Thread by @Marco_dreams

Pensando alla denuncia e sospensione dell’account satirico ( #iostoconsalviniparody ) mi è venuto in mente un grande personaggio, un coraggioso antimilitarista che con la sua satira si era attirato anche le “attenzioni” di Mussolini: Giuseppe Scalarini.

Nato a Mantova nel 1873 dimostrò da subito la sua passione per il disegno satirico e nel 1896 fondò il giornale Merlin Cocai: di 4 pagine due con le sue vignette, sempre ispirate a idee radicali e socialiste. Due anni più tardi fondò La Terra, era l’anno dei disordini a Milano.

In seguito a quei disordini Filippo Turati venne arrestato e condannato a 12 anni di carcere, con lui fu arrestata quasi tutta la redazione dell’Avanti di Roma. Il Merlin Cocai venne soppresso e Scalarin dovette rifugiarsi in Austria.

Dopo varie peripezie nel 1911 riaprì l’Avanti e lui iniziò a collaborare col giornale nella sede di Milano. Nel frattempo conobbe la sua compagna da cui ebbe 4 figlie, ma che sposò solo nel 1943 per esaudire il desiderio di lei, in punto di morte.

L’Avanti si schierò subito contro la guerra di Libia e molte furono le sue tavole su questa “impresa”. Una denuncia contro i «loschi interessi commerciali e bancari», le rappresaglie sulla popolazione libica e le esecuzioni sommarie.

Il 24 novembre Mussolini fu espulso dal Partito socialista e Scalarini preparò la vignetta Giuda, con un Mussolini, armato di pugnale e con il denaro del tradimento, che si avvicina silenziosamente per colpire Cristo (il socialismo) alle spalle.

Quando poi l’Italia nel 1915 entrò in guerra il Partito socialista scelse la linea della neutralità. Scalarini invece denunciò gli orrori del conflitto, del militarismo e del nazionalismo, gli arricchimenti illeciti dei fornitori, il clero benedicente le armi.

si scagliò contro le menzogne della stampa e la censura del governo, il tradimento di quei socialisti che la guerra la vollero e la difesero. Su tutti, i re che «hanno consumato il delitto», e «il mandante principale, il capitalismo».

A guerra finita pubblicò la sua vignetta forse più famosa: Il carro della Vittoria. L'Italia è seduta in una carrozzella d'invalido, è cieca e sorda, ha gambe e braccia artificiali. In grembo ha una corona di fiori per i 507.193 morti.

Le sue ali sono formate da fasci di stampelle, tra le quali sono inserite le altre cifre della «vittoria»: 984.000 feriti, 120.000 invalidi, 74.620 mutilati, 26.000 tisici, 23.000 ciechi, 3.260 muti, 6.740 sordi, 4.060 pazzi, 19.600 neuropatici.

Poi arrivò il fascismo: I fascisti incendiarono e distrussero la sede milanese dell'Avanti! il 15 aprile 1919, ma il giornale continuò a uscire. Nel 1923 anche Scalarini venne aggredito da una squadraccia fascista e gli venne somministrata la tipica punizione dell'olio di ricino.

L'Avanti! fu soppresso il 31 ottobre 1926. Il giorno dopo un gruppo di fascisti sfondò la porta di casa sua e lo aggredì selvaggiamente: commozione cerebrale e frattura della mandibola. Fu dimesso dopo quasi un mese di degenza e tre giorni dopo, il 1º dicembre, fu arrestato.

Fu condannato a cinque anni di confino,a Ustica. Ne uscì con 2 anni di anticipo ma fu posto sotto sorveglianza e poi fu confinato un’altra volta. Riuscì nel ‘43 a sfuggire all’arresto dei Repubblichini di Salò scappando nei boschi.
E poi successe una cosa molto strana.

Ricevette ad inizio del 1945 un saluto dal suo persecutore, Mussolini. Scalarini commentò poi questo strano saluto: «La fiamma dell'odio si era spenta, ancor prima che si spegnesse in piazzale Loreto».
Lui tornò a disegnare per l’Avanti fino alla morte, nel ‘48.

Ora vi sembrerà esagerato il collegamento fra Scalarini e l’account parodia su Salvini. Soprattutto perché del duce Salvini ha ben poco, sembra una macchietta in effetti.
Ma la limitazione della libertà di parola, di espressione, della satira, è grave.

#iostoconsalviniparody

Aggiungo un’ultima sua vignetta, sono sicuro che piacerà molto a @beretta_g .
Seguitelo, la sua battaglia contro la proliferazione delle armi ha bisogno di aiuto e diffusione.