Pillole di ripartenza "in sicurezza": martedì tutti in azienda per presentare un portale web ("non azzardatevi a mettere la mascherina se dovete parlare"). Nel palazzo di fronte, su un'impalcatura, due muratori che impastano il cemento a 30cm l'uno dall'altro. #Navigli
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Gli assembramenti all'aperto, peraltro spesso ingigantiti con l'ausilio di teleobiettivi impietosi e strumentali a far crescere l'indignazione, non sono *niente* a confronto della enorme quantità di abusi da parte dei datori di lavoro che ci aspetta nelle prossime settimane. /2
I lavoratori *costretti* a lavorare in quel modo talvolta non hanno alternative: un sito web puoi presentarlo anche in videocall, ma il muro di un palazzo non lo tiri su mantenendo la distanza di sicurezza. In entrambi i casi, però, a calpestare la loro sicurezza è il padrone, /3
sulla base di esigenze aziendali da lui stabilite e la cui urgenza è tutta da dimostare. Chi si occuperà di sorvegliare e multare questi "untori"? Chi sarà così coraggioso da fotografarne gli abusi e metterli alla gogna sui social? Ahimé, nessuno: certo non questo governo, /4
i cui decreti continuano a non prevedere alcun tipo di controllo all'interno delle aziende né tantomeno un canale in cui poter denunciare in sicurezza questi fatti. Certo non la stampa, che continua imperterrita a sobillare indignazione contro gli "infami" che escono di casa. /5
Finché la situazione resterà questa, la tanto agognata "ripartenza in sicurezza" resterà un ossimoro; chi avrà l'ardire di mettersi in bocca queste parole lo farà in base a una precisa scelta politica *reazionaria* e, potenzialmente, criminale.
PS: Visto che dicono sempre che noi comunisti critichiamo sempre ma non proponiamo mai nulla di buono, concludo il thread con una possibile proposta (scritta in 5 minuti, si può ovviamente migliorare) per garantire una "ripartenza in sicurezza" che garantisca *realmente* tutti: >
1) Canale anonimo che qualsiasi lavoratore potrà utilizzare per effettuare segnalazioni di mancato rispetto protocolli di sicurezza all'interno di fabbriche, imprese e locali aziendali, con possibilità di descrivere nel dettaglio la tipologia di abuso. >
2) Task force dedicata (con tutte le risorse del caso) per garantire i controlli necessari per verificare le segnalazioni ricevute. con SLA di intervento "same business day" garantite dal governo. >
3) Meccanismo sanzionatorio da far firmare per accettazione da tutte le aziende che chiedono l'autorizzazione per ripartire che preveda una multa pecuniaria (1% del fatturato annuo) e la nazionalizzazione immediata di parte del capitale sociale in caso di violazione riscontrata.
Senza un sistema di tutele di questo tipo per i lavoratori, ovvero di coloro che dovranno effettivamente "ripartire", per quanto mi riguarda si può restare chiusi anche fino a Natale, condannando a morte le imprese criminali al posto delle persone: due piccioni con una fava.
