partecipate di Stato (video 👇).
Su @ilfoglio_it di oggi ho verificato se le grandi aziende partecipate lo hanno fatto davvero.
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Il rapporto 3:1 era già di per sé irrealistico. Secondo le stime economiche più ottimistiche una misura simile al massimo avrebbe potuto portare a 1 assunto ogni 3 pensionati. Il contrario!
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Ok, questa è la teoria. Ma in pratica cosa è successo? E' ancora presto per dirlo, ma gli effetti per ora sembrano nulli.
Una "svolta delle ricette economiche in chiave redistributiva". Quindi contrastare la #disuguaglianza. E' uno dei punti del Pd sottoposti a M5s per trattare. Secondo Zingaretti infatti molti indici di disuguaglianza stanno aumentando.
E' curioso sostenere la necessità di una svolta sociale senza fare riferimenti alla crescita, dopo che sono stati stanziati 10 mld per reddito di cittadinanza e quota 100 e con una crescita stimata del Pil dello +0,1%. Ma, de gustibus. Concentriamoci sulla disuguaglianza.
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Chiariamoci: una disuguaglianza troppo alta fa male a un paese. Indebolisce la coesione sociale, riduce l'equità e rende più complicata la crescita economica. Molto meglio evitarla. Ma è il caso dell'Italia?
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Da qualche mese #Renzi si è intestato una battaglia contro le “fake news”, che avrebbero contribuito alle sconfitte del 2016 e 2018.
Ma davvero le bufale online spostano voti? Ne ho scritto su @ilfoglio_it di oggi e qui sotto vi anticipo qualcosa 👇🏻 1/10
Per bufale intendo meme e video falsi, anonimi, che circolano in rete. Come Renzi a Ibiza con la Lamborghini (falso) o Boschi al funerale di Totò Riina (falso).
Non invece narrazioni false e promesse impossibili da parte di politici, di cui non possiamo misurare gli effetti 2/10
Prima di tutto, non bisognerebbe parlare di “fake news”. Ormai queste parole sono talmente abusate che hanno perso il loro significato. In tanti le usano semplicemente per criticare notizie sgradite. Qui @dpfunke spiega il perché poynter.org/fact-checking/… 3/10