Partiamo semplicemente da un notizia di questo tipo: una pubblicità sulla tecnologia 5G con un testimonial medico.
Questo perché, a causa di alcuni studi indipendenti che mettono in guardia la popolazione e le istituzioni, il 5G necessita di una riabilitazione mediatica.
Appare evidente come il presupposto da cui dobbiamo partire, ancora prima di domandarci se il 5G possa essere dannoso per l'uomo e l'ambiente, è: le radiofrequenze 2G, 3G e 4G sono già di loro pericolose?
Su questo abbiamo dei dati certi di ricerche effettuate negli ultimi anni.
Gli esperti di ricerca sul cancro degli istituti indipendenti, tra cui l'Istituto Ramazzini, hanno allertato l'intera comunità già da diverse tempo con dati alla mano: i ratti, se esposti alle radiofrequenze del 2G e 3G, possono sviluppare il cancro. ramazzini.org/comunicato/rip…
Lo schema, oramai fin troppo evidente, si ripete ulteriormente.
Vengono utilizzati dei testimonial scientifici come tecnica mediatica, appartenente a quella branca di marketing pseudoscientifico che utilizza la scienza per fini prettamente commerciali e/o sociali.
Esempi evidenti possiamo averli nell'ambito dei vaccini, con Burioni sui social e la Cristoforetti negli spot.
Per promuovere il 5G appare evidente come sia di vitale importanza l'uso di un medico, riconosciuto a livello mondiale, come l'innovatore della chirurgia robotica.
Il messaggio sociale che dovrebbe convincere l'opinione pubblica è che se Musumeci con il 5G potrà salvare più vite, allora il 5G sarà lo strumento che salverà le vite di tutti. Uno schiaffo all'intelligenza umana, per un prodotto "venduto" dal punto di vista commerciale.
Appare emblematico come un prodotto relegato ad uno spot pubblicitario, in ambito di un programma di vendita commerciale, possa essere una risorsa sanitaria.
C'è da domandarsi: se fosse utile in ambito medico perché convincere il pubblico alla sua vendita?
Senza scordarsi come 20 anni di studi sulla radiofrequenze, hanno evidenziato la "probabile cancerogenità" delle stesse.
Qualsiasi prodotto che può rientrare in questa categoria, per principio di precauzione, se ne interrompe la distribuzione di massa, avviando nuove indagini.
Appurato il probabile danno causato dalla radiofrequenze, occorre domandarsi il perché di un'operazione dall'alto profilo mediatico sulla tecnologia 5G.
Essa non è alto che una connessione più veloce di quella precedente, che sarà alla base dell'internet delle cose (IOT).
Internet delle cose è un neologismo per identificare l'estensione di Internet al mondo degli oggetti che normalmente ci circondano (frigoriferi, allarmi domestici, sveglie, dispositivi digitali per la salute ecc ecc). Ma tutto ciò già avviene oggi con connessioni da 2 megabit.
Il concetto di IOT nasce durante una presentazione presso il gruppo Procter&Gamble (meglio noto come P&G) nel 1999, il concetto fu in seguito sviluppato dall'agenzia di ricerca Gartner.
Le maggiori problematiche riguardano da sempre tre aspetti: sicurezza, privacy e salute.
Data la nascita antecedente alla tecnologia 5G, in realtà all'IOT, occorrerebbe un millesimo di quello che promette la nuova banda.
Ad oggi qualsiasi dispositivo connesso ad internet, può comunicare con altri dispositivi tramite il WI-F o un server remoto con pochi bit di dati.
Lo sponsor di Musumeci risulta essere fazioso: le operazioni condotte dal chirurgo sono già trasmesse da oltre 20 anni in diretta agli studenti in USA e l'uso della robotica in sala operatoria sfrutta le connessioni a fibra ottica locale con prestazioni di poco inferiore al 5G.
Tecnologie come il 4G e/o il 5G rappresentano uno standard per la connessione senza cavo.
La maggior parte degli ospedali sono cablati in fibra ottica per supportare una rete più stabile. Occorre diffidare dalla presunta velocità di dati che solo il 5G sembra promettere.
Oltretutto il segnale 5G degrada istantaneamente come certificato dalle relazioni tecniche consegnate dai produttori di antenne alle istituzioni.
Infatti sarete a conoscenza della polemica sugli alberi abbattuti per lasciare spazio all'installazione di 5G byoblu.com/2019/07/08/la-…
Va infatti sottolineato che qualsiasi rete dati mobile utilizzata (2G/3G/4G/5G) copre solamente la distanza tra il nostro dispositivo e la cella di zona, la quale poi incanala la connessione su cavo, sfruttando così successivamente la fibra ottica.
Anche i Big Data non necessitano fondamentalmente della connessione 5G in quanto la raccolta di dati estesi richiede tecnologie e metodi analitici specifici per l'estrazione.
L'elaborazione avviene solo dopo averli ricevuti in un database, cosa che avviene con normali connessioni
La spinta mediatica è tale per mascherare una preoccupazione sempre più estesa relativamente alla nocività del 5G.
Sono molto i ministri europei della salute o dell'ambiente che non autorizzano la nuova tecnologia, per rischi evidenti per la salute. ilfattoquotidiano.it/2018/09/11/5g-…
Céline Fremaul, Ministro dell'ambiente della regione di Bruxelles, ha bloccato le sperimentazioni della rete fino a quando non ci sarà una garanzia tecnica che potrà assicurare che le antenne 5G non superino gli standard sulle emissioni di frequenze radio. ilfattoquotidiano.it/2019/04/04/5g-…
Anche a Ginevra è in corso un piano per l'aggiornamento al 5G, motivo per cui è stato bloccato.
