Nardò, provincia di Lecce.
Era la notte del 31 Marzo del 1984, quando la nostra vita cambiò.
Io e mia sorella eravamo ancora piccole, la mamma era assessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione del comune. Anche quella sera sarebbe tornata tardi, era la sua passione.
Era la notte del 31 Marzo del 1984, quando la nostra vita cambiò.
Io e mia sorella eravamo ancora piccole, la mamma era assessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione del comune. Anche quella sera sarebbe tornata tardi, era la sua passione.
Io dormivo dalla nonna, mia sorella invece dormiva dalla zia.
Ma la mamma non tornò.
A me dissero che aveva avuto un incidente, che era volata in cielo.
A mia sorella, appena più grandicella, invece il carabiniere disse subito che era stata uccisa con tre colpi di pistola.
Ma la mamma non tornò.
A me dissero che aveva avuto un incidente, che era volata in cielo.
A mia sorella, appena più grandicella, invece il carabiniere disse subito che era stata uccisa con tre colpi di pistola.
Io lo scoprii solo tre giorni dopo, leggendo i titoli di un giornale. E fu un altro colpo. Chi poteva aver ucciso la mamma? Perché?
Il motivo era un posto stupendo vicino a noi, una perla del Salento.
Si chiama Porto Selvaggio, un Parco naturale istituito dalla Regione Puglia nel 1980 che comprende 432 ettari di costa, di cui 268 di pineta.
Si chiama Porto Selvaggio, un Parco naturale istituito dalla Regione Puglia nel 1980 che comprende 432 ettari di costa, di cui 268 di pineta.
Il problema era la speculazione edilizia: qualcuno aveva messo gli occhi su quel paradiso e voleva riempirlo di cemento, di ville e di appartamenti. Subito dopo il funerale cominciarono le indagini, e per fortuna un pescivendolo che conosceva gli assassini parlò.
Era successo che alle elezioni comunali lei aveva rubato il posto ad uno che doveva garantire certi favori a quelli potenti, a quelli con i soldi e i amici giusti. Lui, il primo escluso, non si dava pace, troppi soldi sarebbero girati.
E il parco sarebbe diventato così.
E il parco sarebbe diventato così.
Ci vollero tre gradi di giudizio, ma alla fine vennero condannati i due esecutori materiali, i due intermediari ed il mandante, Antonio Spagnolo, collega della donna e primo dei non eletti alle elezioni amministrative.
Dei potenti speculatori ai piani alti non si seppe mai nulla.
Dei potenti speculatori ai piani alti non si seppe mai nulla.
Nel 2002, con l’ultima sentenza, fu anche riconosciuta l’aggravante mafiosa.
La nostra mamma, Renata Fonte, è stata così la prima rappresentante politica donna uccisa dalla mafia. A soli 33 anni.
La nostra mamma, Renata Fonte, è stata così la prima rappresentante politica donna uccisa dalla mafia. A soli 33 anni.
Nota: le figlie sono Viviana e Sabina Matrangola, attive nell’associazione ‘Libera’ di Don Luigi Ciotti, tengono vari incontri per tenere viva la memoria della madre.
Domani è l’8 Marzo ed è giusto ricordarla.
Una martire dell’ambiente, una vittima della mafia, una donna .
Domani è l’8 Marzo ed è giusto ricordarla.
Una martire dell’ambiente, una vittima della mafia, una donna .
