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Dec 29, 2019 14 tweets 3 min read Read on X
Oggi, in occasione dell'ultima partita della Salernitana del decennio, stilerò la top 10 delle partite e la Top 11. E' successo di tutto: abbiamo vissuto amarezze devastanti e trionfi incredibili ma il bilancio non è poi così negativo. In attesa del prossimo, sempre sofferto
10: Salernitana-Martina 1-0 2013. Giocata in notturna e in diretta TV, su SportItalia. Coreografia bellissima nella sua semplicità, con le torce che illuminano la curva. Lampo di Guazzo: 1-0 e primo posto. Bella anche la settimana dopo a Gavorrano: decide il Cobra Ginesta all'80°
9: Reggiana-Salernitana 0-1 2011. Dopo un anno a viaggiare per tutto il nord con pochi compagni al seguito a Reggio, scontro diretto per i playoff, purtroppo c'è l'esodo. Altobello di testa: Regia fuori dala corsa e post-season garantita. Assalto finale alla maglia fallito
8: Cesena-Salernitana 3-3 2018. Una partita assurda: a un certo punto siamo 10 vs. 11 e 3-1 per i bianconeri. Poi parte la rimonta. Al 3-3 di Ricci vengo travolto dagli UMS. Prima della partita guerriglia sfiorata con il dirigente della Digos ci urla 'terroni scimmie'
7: Monza-Salernitana 0-1 2014. Andata della finale della Coppa Italia di C. E' San Giuseppe ma sembra gennaio dal freddo che fa. Ricci, al 92°, trova un gol che ci lancia verso un trionfo insperato, in un'annata molto deludente. Esulto in tribuna insultato da tutto il Brianteo
6: Salernitana-Martina 1-0 2015. E' un altro 1-0 con il Martina, a distanza di due anni dal primo, a farci esultare. L'andamento è opposto: 88 minuti di agonia. Poi Caetano Calil squarcia il buio con una giocata straordinaria. E' una delle vittorie che segnano quel campionato
5: Catanzaro-Salernitana 1-2. Bastano tre parole: Cristea al 95°! Vista con la streaming di Telecolore su un balcone di Bergamo: le urla che ho fatto si sono sentite fino a Castione della Presolana. Sono quelle vittorie che segnano un campionato, figlie di una sofferenza infinita
4: Venezia-Salernitana 2019. Lo spareggio, il secondo in quattro anni. 120 minuti (80 in 10) più rigori sul filo dell'infarto. Djuric, Odjer e Di Tacchio in missione. Capolavoro di Menichini che salva una squadra in pieno esaurimento nervoso. Sono qua a raccontarlo e non ci credo
3: Salernitana-Barletta 2015. Anche questa partita vissuta a Bergamo, stavolta per lavoro. Niente streaming: solo attesa e silenzio. Poi arriva una telefonata di papà: 'pareggio del Messina: siamo in B'. Urla e lacrime indescrivibili, era finito un incubo iniziato 4 anni prima
2: Lanciano-Salernitana 1-4 2016. Da Cesena in poi ogni partita è tremenda, altalena di emozioni e sofferenze. Una giostra dalla quale voglio scendere sano e salvo. Esco dal Biondi e sfogo ogni sensazione che tenevo dentro da mesi: uno sfogo durato ore, anche per strada a Bologna
1: Alessandria-Salernitana 1-3 2011. Il secondo gol di Carrus vivrà dentro di me per sempre. Una voglia di vincere e farcela che dovremmo avere dentro ogni giorno, nelle nostre vite, e troppe volte ci manca. E un 'ti voglio bene papà' così spontaneo da essere unico. Ultraterreno
Fuori scripta, fuori concorso. Joseph Marie Minala, minuto 96°, stadio Partenio, 15 ottobre 2017. Ancora adesso non è credibile: vincere da 2-0 rimontando negli ultimi 20 minuti, ad Avellino in un derby. Ma è successo davvero? Sì, è successo davvero. E può succedere ancora
Perché quello è il bello: che tutto quello che abbiamo vissuto può ripetersi. Perché prima di lui c'è stato Breda. E prima degli spareggi c'è stata Salernitana-Lodigiani. E sono tutti figli di una sola grande storia: la nostra. Siamo nati salernitani e moriremo sempre ultrà.
Concludo con la Top 11 (allenatore Menichini) 4-2-3-1: Caglioni, Colombo, Tuia, Bernardini, D'Alterio, Carrus, Moro, Nalini, Calil, Ragusa, Coda. Piuttosto emotivo, ovviamente sbilanciato, tante assenze (il modulo pesa) ma chissenefrega

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Dec 30, 2022
Va bene tutto però prima di disquisire sulle dimensioni dei peni parliamo del fatto che Andrew Tate è accusato di cose mostruose, che per molti maschi rappresenta un modello e di com'è difficile costruire un maschile fuori dall'egemone, un accollo tremendo e a volte senza uscita
Parliamo di corpi, di sentimenti, di confidenze, di amore, di fragilità. Parliamo di quanto siamo in bilico tra "se non parli sbagli perché sei anaffettivo" e "se parli sbagli perché sei debole".
