Rileggere Manzoni, per tornare in classe, almeno con i ricordi. Perché l’aula non manca solo agli studenti.
“Sulle piazze, nelle botteghe, nelle case , chi buttasse là una parola del pericolo, chi motivasse peste, veniva accolto con beffe incredule, con disprezzo iracondo” 1/n
“Sulle piazze, nelle botteghe, nelle case , chi buttasse là una parola del pericolo, chi motivasse peste, veniva accolto con beffe incredule, con disprezzo iracondo” 1/n
“Era quest’uomo il celebre Ambrogio Spinola, mandato per raddrizzare quella guerra e riparare agli errori di don Gonzalo, e incidentemente, a governare” 2/n
“Il cardinal Federigo prescrisse che si ammonissero più e più volte i popoli dell’importanza e dell’obbligo stretto di rivelare ogni simile accidente, e di consegnar le robe infette o sospette: è anche questa può essere contata tra le sue lodevoli singolarità” 3/n
“Nel Tribunale stesso, la premura era ben lontana da uguagliare l’urgenza: erano i due fisici che, persuasi della gravità e dell’imminenza del pericolo, stimolavan quel corpo, il quale aveva poi a stimolare gli altri”. 4/n
“Freddo nell’operare, anzi nell’informarsi: ecco ora un altro fatto di lentezza non men portentosa, per ostacoli frapposti da magistrati superiori. Quella grida, risoluta il 30 ottobre, non fu pubblicata che il 29 del mese seguente. La peste era già entrata in Milano”. 5/n
“Nella città, quello che già c’era e di più quello che c’entrava di nuovo, per l’imperfezion degli editti, per la trascuratezza nell’eseguirli, e per la destrezza nell’eluderli, andò covando e serpendo lentamente, tutto il restante dell’anno, e ne’ primi mesi del susseguente” 6/n
“Molti, facendo eco alla voce del popolo, deridevan gli augùri sinistri, gli avvertimenti minacciosi de’ pochi; e avevan pronti nomi di malattie comuni, per qualificare ogni caso di peste che fossero chiamati a curare”. 7/n
“Il terrore della contumacia e del lazzeretto aguzzava tutti gl’ingegni: non si denunziavan gli ammalati, si corrompevano i becchini; persuasi, com’eran tutti, che fossero vessazioni senza motivo, e senza costrutto”. 8/n
“L’odio principale cadeva su due medici, il Tadino e Senatore Settala: a tal segno che ormai non potevano attraversar le piazze senza essere assaliti da parolacce, quando non eran sassi. E certo fu singolare, e merita memoria, la condizione in cui si trovarono quegli uomini” 9/n
“Veder venire avanti un orribile flagello, affaticarsi in ogni maniera a stornarlo, incontrare ostacoli dove cercavano aiuti ed essere insieme bersaglio delle grida, avere il nome di nemici della patria: pro patriæ hostibus”. 10/n
“I più discreti li tacciavano di credulità e d’ostinazione: per tutti gli altri, era manifesta impostura, cabala ordita per far bottega sul pubblico spavento”. 11/n
“I decurioni cercavano di far danaro per via d’imprestiti, d’imposte; e di quel che ne raccoglievano, ne davano un po’ alla Sanità, un po’ a’ poveri; un po’ di grano compravano: supplivano a una parte del bisogno. E le grandi angosce non erano ancora venute”. 12/n
