Tanto che il nostro superiore, Giuseppe d'Amico, era il comandante militare di settore.
Alle 18.00 del 12 agosto venimmo informati che il Comando Tedesco, minacciava di fucilare per rappresaglia dieci civili, già in loro mano, se non ci fossimo consegnati.
Non avemmo dubbi, decidemmo di farlo per salvare dieci innocenti.