L’intervento in aula del Sen Bagnai nel giorno delle dimissioni del premier Conte merita un approfondimento.
Bagnai ha obiettivamente acquisito una posizione di predominio nella nomenclatura salviniana visivamente rappresentata dalla sua presenza esultante alla destra del leader
Mi soffermo su quattro passaggi.
Il primo
Sostiene Bagnai che andare ad elezioni dopo poco più di 500 giorni o in esercizio provvisorio è nella fisiologia.
In 18 legislature solo 3 volte (oltre a questa) la durata è stata inferiore a 1000 giorni, solo una volta inferiore a 2 anni
Correttamente il senatore ricorda che si è fatto ricorso all’esercizio provvisorio 33 volte.
Va però precisato che i 33 esercizi provvisori sono collocati tra il 1948 e il 1988 (evitato solo 8 volte).
Sono 30 anni che manca
Va anche ricordato che mai si è votato dopo il 26 giugno:
- 18/4/1948
- 7/6/1953
- 25/5/1958
- 28/4/1963
- 19/5/1968
- 7/5/1972
- 20/6/1976
- 3/6/1979
- 26/6/1983 *
- 14/6/1987
- 5/4/1992
- 27/3/1994
- 21/4/1996
- 13/5/2001
- 9/4/2006
- 13/4/2008
- 24/5/2013
- 4/3/2018
e che è vero, come sostiene Borghi, che ci sono stati governi insediati dopo ottobre, ma la storia ne è tutt’altro che piena. Su 65 governi
-Moro I 5.12.63
-Rumor I 13.12.68
-Moro IV 23.11.74
-Fanfani V 1.12.82
-D’Alema II 22.12.99
-Monti 16.11.11
-Gentiloni 12.12.16
Giusto sempre per curiosità :
- Moro I esercizio provvisorio
- Rumor I idem
- Moro IV idem
- Fanfani V idem
- D’Alema II approvato 18/12 governo precedente
- Monti approvato 12/11 governo precedente
- Gentiloni approvato 7/12 governo precedente
Passando al secondo punto dell’intervento del senatore Bagnai, questi contesta al premier dimissionario di essere stato l’avvocato di Banca d’Italia più che degli Italiani.
Bagnai si riferisce alla questione della proprietà delle riserve auree.
Stentoreo e beffardo il senatore Bagnai sostiene che pure la BCE avrebbe affermato: “le banche centrali hanno solo la detenzione e non la proprietà dell’oro”.
Qui la questione è un po’ più complessa.
Ma la BCE non ha per nulla affermato quello che Bagnai sostiene.
Rimando per brevità ad un mio precedente thread (da 6/n sul punto)
Il terzo passaggio dell’intervento di Bagnai è quello sulla necessità di una finanziaria coraggiosa perché la congiuntura non è favorevole e loro -i saggi- si pregiavano di essersene accorti “con un minimo di anticipo”.
Quanto anticipo non è dato sapere visto che nonostante le previsioni negative di UE, istituzioni internazionali, agenzie di rating, economisti, il governo e i suoi più autorevoli parlamentari -con Bagnai in testa- si ostinavano a confermare stime di crescita PIL fantasmagoriche
Infine Bagnai paragona i miracoli dello spread ai “miracoli dei migranti malati che scendono dalle navi delle ONG e, appena toccano terra, come dei novelli Anteo, si risanano e improvvisamente guariscono”.
*
L’argomento è sufficientemente miserabile da non meritare commenti.