Ernesto Burgio, del Comitato Scientifico dell’ECERI (Istituto Europeo di Ricerca sul Cancro di Bruxelles) afferma:
"Siamo di fronte ad un esperimento in vivo."
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“Datemi un bambino e posso trasformarlo in qualsiasi tipo di uomo.”
Queste sono le parole dello psichiatra Dr. J.B. Watson, il fondatore del comportamentismo.
Nel 1920 alla John Hopkins University, J.B. Watson conduce diversi esperimenti su piccoli pazienti tra i 3 mesi e 1 anno
Uno di questi esperimenti consisteva nel porgere ad un bambino una candela accesa, per osservare la sua possibile paura del fuoco.
Un altro tipo di esperimento consisteva nell'introdurre degli animali nell'ambiente per verificare se il bambino potesse essere spaventato.
Quest'ultimo esperimento prende il nome di “Little Albert Experiment”, in onore del bambino coinvolto, ovvero il piccolo Albert di 3 mesi. Albert entra inizialmente in contatto con un coniglio, finendo per accarezzarlo ed affezionarsi dopo un po' di tempo trascorso insieme.
La giornata del 1°Gennaio 2022 ha fatto registrare un nuovo record di contagi in Italia: 141.262 positivi, con un tasso di positività al 13%, a fronte di oltre un milione di tamponi effettuati.
Secondo gli esperti gli attuali contagi sono spinta dalla variante Omicron del Covid.
Identificata per la prima volta nel novembre 2021 in Botswana e successivamente in Sud Africa, la Omicron è una variante del Coronavirus SARS-CoV.2
È stata classificata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) “VOC”, ovvero variante preoccupante. who.int/news/item/26-1…
Da un punto di vista molecolare la Omicron si differenzia dalle altre varianti poiché il virus, subendo 50 mutazioni, con un numero elevato di mutazioni del gene S.
Appare completamente diverso dal ceppo originale di SARS-CoV-2 sino ad ora noto. ecdc.europa.eu/en/publication…
La Children Vaccination Initiative (CVI) nasce nel settembre del 1990 dopo il vertice mondiale per i bambini tenutosi a New York
L'iniziativa è co-sponsorizzata dalla Banca Mondiale, dalla Fondazione Rockefeller, dall'UNICEF e dalla United Nations Development Programme (UNDP).
La CVI nasce principalmente come costola dell'Organizzazione Mondiale della Salute, l'OMS, con lo scopo di perseguire l'immunizzazione di tutti i bambini ed estendere le vaccinazioni a tutta la popolazione pediatrica mondiale, con la collaborazione dell'industria farmaceutica.
Il piano strategici della Children Vaccination Initiative è quello di aumentare la "consapevolezza del valore delle vaccinazioni nella società e nei decisori, in modo da far aumentare la domanda di vaccini in ogni paese" attraverso l'utilizzo di mezzi di comunicazione di massa.
Volevo proprio partire da questo annuncio dello scorso 30 Marzo: la Fondazione GIMBE si occuperà di "contrastare attivamente la disinformazione scientifica e la manipolazione della scienza".
Ma le attività "indipendenti" della Fondazione sono realmente frutto di competenti?
Per chi non lo sapesse la Fondazione GIMBE si occupa di fornire settimanalmente un approfondito bollettino sull'andamento dell'epidemia di Covid-19 e, recentemente, anche sui progressi della campagna vaccinale in corso.
Offrendo un punto di vista, detta da loro, indipendente.
La Fondazione GIMBE nasce nel 1996 dall’associazione Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze, e diventa Fondazione nel 2010.
Come espressamente citato nel loro statuto senza scopo di lucro, "offrendosi" come mezzo di interazione tra organi politici ed istituzionali.
"La salute può essere un affare".
Ve lo racconto con questo aneddoto molto semplice.
Quando fu tempo di immettere nel mercato un nuovo farmaco ritenuto capace di abbassare il colesterolo, nei pazienti ipertesi, venne stimata una probabile riduzione del 36% di subire un infarto.
La diminuzione di oltre 1/3 della probabilità di avere un infarto del miocardio può rappresentare sulla carta un notevole vantaggio, oltre ad essere un grande risultato sotto il profilo medico.
Se non fosse che tale valore (36%) risulti essere praticamente privo di contesto.
Viene facile domandarsi, a questo punto, cosa significhi la riduzione della probabilità di avere un infarto partendo dal valore del 36% se non conosciamo, all'origine, il valore stesso a cui applicare tale riduzione di un evento che può essere raro o molto comune.
Lo studio sulla sifilide di Tuskegee fu un esperimento clinico eseguito dall'Ufficio per la Salute Pubblica degli Stati Uniti d'America, prende il nome della città di Tuskegee, in Alabama.
Per lo studio vennero reclutati ben 399 inconsapevoli afroamericani malati di sifilide.
Lo scopo dello studio, sviluppato dal 1932 e sino al 1972, era verificare gli effetti della progressione naturale della malattia su un corpo infetto non curato.
Venne scelta la popolazione maschile nera dell'omonima cittadina da cui l'esperimento ne prende il nome.
Ironia della sorte dopo pochi anni dall'inizio dello studio, intorno al 1940, in ambito medico era comoravata oramai l'efficacia della penicillina come cura della sifilide.
Eppure i medici continuarono imperterriti il programma, consapevoli di un disastro sanitario e sociale.