Nella mia famiglia, finora, due casi di contagio, uno con sintomi lievi, risolto, l'altro più grave, con polmonite accertata. Le prime manifestazioni, febbre, tosse, dolori vari, risalgono a sei settimane fa. Da allora questa persona ha avuto come riferimento solo 1/N
il proprio medico di base (capito Giorgetti? Asino), che ha stabilito la terapia sulla base di quanto si conosce e la sta applicando a domicilio, antireumatico e iniezioni di eparina incluse (a queste provvede la moglie del paziente). 2/N
In tutto ciò, l'unica cosa certa è che "si sa" che è un paziente #Covid_19, senza averne la prova: in sei settimane di sintomi, lastra ai polmoni, esami per controllare la funzionalità renale, ZERO tamponi. In sostanza, si sta andando a intuito. 3/N
Se non sei ricoverato il tampone non te lo fanno, perché? Boh. Fatto sta che così stando le cose, non si può che benedire la medicina di base, che almeno prova a mettere una pezza dove i protocolli non arrivano. 4/N
Altra domanda: se ancora adesso, almeno in #Lombardia, i tamponi sono merce rara, a cosa servirebbe il cosiddetto #tracciamento con #ImmuniApp di cui tanto s'é parlato? 5/N
L'esperienza personale non fa testo, sono d'accordo, mi sento di raccontarla solo per non essere tacciato di disfattismo perché non entro baldanzoso e giocondo nella #Fase2. 6/N
