Thread by @FabbioSabatini

"I parchi aperti sono una concessione che ci viene fatta dal presidente del consiglio. Ma dobbiamo meritarcela davvero" (la sindaca di Roma).

"Noi abbiamo fatto al meglio la nostra parte, da lunedì tocca davvero a voi" (il commissario straordinario per l'emergenza).

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Due perle di comunicazione nel giorno in cui il governo ci stordisce con la storia dei "congiunti". Molti l'hanno vista come un segno di autoritarismo: lo Stato etico che stabilisce *chi* è davvero importante per noi, anziché spiegarci *come* dobbiamo incontrare chi ci pare.

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Ma è (anche) l'ennesimo segno di una comunicazione istituzionale sistematicamente orientata a scaricare la responsabilità della crisi lontano dal governo.

Non sappiamo che pesci pigliare, perciò vedetevela voi.

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Chi riesce a interpretare le nostre Faq (nuova, suprema, fonte del diritto), si prenda i suoi rischi. Il rischio di contagiarsi e quello di farsi maltrattare dalle forze dell'ordine. Se qualcosa andrà storto (e lo farà) la colpa sarà solo vostra.

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Navighiamo tutti in un mare di incertezza e nessun governo ha la soluzione in tasca. Ma tante misure che altrove hanno mostrato efficacia non sono state attuate.

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Non è stato messo in piedi un sistema per il tracciamento digitale dei contatti degli infetti. E in tante regioni manca una organizzazione per il tamponamento sistematico di chiunque sia entrato in contatto con i casi accertati.

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Spezzare le catene di contagio in tempo sarà più che altro una questione di fortuna. Speriamo di vivere in una regione fortunata.

I dati dell'epidemia ancora non sono stati condivisi con la comunità scientifica.

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Non per mancanza di trasparenza, ma per sciatteria e ignavia: i vertici istituzionali non hanno nemmeno capito il problema. Così non sappiamo chi sono i nuovi contagiati e come hanno contratto il virus. Se lo saranno meritato, probabilmente.

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Dell'assistenza sanitaria sul territorio sappiamo poco. Le squadre di giovani medici che visitano i malati a domicilio sono state istituite a metà marzo, ma non è chiaro quale ne sia la distribuzione sul territorio.

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Gli aneddoti dalla Lombardia fanno temere che l'epicentro dell'epidemia sia ancora fermo a quel maledetto 23 febbraio, il giorno del paziente uno.

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Due mesi e mezzo dopo l'inizio dell'emergenza, ancora non ci è stato spiegato "il piano". Siamo costretti a intuire le sorti dell'istruzione dei nostri figli dalle interviste estemporanee rilasciate ogni tanto dalla ministra dell'istruzione.

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I genitori che conserveranno un lavoro potrebbero non poter lavorare normalmente fino alla fine della pandemia.

I mezzi pubblici potranno ospitare meno della metà delle persone che trasportavano normalmente: si è progettato di raddoppiarli?

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Del piano in cinque mosse annunciato dal ministro della salute un mese fa (in un'intervista protetta da paywall che sarà sfuggita ai più), abbiamo perso le tracce, come prevedibile.

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I cittadini sono disorientati da una comunicazione istituzionale ridicola, fatta di dirette Facebook, veline su Whatsapp e dichiarazioni improvvisate.

Il risultato è che ognuno, cittadini e forze dell'ordine, interpreterà la fase due un po' come gli pare.

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Sarà un fiorire di comportamenti "sbagliati" da sbattere in prima pagina per offrire nuovi spunti ai comunicatori (si fa per dire) del governo. Un modo di procedere che ai partiti populisti viene benissimo (chiedere agli immigrati).

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La scienza procede per osservazioni ed esperimenti: il virus è comparso appena pochi mesi fa e sono tante le cose che ancora non sappiamo, è normale. Ma la risposta politica delle istituzioni, quella avremmo il diritto di conoscerla in modo chiaro, trasparente e sistematico.

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Non so se davvero "meritiamo" di frequentare i parchi. Ma no, voi non avete "fatto al meglio" la vostra parte.

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Post scriptum: il thread si trova come sempre srotolato qui facebook.com/fabio.sabatini.
Grazie per la pazienza.