Le prospettive attraverso cui guardare ai grandi incendi boschivi di questa estate ed allo scioglimento mostruoso dell'Artide o alla perdita di importanti ghiacciai sono molte.
Rimandano però tutte alla debolezza intrinseca degli stati nazionali nell'affrontare il problema.
A dire che il fuoco in Amazzonia non è problema solo del Brasile o che vada affrontato dal solo Brasile. Qui sta la sostanziale inefficacia del sovranismo nella contemporaneità.
Non è lo strumento adatto per affrontare sfide e problemi, ma anzi li aggrava.
L' esempio del climate change non è assolutamente il solo: tutte i grandi problemi, economici, geopolitici ed i grandi conflitti sono problemi con soluzioni globali e mai nazionali.
Torniamo alle foreste in fiamme.
Cosa possiamo mai fare di fronte ad ettari di boschi in fiamme?
Un'azione semplice e alla portata di tutti c'è: piantare alberi.
Nella mia vita ho piantato una decina di alberi. Un celtis australis ad esempio quando è nata mia figlia. In quel caso l'ho comprato, ma in altri casi no.
Per esempio lo conoscete il pioppo canadese?
ppure il pioppo bianco? Entrambi in primavera si circondano di decine di polloni che dalle radici salgono in superficie. Basta prenderne un po' e provare a farli radicare in un vaso.
Così facendo davanti a casa di mia suocera ho ora un pioppo bianco di quasi 20 metri.
Se invece preferite un noce, anche questo è un bellissimo albero facile da seminare o di cui è semplice trovare piccole piante sotto a grandi alberi già esistenti.
Sto facendo crescere un noce ormai alto quasi tre metri.
Nei greti dei fiumi trovate molti alberelli destinati a rimaner soffocati tra le erbacce o ad esser travolti dalle piene: dategli nuova vita!
Vanghetto e zappa, un vaso grande ed il gioco è fatto.
Piantare alberi è la risposta a chi brucia boschi, ma non solo. Almeno per me, e credo lo sia o lo sarebbe per molti di voi, è anche una grande soddisfazione.
Vedere un grande albero di cui avete visto le prime gemme e le iniziali difficoltà di attecchimento riempie di gioia.
Un albero dice qualcosa di noi anche quando non ci saremo più. Nei suoi rami forti resteranno impigliate alcune nostre idee e sicuramente una su tutte: l' amore per il creato.
PS: per chi non ha terra ecco qui 10 alberi da coltivare in vaso e ricordate che nei parchi della vostra città potete piantare alberi concordando con l'ufficio per il verde urbano posizione ed essenza.
Quello che è successo in Libano passerà alla storia, non solo in termini militari e di intelligence, cose di cui non capisco niente, ma anche filosofici.
Le informazioni che ti esplodono in tasca sono un mondo alla Cronenberg che è già qui con noi. Thread⬇️
Il cellulare è quella batteria al litio che ci abita, come i cercapersone dei terroristi di Hezbollah e le esplosioni nei loro corpi sono le potenziali esplosioni nei nostri corpi.
La guerra delle informazioni e le informazioni come detonatore. ↘️
Cade definitivamente l'idea di poter essere invisibili, siamo sempre visti, ovunque. A questo stiamo approdando e la nostra mente è sempre +invasa da un attacco hacker di informazioni che spesso non la arricchiscono.
La classe intellettuale Italiana è ammalorata, i Canfora, Barbero, Cacciari&c sono annegati in ideologie, assenza di consapevolezza e orgasmi televisivi egoici. Persi.
Giovani come @alfo_lanzieri sono investiti di un compito epocale: rifondare classe intellettuale.
Ancorati al marxismo come ad un indiscutibile riferimento, simpatizzanti per decenni di Breznev e ora del criminale al Cremlino, strizzano l'occhio all'assassino di donne Khamenei e al grande burattinaio del terrore Xi.
L'orrore in cui sono immersi interi popoli non li tocca.
Il fatto che possano esprimere idee radicalmente critiche dell'Occidente liberamente e all'interno dell'Occidente è per loro scontato, un regalino dovuto al loro ego.
Non vedono gli intellettuali russi, cinesi, iraniani ammazzati o fatti marcire in Siberia, picchiati, umiliati.
C'è un nuovo Risorgimento in Georgia, dove ci si fa picchiare, arrestare e perseguitare per una bandiera cara: quella dell'Europa. @repubblica e @LaStampa non hanno nemmeno la notizia nelle loro homepage. TV, governo e politica zitti, tutto tace.
Si parla del "concertone".
Noi abituati a far circolare le nostre merci senza dazi, a far studiare i nostri figli all'estero, a viaggiare senza impedimenti, a godere di uno spazio senza barriere e conflitti, diamo per scontata l'Europa o la disprezziamo come un fardello inutile.
Chi ne è fuori l'agogna.
Come per le democrazia, pure lei disprezzata dai troppi intellettuali senza bussola o simpatizzanti di chi ci vuole distruggere, anche l'Europa incarna quel che qui, con un tragico errore, ci appare scontato.
Togliere alle parole il loro significato per trasformarle in una specie di sortilegio. La funzione non è più dispiegare un concetto, ma essere semplicemente sillabate per sortire un effetto magico.
Si pensi a come viene utilizzato il termine "diplomazia". @Principe_dUcria
Si potrebbe abbozzare un vocabolario delle parole magiche.
Diplomazia: è un sortilegio benefico. Quando viene sillabata la parola trasforma un campo di battaglia con morti feriti e dilaniati in una distesa pacifica dove scompaiono guerra e violenza
Energia pulita: sortilegio composito fronteggia la diabolica energia sporca. È una magia che dona elettricità a chiunque la invochi. Non inquina, non comporta problematiche di approvvigionamento, non presenta controindicazioni: è buona, giusta, abbondante, eterna e desiderabile.
La pace "alla Chamberlain" quella che ha spalancato Europa a Hitler mi fa schifo.
Postcomunisti che scambiano il criminale di guerra al Cremlino, responsabile di un probabile genocidio, come eroe del multilateralismo sono solo complici.
Complici di chi vuole un'Europa serva.
La democrazia e la libertà vanno difese con le armi? Se attaccate militarmente da chi vuole farne scempio, vanno assolutamente difese con le armi.
Storia parla forte e chiaro e sostenere il contrario è da sprovveduti o da complici dei criminali di guerra. ft.com/content/670039…
Ragion per cui tutto questo pacifismo che implora di far tacere le armi acriticamente e ignora la storia e le dichiarazioni del criminale di guerra al Cremlino è sostanzialmente ipocrita o complice.
DIGOS, ufficio Polizia di Stato che risponde a Ministero degli Interni, ha identificato e denunciato aggressori degli studenti di Firenze con l'ipotesi di "violenza privata aggravata".
C'è chi insiste tra i leader politici sul silenzio, come se si volesse mettere a tacere, mentre organi dello Stato, dipendenti dell'esecutivo, denunciano, perquisiscono e mentre la magistratura apre fascicoli.