Parliamo di lacrime, di grida e di silenzi. Parliamo di persone che vedono dei mostri, perché gente come Tate questo sono, che diventano modelli perché dentro quei mostri non ci sono dubbi. E delle persone in bilico vengono attratte facilmente da quelle "certezze"
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Sep 24, 2020
15 anni fa la città di Brescia viveva una delle sue pagine più buie. Paolo Scaroni, tifoso del Brescia in trasferta con gli ultras del gruppo Brescia 1911, veniva massacrato di botte dalla celere alla stazione di Verona Porta Nuova.
Gli agenti si accaniscono sul corpo di Paolo per dieci minuti colpendolo in tutte le maniere possibili e lo lasciano lì per terra. Chiamano l'ambulanza in codice giallo, parlando genericamente di 'tifoso ferito'. I medici arrivano e si rendono conto che la situazione è drammatica
Paolo arriva in ospedale e passerà settimane in coma, con gli amici fuori che faranno il tifo per lui perché davanti a cose così chissenefrega del calcio.
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Sep 7, 2020
Nota a margine, minuscola, sulle palestre. Al netto degli 'ok boomer' da rivolgere a tutti i giornalisti italiani guardate che non c'è solo chi prende le palestre per centri di reclutamento. C'è tutto un mondo che dall'insegnamento di arti marziali costruisce una socialità
E questa socialità non si esprime solo con l'attività sul ring, sul tatami, eccetera. Poi esce da lì e diventa socialità diffusa sul territorio. In questi mesi si sono trasformate in centri per la distribuzione di cibo, DPI, sostegno alle famiglie, eccetera.
Non parliamo di casi isolati ma di un mondo variegato che ha esempi in tutta Italia: dalle grandi città alla piccola provincia. Esperienze che, tra l'altro, con il Covid stanno facendo i conti con la sopravvivenza perché lo sport di contatto non è semplice da praticare.
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Aug 21, 2020
Parliamo di cose serie. L'altroieri è stato pubblicato il nuovo numero di 'Zarina', newsletter sullo sport femminile. In questo numero Giorgia Bernardini ci parla di Asma Elbadwai, poetessa e cestista sudanese-britannica. Cos'ha di così importante?
Ha combattuto e vinto una partita che, per certi versi, vale di più di una qualunque medaglia: quella che consente alle donne di poter giocare a basket con l'hijab. Una battaglia non solo per sé ma per tutte quelle donne che subivano questa enorme discriminazione.
Non entro nei dettagli (abbonatevi a Zarina e seguitela su Instagram!) vi dico solo che in questo numero c'è tantissimo per ragionare su tante cose, a cominciare dagli stereotipi e dai pregiudizi sul tema 'Donne musulmane e sport'.
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Jul 22, 2020
Ieri sera ho visto 'Soggetti pericolosi'. Un documentario bellissimo, colmo di passione e di vita anche grazie all'unione degli intenti e dell'energia che lo ha generato
Un documentario auto-prodotto, un percorso che potrà continuare e diventare altre storie. Quello che potete fare è farlo vedere nelle vostre città, contribuire al crowdfunding, comprare le bellissime stampe di ZeroCalcare e seguirne gli sviluppi
Perché 'Soggetti pericolosi' nasce da un processo alle intenzioni. Un attacco a cinque persone che sono andati in Rojava per sostenere la costruzione di un mondo più giusto. Un processo che ha avuto una colpevole e che andrà avanti.
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Jul 10, 2020
Dopo 5 turni, e in attesa degli ultimi 5, credo di poter fare un bilancio della ripresa della Salernitana e posso dire, con grande tranquillità, che avevo lasciato una squadra modesta e con pochissime idee e l'ho ritrovata esattamente uguale.
Abbiamo affrontato Pisa, Entella, Cremonese, Juve Stabia e Ascoli. Tutte squadre sotto di noi in classifica e abbiamo raccolto 5 punti, obiettivamente una miseria. Siamo ancora ai margini della zona play-off solo perché attorno c'è la stessa modestia tecnica.
Il materiale tecnico è oggettivamente molto limitato, con giocatori mediocrissimi o inadeguati alla categoria per la maggior parte. E poi c'è l'atteggiamento di Ventura che non aiuta. Il mister continua a predicare di un gioco che non c'è e di un carattere della squadra.
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