C’è da aspettarsi che in una Lega all’opposizione, le posizioni estreme di Bagnai -già oggi plaudente e garrulo direttamente al fianco del capitone- acquisti sempre maggiori spazi
(aggiungo che la legislatura più breve è la XI durata 722 giorni. L’attuale, la XVIII, è arrivata al momento al giorno 510)
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Cass. pen., Sez. II, Sentenza, 27/06/2007, n. 35580
Ai fini del possibile riconoscimento dell'esimente dello stato di necessità, ex art. 54 cod. pen., il concetto di "danno grave alla persona" può essere esteso,
in armonia con quanto stabilito dall'art. 2 della Costituzione, anche a quelle situazioni che minacciano solo indirettamente l'integrità fisica del soggetto, riferendosi alla sfera dei beni primari collegati alla personalità, tra i quali dev'essere ricompreso
il diritto all'abitazione, in quanto l'esigenza di un alloggio rientra fra i bisogni primari della persona, fermo restando, peraltro, che tale interpretazione estensiva del concetto di "danno grave alla persona" importa la necessità di una più attenta e penetrante indagine
La riforma della giustizia Nordio, oltre che sulla sotterranea inibizione al PM di impugnare le sentenze di primo grado, esibisce l’eliminazione fisica dell’abuso di ufficio (spauracchio di tremebondi amministratori pubblici).
Suggerisco la lettura di un frizzante Tullio Padovani
Padovani, insigne giurista, ha una prosa brillante e caustica: leggete “Vita, morte e miracoli dell’abuso d’ufficio” scritto all’indomani dell’ultima riforma del reato (quando? Solo nel 2020). Per capire, ma anche per il piacere della lettura
Riporto passaggi dell’articolo: da cui emerge come l’abuso di ufficio, fattispecie di reato nobile, sia stato nel tempo bastonato, vilipeso e martoriato da un legislatore inetto e malandrino. Fino ad oggi con la sua esecuzione sulla pubblica piazza (Nordio nelle vesti del boia)
Nella cosiddetta riforma della giustizia promossa dal ministro Nordio al di là della soppressione dell’abuso di ufficio ci sarebbe l’inappellabilità da parte del PM delle sentenze di assoluzione pronunciate in primo grado.
Ritorna, sebbene in forma attenuata (per i soli reati per cui si procede a citazione diretta), la legge Pecorella, dichiarata incostituzionale con sentenza 26 del 6 febbraio 2007. Sentenza al link
La norma era stata dichiarata incostituzionale perché in violazione dell’art. 111 Cost che stabilisce che ogni processo si svolga in condizione di parità tra le parti (PM e imputato).
È affascinante la forma narrativa dei necrologi e l’apoteosi si vive in questi giorni in morte di SB.
Ad esempio:
Luca Cordero di Montezemolo
Carlo De Benedetti (indomito combattente)
Valentino Garavani
I necrologi sono di tre tipi: 1. Quelli istituzionali di persone e aziende (ma anche condomini, club, etc) che esprimono vicinanza ai famigliari 2. Quelli che completano il messaggio con un elogio del defunto 3. Quelli più informali in cui la struttura tipica è sovvertita
Una selezione parziale dell’elogio funebre di SB nei necrologi del secondo tipo
Amico insostituibile
Imprenditore di grande spessore e ingegno
Grande protagonista della storia italiana
Fuori classe del mondo della politica, dell’imprenditoria e dello sport
Indomito combattente
Sono 53 le città dell’UE con più di 500.000 abitanti: Berlino, Madrid, Roma, Parigi, Vienna (12 Milano, 17 Napoli, 20 Torino, 33 Palermo, 44 Genova).
L’evoluzione dei dati demografici ci suggerisce quali sono le città che si stanno sviluppando e quelle che stanno morendo.
@RegioEvaluation fornisce una mole di dati estremamente utili; in particolare la fotografia dell’attuale ripartizione per categoria di età (0–19, 20-64, 65+) e la previsione nel 2030.
(NB le unità territoriali statistiche non corrispondono esattamente al territorio delle città)
Ho scelto in modo del tutto arbitrario 19 città: Berlino, Francoforte, Monaco di Baviera, Vienna, Parigi, Madrid, Barcellona, Valencia, Siviglia, Roma, Milano, Torino, Genova, Lisbona, Dublino, Amsterdam, Copenhagen, Stoccolma, Helsinki